Era convinto che fossero gli occhi a dover parlare, ed è proprio attraverso gli occhi che passava la sua straordinaria espressività: il grande attore inglese Ian Holm è deceduto oggi in un ospedale di Londra, all’età di 88 anni. Era affetto da morbo di Parkinson.
Nato a Goodmayes nel 1931, Sir Ian Holm Cuthbert si diploma alla London’s Royal Academy of Dramatic Art nel 1954, anno in cui debutta nella Royal Shakespeare Company. Calca i palcoscenici inglesi e statunitensi, vincendo anche un Tony Award come Miglior Attore Protagonista di The Homecoming, ma verso la fine degli anni Sessanta decide di concentrarsi sul cinema e sulla televisione.
Appare in film come L’uomo di Kiev (1968), Gli anni dell’avventura (1972) e Robin e Marian (1976), ma s’impone nell’immaginario collettivo grazie ad Alien (1979), dove interpreta l’androide Ash. Passano due anni, e Ian Holm imprime un’ulteriore svolta alla sua carriera grazie a Momenti di gloria (1981), per il quale viene candidato all’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Ormai è noto per il suo straordinario talento recitativo, e sempre più registi lo corteggiano: Terry Gilliam si affida a lui per I banditi del tempo (1981) e Brazil (1985), mentre Woody Allen gli assegna il ruolo del marito in Un’altra donna (1988), e David Cronenberg lo scrittura sia per Il pasto nudo (1991) sia per eXistenZ (1999). Appare anche in Greystoke – La leggenda di Tarzan, il signore delle scimmie (1984), Ballando con uno sconosciuto (1985), Enrico V (1989), Amleto (1990), Delitti e segreti (1991), Frankenstein di Mary Shelley (1994), La pazzia di Re Giorgio (1995), Prove apparenti (1996), Il quinto elemento (1997), Una vita esagerata (1997) e altre pellicole.
Gli anni Duemila lo impongono nuovamente nell’immaginario collettivo grazie al ruolo di Bilbo Baggins nelle trilogie de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit: l’attore inglese partecipa a quattro film della saga, ovvero La Compagnia dell’Anello (2001), Il ritorno del re (2003), Un viaggio inaspettato (2012) e La battaglia delle cinque armate (2014). Impressionante è anche la sua interpretazione ne La vera storia di Jack lo squartatore (2001). Lavora inoltre ne I vestiti nuovi dell’imperatore (2001), La mia vita a Garden State (2004), The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo (2004), The Aviator (2005) e Lord of War (2005), per citarne alcuni.
Nel 1998 la regina Elisabetta II gli conferisce il titolo di Sir (“Baronetto”) per meriti artistici. Sarà ricordato come uno dei più grandi attori britannici di sempre.
Fonte: The Hollywood Reporter