Come vi abbiamo raccontato in questi giorni, l’imponente aumento del traffico dati sulle linee internet avvenuto nell’ultimo mese non è passato inosservato e ha, anzi, cominciato a preoccupare gli esperti del settore, che temono un ingolfamento dell’infrastruttura che non andrebbe a colpire solo la possibilità di svagarsi della popolazione in quarantena ma anche il corretto funzionamento di Internet per quanto riguarda settori di primaria importanza quali la sicurezza o la sanità.
A questo fine è stata formulata la richiesta ai provider di servizi in streaming, da parte dell’Unione Europea, di abbassare il bit rate delle loro piattaforme. Richiesta prontamente accolta da Netflix e, preventivamente al lancio delle operazioni in Europa, anche da Disney+.
Misure drastiche ma efficaci (che in realtà non impattano granché sulla visione della maggior parte degli spettatori: le tv in 4K non sono ancora così diffuse), ma non efficaci abbastanza, secondo alcuni esperti del settore. Stephane Richard, CEO di Orange (l’ex Telecom francese), ha recentemente espresso su Le Figaro preoccupazione riguardo al lancio di Disney+, memore dello straordinario successo di partenza (decine di milioni, già le connessioni iniziali), chiedendo addirittura uno slittamento, come del resto già accaduto in India qualche giorno fa, per lo stesso motivo. La risposta di Disney non si è fatta attendere: non solo la piattaforma aderirà al protocollo di abbassamento dei bitrate, ma il rilascio pubblico avverrà con due settimane di posticipo nel Paese d’oltralpe: il 7 aprile prossimo.
Non ci sono ulteriori notizie sul lancio italiano, attualmente confermato al 24 marzo.
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