La situazione del DCEU, il DC Extended Universe di Warner Bros che ha provato a fare da contraltare al ben più fortunato Marvel Cinematic Universe dei Marvel Studios, è apparsa intricata e nebulosa fin dagli esordi: moltissimi progetti annunciati e poi cancellati, attori inseriti nel franchise e poi persi lungo la strada e principalmente una rotta non ben definita hanno portato l’universo cinematografico dei supereroi ispirati ai fumetti DC Comics verso lidi sempre più caotici, senza quella coerenza interna che solitamente si domanda ad un progetto di tale portata.
Le notizie sul DCEU lo vedono a tratti ormai superato, in altri momenti invece sulla via di una nuova definizione ed altre volte ancora pronto ad un reboot: in questo speciale, cerchiamo di fare il punto della situazione!
Il primo film che si fa risalire al DCEU è L’Uomo d’Acciaio del 2013, film di Zack Snyder con Henry Cavill protagonista che riportava in scena un nuovo Superman. In realtà, l’introduzione di questa pellicola nell’universo unito è stata praticamente retroattiva: è con Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016 che si iniziò davvero a parlare di un universo capace di riunire i supereroi DC Comics, film ancora di Snyder che riprendeva Cavill nel ruolo di Superman ed aggiungeva all’equazione il Batman di Ben Affleck e la splendida Wonder Woman di Gal Gadot. Il film non ebbe il successo sperato (e che in realtà avrebbe forse meritato), in parte anche perché l’estrema fretta di raggiungere i rivali del MCU aveva spinto Warner Bros a mettere troppa carne al fuoco.
Sul finire dello stesso anno uscì al cinema anche Suicide Squad, iper-pubblicizzata pellicola che, ispirandosi invece a cinecomic dalla vena più ironica come Guardiani della Galassia (2014) o Deadpool (inizio 2016), si riprometteva di inserire tutta una serie di nuovi personaggi nel calderone del DCEU su una linea parallela a quella dei “colleghi” eroi, principalmente villain o antieroi (è qui che parte l’incredibile ascesa della Harley Quinn di Margot Robbie).
Suicide Squad, nonostante gli ottimi incassi (ma d’altronde anche Batman v Superman: Dawn of Justice fu assolutamente premiato al botteghino a dispetto delle severe critiche), fu bocciato sia dalla critica che dal pubblico, portando ad una forte modifica dei piani sui personaggi che presentava e ad un nuovo turning point per l’intero DCEU. Nel 2017 fu quindi la volta di Wonder Woman, il primo vero successo a tutto tondo del franchise, e di Justice League, che troppo presto – notiamo anche qui una inusitata fretta di Warner Bros – riuniva sulla scena una serie di personaggi appena presentati al pubblico, alcuni soltanto in un cameo. Superman, Batman e Wonder Woman si univano quindi ai nuovi arrivati Aquaman (Jason Momoa), Flash (Ezra Miller) e Cyborg (Ray Fisher) contro un nemico comune con la promessa di veder esplorati poi in una serie di pellicole stand-alone i singoli personaggi.
Solo Aquaman riuscì ad ottenere però la sua pellicola in solitaria: i progetti per Flash, Cyborg e per il solo annunciato Lanterna Verde naufragarono strada facendo.
Alla querelle sulla pellicola dedicata a Flash, quella che vide le maggiori modifiche nel tempo fino ad arrivare al limbo attuale (pare che Ezra Miller sia attualmente disinteressato a ricoprire ancora il ruolo del velocista DC), con vari cambi di showrunner, registi e addirittura “format” (si parlò infatti per un periodo di un film alla “buddy cop” insieme a Cyborg), si unì l’abbandono di Ben Affleck, che pian piano si staccò dal DCEU passando per l’idea di dirigere un film sul suo Batman fino alla defezione definitiva. Al suo posto vedremo, con Matt Reeves alla regia, un nuovo Batman interpretato da Robert Pattinson, ma l’appartenenza di questo film all’universo unito è quantomai dubbia.
Pattinson darà vita ad un giovane Batman, sicuramente non inserito nella timeline attuale del DCEU (ma anche il nuovo Wonder Woman 1984 in uscita in estate, che vedrà l’eroina agire negli anni ’80, si discosterà dalla timeline principale) e forse del tutto avulso da esso. Una sorta di outsider forse, così come visto per il Joker di Todd Phillips che ha portato l’Oscar a Joaquin Phoenix.
Dopo Aquaman, ultimo film “strettamente” legato alle trame del DCEU, abbiamo visto al cinema Shazam! (2019), nuovo cinecomic impostato sulla comicità che porta un ennesimo nuovo eroe nella scuderia di Warner Bros. In teoria l’eroe interpretato da Asher Angel e Zachary Levi sembrerebbe anch’esso inserito nel contesto in cui si muovono tutti gli altri personaggi, ma la pellicola gioca volutamente sull’ambiguità, arrivando addirittura a mostrare un Superman senza volto per evitare di tirare in ballo un riconoscibile Henry Cavill (che nel frattempo sembrava aver abbandonato il franchise, ma si è invece premurato di rassicurare i fan riguardo la sua presenza in future pellicole).
Un piccolo “scandalo” in Marvel porta nel 2018 al licenziamento di Sean Gunn, acclamato regista e showrunner dei due Guardiani della Galassia del Marvel Cinematic Universe: Warner Bros non si lascia perdere l’occasione e subito assume Gunn per quello che sarebbe dovuto essere un sequel di Suicide Squad. Anche Joss Whedon, regista di Avengers e Avenger: Age of Ultron, dopo alcuni screzi con i Marvel Studios sarebbe dovuto entrare nella scuderia Warner Bros (con un film incentrato su Batgirl), ma le trattative fra le due parti non andarono a buon fine.
The Suicide Squad arriverà nel 2021, ma non è in realtà ancora ben chiaro come si porrà il film all’interno del DCEU: la pellicola secondo gli ultimi rumor dovrebbe porsi a metà fra un reboot ed un sequel, riprendendo alcuni dei personaggi principali, sicuramente Harley Quinn, Rick Flag (Joel Kinnaman), Boomerang (Jai Courtney) e Amanda Waller (Viola Davis), accanto ad una lunga serie di nuovi arrivi.
Ha sicuramente avallato questa interpretazione l’ultimo film uscito al cinema del DCEU: Birds of Prey e la Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn, che inaspettatamente ha tracciato delle chiare linee di riferimento rispetto ai film passati e futuri dell’universo unito. Alcune easter egg hanno infatti lasciato molto chiaramente intendere che il precedente Suicide Squad non verrà affatto “cancellato” dalla timeline, come invece in molti credevano; è infatti sugli eventi lì avvenuti che il film di Gunn prenderà presumibilmente le mosse.
I futuri film del DCEU inscritti in listino sono moltissimi: accanto a Wonder Woman 1984 e The Batman, che abbiamo già citato, contiamo anche un sequel di Shazam! e uno di Aquaman (entrambi datati 2022), insieme a Black Adam (spin-off di Shazam! con The Rock protagonista) e ad una infinita serie di progetti dalla dubbia realizzazione fra cui si contano almeno 5 pellicole che dovrebbero vedere la partecipazione di Margot Robbie in veste di Harley Quinn.
In definitiva, il futuro del DCEU appare in parte incerto ed ancora oggi in via di definizione: i vari film al suo interno sembrano non voler più aspirare ad una coerenza narrativa forte come quella del MCU o di altri universi simili, usufruendo del franchise più nella veste di ampio contenitore per una serie di progetti paralleli che in quelli da costruzione narrativa tesa ad unificare tutti i suoi personaggi.