Gli appassionati di cinema conoscono molto bene il logo della Columbia Pictures. Nasce nel 1924 e mostra una donna, conosciuta in tutto il mondo come la “Torch Lady”.
A quel tempo, negli anni ’20, la Columbia è una casa di produzione cinematografica specializzata in film a basso budget, per la maggior parte Wester, e sta cercando di imporsi sul mercato con una nuova veste.
Per il logo decide di optare su qualcosa di rassicurante, in grado di raggiungere immediatamente il cuore del pubblico americano.
Citando Ghostbusters 2, serve “Un che di buono. Un che di degno. Un che di puro“.
Serve, in poche parole, la donna più famosa d’America: la Statua della Libertà, che diventa la principale fonte di di ispirazione, essendo essa stessa una rappresentazione di Columbia.
Quel logo, così imponente, così rassicurante, passa attraverso diverse trasformazioni, aggiornandosi con i tempi ma mantenendo sempre la stessa solennità.
Fino ai primi anni ’90, quando il marchio ha bisogno di un ulteriore svecchiamento.
È a quel punto che interviene Michael Deas, l’artista incaricato dalla compagnia di ridipingere il logo.
Deas non viene contattato direttamente dalla Columbia, al tempo impegnata con una profonda riorganizzazione. La riprogettazione è gestita da uno studio di design con sede a Los Angeles, The Mednick Group.
I lavori durano mesi e mentre si cerca il volto giusto per la nuova “Torch Lady” vengono fatti i consueti scatti di prova, utili per agevolare il lavoro.
Delle foto si occupa Kathy Anderson, che si avvale dell’aiuto, come modella provvisoria, di Jennifer Joseph, sua assistente.
Kathy organizza un set fotografico nel suo appartamento di New Orleans, veste di bianco e celeste la sua amica Jenny, le chiede di stringere nella sua mano un candelotto collegato alla corrente elettrica.
Il risultato? Perfetto, a tal punto che la ricerca di una modella diventa inutile e quegli scatti vengono usati per la nuova versione del logo.
La giovane Jennifer, grafica pubblicitaria, entra così nella storia del cinema. Praticamente per caso.