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Invictus – I Primi 10 Minuti e 10 Curiosità sul film

Pubblicato il 01 aprile 2020 di Andrea Suatoni

Morgan Freeman e Matt Damon sono protagonisti di Invictus, film diretto da Clint Eastwood ispirato agli eventi storici  e sportivi accaduti in Sudafrica nel 1995, subito dopo il periodo dell’apartheid ed incentrato sulla figura di Nelson Mandela. Il film si concentra su un periodo delicatissimo in cui politica e sport riuscirono a fungere da catalizzatori verso un pacifico processo di integrazione e riavvicinamento fra le diverse popolazioni sudafricane.
Warner Bros ha reso disponibili su Youtube i Primi 10 minuti di Invictus, che potete vedere qui sotto; di seguito invece, una serie di curiosità sul film che svelano interessanti retroscena in fase di produzione. Se invece siete interessati a vedere (o rivedere) il film completo, potete trovarlo cliccando su QUESTO LINK!

1 – Il titolo del film prende spunto dalla poesia omonima Invictus di William Ernest Henley, che Nelson Mandela usava per alleviare il peso della sua prigionia durante l’apartheid e che Morgan Freeman, nei panni del personaggio, recita anche nella pellicola.

2Nelson Mandela in persona affermò che secondo lui solo Morgan Freeman avrebbe potuto risultare credibile nell’interpretare il suo ruolo. Freeman fu infatti il primo attore cui fu effettuato il casting per la parte, e dopo il suo provino non ci fu alcun bisogno di cercare oltre.

3Morgan Freeman si è preparato molto approfonditamente per rendere la sua interpretazione il più accurata possibile: fu facilitato in ciò dalla forte amicizia che legava lui e Mandela in persona. Guardò moltissimi video in cui l’ex presidente del Sudafrica appariva in occasioni ufficiali, cercò di copiare alla perfezione i suoi gesti, la sua camminata, il suo accento ed anche il ritmo delle sue parole. Inoltre, Freeman è mancino, mentre Mandela è destrorso: l’attore si è “allenato” per mesi ad usare la mano destra in modo naturale, per far sì che gli spettatori non notassero forzature.
Affermò quanto segue: “Non voglio cercare di recitare sembrando lui, voglio essere lui“.

4 – Nel film lo sport del Rugby ha una grande importanza: Clint Eastwood non era fan di questo sport, ma lo divenne durante la lavorazione della pellicola. Fu costretto a guardare moltissime partite ad imparare le meccaniche di gioco e del campionato, cosa che lo appassionò moltissimo.

5Matt Damon interpreta il capitano degli Springbok, Francois Pienaar: anche lui si preparò approfonditamente per il suo ruolo, recandosi ad incontrare il vero Pienaar e passando un po’ di tempo con lui, intervistandolo anche riguardo alle vicende storiche di cui fu protagonista. Damon cercò di approfondire a fondo anche la psicologia di Pienaar, le motivazioni che lo muovevano nel 1995 e addirittura le sue tattiche nel Rugby.

6 – La prigione che la squadra di Rugby visita durante il film è la stessa in cui Mandela venne davvero rinchiuso per 18 anni.

7 – L’assistente personale di Nelson Mandela, Zelda la Grange, saltuariamente presente nei luoghi della produzione, si è detta incredibilmente sorpresa dall’accuratezza delle ricostruzioni degli ambienti ma soprattutto dalla recitazione di Morgan Freeman: ha confessato che a volte dimenticava di non trovarsi di fronte al vero Mandela.

8 – La band preferita di Nelson Mandela, i Soweto String Quartet, venne appositamente assunta dalla produzione per lavorare nel film.

9 – Il fisico di Francois Pienaar era molto più massiccio di quello di Matt Damon e nonostante l’allenamento e la dieta dell’attore sarebbe stato molto difficile per lui arrivare ad una totale somiglianza. Clint Eastwood usò quindi dei brillanti trucchi di regia per far sì che il corpo di Matt Damon risultasse sullo schermo più corpulento di quanto non fosse.

10Morgan Freeman aveva in mente da tempo di realizzare spontaneamente un film che ripercorresse la vita del suo amico Nelson Mandela e che rendesse giustizia alla grandiosità dei traguardi da esso raggiunti, principalmente adattando l’autobiografia dell’uomo Long Walk to Freedom. I tagli da effettuare sarebbero stati troppi però per i tempi di una sola pellicola, ed il progetto venne abbandonato; anni più tardi Freeman fu felicissimo di lavorare in questo film, che si concentra invece in un momento specifico della vita di Mandela riuscendo a trasmettere però i valori che egli voleva trasmettere.