La storia di Leone Jacovacci ha dell’incredibile, ed è materiale perfetto per un film. Pugile di grande talento, nato nel 1902 a Sanza Pombo, in Angola (allora Regno del Congo), Jacovacci era figlio di un ingegnere italiano e una madre congolese. Cresciuto a Roma, dove fu ribattezzato “il mulatto di Trastevere”, iniziò a collezionare vittorie a Parigi con lo pseudonimo Jack Walker. Ma, per realizzare il suo sogno di vincere il titolo europeo dei pesi medi, dovette farsi riconoscere la cittadinanza italiana. Un iter lungo e difficile, specialmente perché il regime fascista non vedeva di buon occhio che un pugile dalla pelle scura rappresentasse l’Italia.
Ora quella storia diventerà, appunto, un film. Palomar, casa di produzione di Volevo nascondermi, La paranza dei bambini e Il commissario Montalbano, ha acquisito i diritti della vita di Jacovacci e svilupperà il progetto. Il film sarà una co-produzione internazionale e verrà girato tra Italia, Francia e Inghilterra (Jacovacci esordì da professionista a Londra) a inizio 2021. Silvia Ebreul e Marcello Izzo, sceneggiatori della serie Il cacciatore, scriveranno la sceneggiatura, con la collaborazione di Tommaso Renzoni (Braccialetti rossi). La storia è già stata raccontata nel documentario Il pugile del duce di Tony Saccucci.
Il punto focale del film sarà proprio la lotta di Leone Jacovacci contro la propaganda del regime fascista e la sua ascesa fino al match con Mario Bosisio, pugile che rappresentava l’orgoglio italiano. I biopic raccontano spesso proprio storie di questo genere, di battaglie controcorrente per affermare il proprio talento contro i pregiudizi e i limiti della società. Il menù che Palomar, Ebreul e Izzo stanno preparando sembra essere proprio questo.
Fonte: Ansa