Cinque turisti italiani sono stati soccorsi in Alaska dopo che avevano visitato il bus abbandonato, vicino alla cittadina di Healy, reso famoso dal libro e dal film Into the Wild. Il cosiddetto “Magic Bus” si trova sullo Stampede Trail, un percorso celebre situato nel Parco Nazionale del Denali. Ed è noto per aver ospitato Christopher McCandless negli ultimi giorni della sua vita, come raccontato sia nel libro di Jon Krakauer che nell’adattamento cinematografico diretto da Sean Penn, in cui McCandless è interpretato da Emile Hirsch.
Gli Alaska State Troopers sono stati trovati presso un accampamento che si trovava a 13 miglia (una ventina di chilometri) dall’inizio del sentiero. Lo ha riferito il portavoce Tim DeSpain, che però non ha saputo dire a che distanza si trovassero dal Magic Bus. Uno dei cinque turisti è stato trovato con gravi lesioni da freddo ai piedi e condotto in ospedale. Non rischia la vita, comunque. Gli altri quattro sono invece stati accolti da amici a Healy.
I soccorsi sono stati avvertiti grazie a un sistema di controllo satellitare, che ha allertato l’International Emergency Response Coordination Center di un’emergenza medica. Il centro ha poi chiamato i soccorritori, che hanno raggiunto il sito con il gatto delle nevi.
Come racconta Into the Wild, McCandless raggiunse il Magic Bus nell’aprile 1992 e ci restò per circa tre mesi, prima di decidere di tornare indietro. Purtroppo per lui, non riuscì a superare il fiume Teklanika, in piena per lo scioglimento delle nevi. Fu costretto dunque a riparare nel bus, dove morì in agosto.
Una vicenda tragica che non ha impedito a svariati escursionisti di cercare il bus. Ma, siccome stiamo parlando della lande desolate dell’Alaska, raggiungerlo non è una passeggiata di salute. E infatti molti hanno rischiato di morire o sono addirittura morti. Una donna bielorussa ha perso la vita lo scorso luglio, spazzata via dalle acque del fiume Teklanika. Nel 2010, un turista svizzero è affogato in circostanze molto simili. L’avventura dei cinque turisti italiani è, fortunatamente, finita molto meglio.
Fonti: Associated Press, CNN