Si vive una volta sola, il nuovo film diretto e interpretato da Carlo Verdone, è stato il primo grande titolo colpito dalla pandemia di Coronavirus e dal lockdown che, progressivamente, è stato imposto a tutto il nostro paese.
Non sappiamo ancora quando la pellicola farà il suo ingresso nelle sale, anche perché non sappiamo proprio quando riapriranno le sale, ma nel frattempo il regista e attore sta già pensando ad un possibile prossimo progetto che, come prevedibile, affronterà il periodo che stiamo vivendo.
Un periodo che non possiamo ignorare e che inevitabilmente ci sta cambiando. Intervisto da Rai News, Verdone ha dichiarato:
Si, ovviamente ci sto pensando [ad un film sulla Pandemia N.d.R.]. Ma non lo farei sulla pandemia. Inserirei nella commedia solo elementi che si ricollegano a questo periodo. Dobbiamo continuare a scrivere in massima libertà ma non possiamo dimenticare il patema che abbiamo subito e alcuni dettagli comportamentali che andranno leggermente a modificarsi. I virus non restano in eterno e la vita riprenderà. Ma credo che qualcosa non sarà esattamente come prima.
Carlo Verdone ha inoltre ipotizzato che questo potrebbe essere il momento giusto per riportare sul grande schermo Furio Zòccano, il mitico (e ossessivo) personaggio da lui interpretato in Bianco, rosso e Verdone:
Riproporrei una sorta di “Furio” ossessionato dal terrore del contagio in modo parossistico ed ossessivo. Doppia mascherina, scorta di guanti, misurazione due volte al giorno della temperatura corporea, controllo dell’applicazione su dove si è recata la moglie e chi ha incontrato. Purificazione delle maniglie di casa, delle chiavi, del cellulare, delle banconote con alcol. Fuga istantanea da chi ha un colpo di tosse innocuo. Un uomo che finirà dal neurologo o dallo psichiatra perché ce lo manderà la moglie a calci nel sedere.