Si preannuncia l’ennesimo capolavoro visionario il Tenet di Christopher Nolan, che dopo 3 anni dall’uscita nei cinema del suo splendido Dunkirk torna nelle sale (si, davvero, nelle sale!!) con la sua nuova fatica.
Tenet sarà una delle pellicole che finiranno per prime sul grande schermo dopo la riapertura dei cinema, e per molti sta diventando il vero e proprio simbolo della ripresa (economica e non) dell’industria cinematografica.
Nonostante più trailer ed un tam-tam pubblicitario già divenuto virale, di Tenet sappiamo però ancora molto poco: il protagonista della pellicola sarà John David Washington (figlio di Denzel Washington), nei panni di un agente dello spionaggio alle prese con il rischio iminente di una terza Guerra Mondiale.
Ovviamente, in puro stile Nolan, la trama scorrerà in maniera affatto lineare: il mistero contenuto nella parola “Tenet” introduce un particolare funzionamento del tempo, che poco o nulla ha a che vedere con i viaggi temporali.
A completare il cast, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy e Himesh Patel.
Da qui in poi, tutto quello che il fandom può fare è elaborare teorie: ecco le principali e le più interessanti che circolano nel web!
Secondo alcuni, Tenet potrebbe rappresentare una sorta di sequel di Inception, o almeno uno spin-off. La teoria non ci sembra del tutto credibile, ma se rielaborata apre invece spiragli interessanti: Tenet potrebbe infatti essere ambientato nello stesso universo di Inception, magari anche senza bisogno di specificarlo chiaramente.
Le dinamiche del funzionamento della particolare “inversione” del tempo potrebbero rispondere, solamente fra le righe, a leggi fisiche (oniriche) già incontrate nel film di Nolan del 2010, dando luogo ad un affascinante macro universo narrativo, magari da esplorare in futuro.
Addirittura per alcuni la tecnologia di “inversione temporale” potrebbe essere una evoluzione di quella che in Inception permetteva di viaggiare fra i sogni: già allora, l’uso che si faceva del tempo era più che mai particolare.
Ha fatto molto pensare la scelta di Nolan (pare che sia stata proprio sua l’idea) di scegliere il noto videogioco Fortnite come mezzo per la distribuzione in anteprima del nuovo trailer di Tenet. In molti hanno ipotizzato che la scelta vada ricercata nell’apertura della pellicola ad un target diverso dal suo solito, molto più giovane o almeno che ricomprenda una fetta di pubblico più ampia, arrivando fino agli “appena teenager”.
Una curiosa ed interessantissima teoria vedrebbe il film come “palindromo”, esattamente come il suo titolo, Tenet. Non in senso strettamente letterale, quanto magari più simbolico e tecnico: il finale della storia potrebbe quindi arrivare a metà del film, mentre nel secondo atto ripercorreremmo a ritroso ciò che abbiamo già visto, forse con il protagonista impegnato nella difficile impresa di modificare (o di rendere possibile?) il risultato finale che già conosciamo.
La possibilità di manipolare il tempo che viene lasciata intuire nei trailer potrebbe essere non lo strumento con il quale si vuole scongiurare il conflitto imminente, ma forse proprio la causa dello stesso: si tratterebbe in effetti di un potere spaventoso se messo nelle mani sbagliate.
La trama del film potrebbe quindi ruotare attorno ad un tentativo di distruzione di tale tecnologia?
Secondo alcune teorie, avvalorate dal fatto che “Nel film non saranno presenti viaggi temporali” (per citare Robert Pattinson, che ha rilasciato tale affermazione con il benestare del regista), la particolare “inversione del tempo” di cui si parla in Tenet si spiegherebbe con la possibilità del passaggio di alcuni dei protagonisti in due diversi universi, in cui il tempo scorre allo stesso modo ma su binari opposti (o addirittura, su uno stesso binario).
Mentre nel “nostro” universo quindi il tempo scorrerebbe in modo normale, nell’altro avrebbe uno scorrimento inverso, avvalorato da un diverso funzionamento della fisica: ad esempio, l’esistenza di una persona inizierebbe con la morte, per poi terminare con la nascita. Un concetto difficile da comprendere e ancor più difficile da rendere visivamente, ma se c’è qualcuno in grado di riuscirci quello è sicuramente Nolan.
Il passaggio fra i due universi potrebbe avvenire in moltissimi modi diversi: tramite un dispositivo tecnologico, oppure grazie alla speciale “sensibilità” di alcuni individui; l’ipotesi più affascinante è invece quella per cui i due universi stiano per “scontrarsi” perché speculari e giunti entrambi esattamente alla metà del loro ciclo vitale.
I due universi potrebbero addirittura trovarsi l’uno contro l’altro, magari su una rotta di “collisione temporale” che rischierebbe di spazzali via entrambi: in questo caso il concetto di “Terza Guerra Mondiale” evolverebbe in una vera e propria guerra fra mondi, con i due universi in lotta per la sopravvivenza di uno soltanto dei due. La tagline del film, “Il tempo sta per scadere”, sembra del tutto in linea con questa teoria.
Nel trailer, ci viene mostrata l’effettiva morte del protagonista (sembrerebbe una sorta di suicidio teso ad evitare un interrogatorio), che poi ritroviamo fortunatamente salvo in ospedale. Ma se la morte fosse comunque avvenuta? “L’inversione” altro non sarebbe quindi che un nuovo stato della coscienza: l’aldilà immaginato da Nolan sarebbe molto meno paradisiaco (o infernale) di quanto la cultura pop ci spinga a credere, e differirebbe ben poco dalla “normale” quotidianità.
O meglio, la differenza potrebbe risiedere in una diversa gestione del tempo, che permetterebbe dall’aldilà di influire in qualche modo sugli eventi del mondo “terreno”.
Un’ipotesi molto meno spirituale è quella che vede in Tenet una sorta di “Matrix”: la vicenda ruoterebbe attorno ad un simulatore di realtà che avrebbe calcolato con approssimazione quasi perfetta l’inizio di una nuova Guerra Mondiale. I protagonisti (o meglio, le loro menti digitalizzate) della storia sarebbero quindi inseriti in tale simulazione alla ricerca di un modo per scongiurare, tramite continue simulazioni, un futuro matematicamente già scritto.
La cosidetta inversione del tempo decadrebbe al livello di un semplice “tasto rewind”, da usare in quei momenti cruciali in cui la simulazione, attraverso il calcolo di una nuova variabile (prendendo cioè al vaglio tutti i “futuri” possibili in seguito a determinate scelte simulate compiute dai protagonisti), potrebbe portare ad un risultato diverso.
Secondo la teoria, alla simulazione si potrebbe accedere solamente in punto di morte, o magari l’accesso è inteso in modo irreversibile: questo spiegherebbe l’enfasi sulle condizioni del protagonista, spesso ritratto in sede promozionale (addirittura anche nel poster del film) con una maschera per l’ossigeno sul volto.