Cinema

Cosa significa “Tenet”: Il mistero archeologico alla base del film di Nolan

Pubblicato il 24 maggio 2020 di Andrea Suatoni

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Sappiamo ancora pochissimo di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan (cliccate sul link soprastante per saperne di più sulle principali teorie sulla pellicola), ma forse è possibile carpire qualche interessante informazione proprio dal suo titolo.

La parola palindroma (è cioè possibile leggerla sia normalmente che al contrario, senza che il suo significato cambi) Tenet cela infatti un mistero vecchio di secoli, che gli archeologi non sono ancora riusciti a risolvere: è forse proprio nel significato nascosto di Tenet e del cosidetto “Quadrato del  Sator”, di cui fra poco parleremo, che la nuova pellicola di Nolan vuole affondare la propria “mitologia”.

IL QUADRATO DEL SATOR

Per Quadrato del Sator si intende una ricorrente iscrizione latina, di forma quadrata, composta di 25 lettere disposte su 5 file (e quindi 5 colonne), che vanno a formare sia in senso orizzontale che in senso verticale 5 parole latine di senso compiuto: SATOR, AREPO, TENET, OPERA e ROTAS. Per un chiarimento visivo, ecco una versione semplificata del Quadrato del Sator:

La struttura ricorda molto da vicino quella dei “quadrati magici” di tipo numerico, che dispongono gli stessi numeri in una griglia dove la somma di ogni riga ed ogni colonna dà come risultato sempre lo stesso numero ed ogni numero non è mai ripetuto due volte in ognuna delle righe o delle colonne (in pratica, allo stesso modo del Sudoku). Le 5 parole possono venir lette da sinistra a destra partendo dall’alto e da destra a sinistra partendo dal basso, e allo stesso modo lo schema si ripete leggendo le parole in senso verticale (dall’alto verso il basso iniziando dall’alto, e dal basso verso l’alto iniziando dal basso); formando nel complesso una frase di senso compiuto che risulta palindroma anch’essa.

Al centro, da notare la parola TENET, che forma una croce palindromica.

DOVE SI TROVA IL QUADRATO DEL SATOR

Il Quadrato del Sator è stato rinvenuto in moltissimi siti archeologici in Europa, anche e soprattutto in Italia: alcuni dei più celebri sono stato infatti trovati a Pompei, incisi su delle colonne.
Ne esiste un esempio anche nella nostra Capitale, nei sotterranei della basilica di Santa Maria Maggiore, ma il misterioso simbolo è stato rinvenuto anche nelle rovine romane di Cirencester (l’antica Corinium) in Inghilterra, nel castello di Rochemaure, a Oppède a Puy-en-Velay nei pressi delle Alpi, sulla parete del Duomo cittadino di fronte al Palazzo Arcivescovile a Siena, nella Certosa di Trisulti a Collepardo in provincia di Frosinone, a Santiago di Compostela in Spagna, nelle rovine della fortezza romana di Aquincum, in Ungheria, a Riva San Vitale in Svizzera, solo per citare alcuni esempi.

A volte le parole sono state rinvenute in una disposizione diversa da quella tradizionale: in forma radiale, circolare oppure specularmente al contrario (il Quadrato del Sator era inciso come se riflesso in uno specchio, come rinvenuto a Capestrano in provincia de L’Aquila).

Durante il medioevo, si assistette ad un inspiegato proliferare del Quadrato del Sator, che veniva riproposto in moltissime opere, pergamene o edifici dell’epoca: si credeva infatti che il simbolo allontanasse la sfortuna.

