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Soccorsi in Alaska cinque italiani in cerca del bus di Into the Wild

Pubblicato il 26 febbraio 2020 di Marco Triolo

Cinque turisti italiani sono stati soccorsi in Alaska dopo che avevano visitato il bus abbandonato, vicino alla cittadina di Healy, reso famoso dal libro e dal film Into the Wild. Il cosiddetto “Magic Bus” si trova sullo Stampede Trail, un percorso celebre situato nel Parco Nazionale del Denali. Ed è noto per aver ospitato Christopher McCandless negli ultimi giorni della sua vita, come raccontato sia nel libro di Jon Krakauer che nell’adattamento cinematografico diretto da Sean Penn, in cui McCandless è interpretato da Emile Hirsch.

Gli Alaska State Troopers sono stati trovati presso un accampamento che si trovava a 13 miglia (una ventina di chilometri) dall’inizio del sentiero. Lo ha riferito il portavoce Tim DeSpain, che però non ha saputo dire a che distanza si trovassero dal Magic Bus. Uno dei cinque turisti è stato trovato con gravi lesioni da freddo ai piedi e condotto in ospedale. Non rischia la vita, comunque. Gli altri quattro sono invece stati accolti da amici a Healy.

I soccorsi sono stati avvertiti grazie a un sistema di controllo satellitare, che ha allertato l’International Emergency Response Coordination Center di un’emergenza medica. Il centro ha poi chiamato i soccorritori, che hanno raggiunto il sito con il gatto delle nevi.

La storia di Christopher McCandless

Come racconta Into the Wild, McCandless raggiunse il Magic Bus nell’aprile 1992 e ci restò per circa tre mesi, prima di decidere di tornare indietro. Purtroppo per lui, non riuscì a superare il fiume Teklanika, in piena per lo scioglimento delle nevi. Fu costretto dunque a riparare nel bus, dove morì in agosto.

Una vicenda tragica che non ha impedito a svariati escursionisti di cercare il bus. Ma, siccome stiamo parlando della lande desolate dell’Alaska, raggiungerlo non è una passeggiata di salute. E infatti molti hanno rischiato di morire o sono addirittura morti. Una donna bielorussa ha perso la vita lo scorso luglio, spazzata via dalle acque del fiume Teklanika. Nel 2010, un turista svizzero è affogato in circostanze molto simili. L’avventura dei cinque turisti italiani è, fortunatamente, finita molto meglio.

Fonti: Associated Press, CNN