Kevin Feige è ormai diventato una figura cruciale per le sorti della Marvel, e non solo dal punto di vista cinematografico. Lo showrunner del Marvel Cinematic Universe, infatti, gestisce ormai qualsiasi reparto produttivo, compresi quello animato e fumettistico. Eppure, le cose sarebbero potuto andare in maniera molto diversa. Mark Ruffalo ha rivelato un curioso retroscena:
Mentre stavamo lavorando al primo Avengers, Kevin Feige mi disse: “Potrei non essere più qui domani”. Stava per recarsi nella sede della Disney per discutere dell’assenza di film dedicati a supereroi donne. E mi spiegò: “Ike [Perlmutter] crede che nessuno andrebbe a vedere un film supereroistico con protagonista una donna. Quindi, se sarò ancora qui domani, saprai che avrò vinto la battaglia”.
La dichiarazione di Ruffalo getta luce su un momento cruciale per la storia dei Marvel Studios. In quel periodo, infatti, Kevin Feige seguiva ancora le direttive del suo diretto superiore, il già citato Ike Perlmutter. I contrasti tra i due sono storia nota, comprese le differenze di vedute in merito alla possibilità di includere maggiore diversità nelle pellicole. Nel caso specifico citato da Ruffalo, il pomo della discordia era rappresentato dall’assenza di protagoniste femminili.
Pare, dunque, che se il conflitto tra le parti non si fosse risolto a favore di Feige, quest’ultimo avrebbe abbandonato per sempre i Marvel Studios. Uno snodo cruciale non solo per le sorti dei cinecomic, ma per quelle del cinema d’intrattenimento in generale. Feige, con il suo operato, è riuscito a garantire all’industria introiti impensabili, rendendo Avengers: Endgame il film con il maggiore incasso nella storia del cinema.
Qual è stato, invece, il destino di Ike Perlmutter? Purtroppo le vicissitudini recenti non lo premiano. Dapprima confinato al reparto Marvel televisivo, di minore importanza rispetto a quello cinematografico, ha poi assistito al fallimento del suo personale progetto: Inhumans. Attualmente, sembra non essere rimasta traccia di Perlmutter nell’organigramma Marvel. In ogni battaglia, ci sono dei caduti. E la storia, come si suol dire, viene scritta dai vincitori.
Lecito, comunque, prendere con le pinze la dichiarazione di Mark Ruffalo. L’attore si è spesso dimostrato sempre pronto a parlare dei suoi progetti in modo fin troppo ciarliero. Di certo, l’episodio da lui narrato si incasella alla perfezione nella cronaca già nota. Difficile, a questo punto, immaginare cosa sarebbe accaduto se Feige non avesse vinto quella disputa. Specie considerando che i cinecomic con protagoniste femminili sono ormai stati sdoganati, con grandi successi al box-office. Un rischio che ha ripagato, e che ha consegnato a Kevin Feige le chiavi della Marvel.
Fonte: IndieWire.com