IL SIGNIFICATO

Sono diverse le interpretazioni del significato letterale e simbolico della frase iscritta nel Quadrato.
La parola SATOR significa in latino seminatore o coltivatore, forse (in senso figurato) anche padre o creatore, ad indicare un dio creatore (a volte Giove o Saturno, altre invece il dio cristiano, a seconda della diversa datazione del particolare Quadrato del Sator preso in esame).
La parola AREPO è un vero e proprio mistero: non compare infatti in nessun altro testo della lingua latina classica. Alcuni credono si tratti di un nome proprio (una persona, una divinità o un luogo), mentre altri ne sottolineano l’assonanza con i termini aripennis o aripus, un attrezzo agricolo.
La parola TENET, sicuramente un verbo (l’unico nella frase), significa semplicemente tiene, regge o guida.
La parola OPERA potrebbe significare con cura, oppure alludere a opere, plurale di opera (opus).
La parola ROTAS infine indica il plurale del termine ruota, ovvero ruote: intesa in senso metaforico potrebbe indicare il destino o più genericamente le sorti della storia.

Fra le principali traduzioni ancora oggi oggetto di dibattito della frase SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, la più accreditata è questa:

Il Creatore delle terre governa le ruote celesti.

In questa interpretazione, la croce formata dalla parola Tenet assume un significato profondo: simbolicamente, unisce infatti il cielo e la terra, il mondo terreno con quello trascendente.

Un’altra interessante interpretazione legge invece il Quadrato del Sator in maniera bustrofedica: nella pratica, al termine di ogni parola, invece di andare “a capo”, si continuerebbe a leggere come in una serpentina. La traduzione della nuova frase risultante, SATOR OPERA TENET AREPO ROTAS, porterebbe ad un diverso significato, simile a

L’uomo decide le sue azioni quotidiane, ma soltanto dio decide del suo destino.

Tenet

IL QUADRATO DEL SATOR E NOLAN

In che modo la parola Tenet, il Quadrato del Sator ed il nuovo film di Nolan potrebbero essere uniti?
Non è sicuramente un caso che la parola palindroma Tenet sia alla base del film, e che tale palindromia sia stata in sede promozionale esageratamente esaltata; per fugare ogni dubbio in ogni caso il regista ha deciso di donare a tutti i membri del cast e della troupe del film una riproduzione del simbolo in questione, il Quadrato del Sator.

E’ indubbio quindi che Nolan abbia preso spunto del misterioso Quadrato magico del Sator: sta a noi ora, nel tempo che ci separa all’uscita del film, cercare di “indovinare” cosa il regista abbia potuto trarre dalle parole protagoniste di questa frase palindroma, ed in particolare dalla parola TENET.
Secondo alcune teorie, la pellicola di Nolan potrebbe essere ambientata su due diversi piani della realtà: due diversi universi, o due realtà alternative poste ai due lati del “tempo”, o addirittura il regno dei morti contrapposto a quello dei vivi.
La croce palindromica che la parola TENET forma all’interno del quadrato pare avvalorare queste tesi: due mondi diversi, forse proprio il regno terreno e quello “divino”, sembrano unirsi grazie ad una sorta di nuova tecnologia (ma il Tenet del titolo nella pratica potrebbe manifestarsi anche in altri modi: un rituale magico/religioso, un portale quantico, la morte stessa… Le declinazioni dell’idea di base sono numerosissime) che permetterebbe di muoversi attraverso di essi.

Il Quadrato del Sator come interpretato da Nolan potrebbe invece anche fare menzione al Creatore, ad un essere superiore che governa le leggi delle “ruote celesti”. E se tale “Creatore” non fosse inteso come una divinità? Se fosse il protagonista stesso a governare il potere di Tenet?

Ancora, in una visione più amara e nichilista, Nolan potrebbe volerci raccontare una storia in cui il “dio” tempo, ineluttabile e già scritto (come vediamo nei trailer, il protagonista arriva ad esaminare scenari dove determinati eventi “non sono ancora successi”) segna il destino inevitabile degli individui, mai prima d’ora messi in grado di poter indagare su di esso. Che sia Tenet il punto di svolta della storia dell’uomo, ovvero l’unico modo tramite il quale l’individuo possa anelare all’autodeterminazione?
In quest’ottica, solo uno sarebbe il fine della “Terza Guerra Mondiale” in procinto di scoppiare nei trailer: la corsa verso il libero arbitrio.