Ennesimo, “magico” appuntamento con il mondo incantato di J.K. Rowling su Italia 1, per la rassegna della saga avuta inizio lo scorso 16 marzo e che continua, stasera, con Harry Potter e il principe mezzosangue,, naturalmente in prima serata.
Harry, Ron ed Hermione si affacciano al loro sesto anno di scuola presso Hogwarts, che sebbene indugi più volte sul lato sentimentale delle loro vite, con piccoli e grandi screzi, gelosie e prime cotte, si rivelerà essere altamente drammatico. Mentre Draco Malfoy comincia la sua effettiva discesa nelle tenebre e Silente si ritrova a chiedere l’aiuto di Harry nel rintracciare un Horcrux di Voldemort, il ragazzo diventa, improvvisamente, uno studente abile in pozioni. Merito del nuovo insegnante, Horace Lumacorno, che va a rimpiazzare Piton, finalmente divenuto titolare della cattedra di Difesa contro le Arti Oscure? Non proprio: il segreto sta tutto in un misterioso libro di testo, finemente annotato da un certo Principe Mezzosangue…
Sesto film della saga, tratto dall’omonimo sesto romanzo, Il Principe Mezzosangue avvia la storia verso la sua conclusione aggiungendo tanta carne al fuoco e un giusto mix di momenti spaventosi e altri ilari.
Non mancano, certamente, le licenze “poetiche” rispetto al libro, come l’aspetto di Lumacorno o addirittura quello di Lavanda Brown (che cambia interprete per la seconda volta, passando addirittura dall’essere una ragazza nera ad una biondina!) e aggiungendo scene o particolari addirittura controversi. C’è a chi non è piaciuta la scena (tutto sommato ininfluente) in cui Harry flirta con una cameriera babbana, a inizio film, mentre vediamo che i seguaci del Signore Oscuro cominciano a portare scompiglio anche nel mondo babbano, arrivando a distruggere il Millennium Bridge… cosa in realtà impossibile, perché nel 1996, quando il film è ambientato, il ponte non era stato nemmeno costruito, ancora. C’è mancato poco che Silente confidasse a Harry una sua piccola infatuazione per una ragazza, alla sua età: fu la stessa Rowling a far cancellare la battuta dal copione, rivelando in anteprima che l’unico amore giovanile del mago fu per l’ambizioso Gellert Grindelwald.
Come nel precedente Harry Potter e l’Ordine della Fenice, nonostante il titolo, nel film viene dato ampio risalto ad altre vicende che esulano da quelle relative al misterioso Principe del titolo: ad ogni modo, andando ad analizzare la quantità di personaggi coinvolti, vediamo, forse per la prima volta, che la Casa di Serpeverde è dotata di tante diverse sfaccettature, non necessariamente negative come l’inizio della serie lasciava presupporre. La naturale evoluzione della storia, difatti, ha permesso alla Rowling di tornare sui suoi passi e dare una dignità e un senso a ogni Casa di Hogwarts, a dispetto delle premesse enunciate in La pietra filosofale, dove LA Casa in cui voler stare era chiaramente Grifondoro, con Serpeverde vista come quella dei rivali “cattivi” e le altre due sullo sfondo, quasi in lontananza. Il Principe Mezzosangue porta alla ribalta la sfaccettata personalità dei Serpeverde, ambiziosi fino alla spregiudicatezza ma sicuramente pieni di risorse, determinati ma non necessariamente malvagi. Analizzare la psicologia dei numerosi (e importanti) personaggi di questa Casa presenti in questo episodio risulta quasi più interessante della trama in sé, soprattutto mettendosi nei panni di Lumacorno (qui ritratto da un bravissimo Jim Broadbent), figura assolutamente da rivalutare nei suoi cauti scrupoli così come nei suoi apparenti favoritismi, che in realtà non sono altro che l’espressione di una meritocrazia aperta a chiunque sia meritevole di encomio.