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Deadpool 3: il film Disney sarà davvero vietato ai minori?

Pubblicato il 05 febbraio 2020 di blogmaster

Deadpool è ufficialmente un personaggio Disney. La casa di Topolino, infatti, è entrata in possesso dei diritti di sfruttamento cinematografici del Mercenario Chiacchierone dopo l’acquisizione dei reparti Fox. L’anti-eroe interpretato da Ryan Reynolds verrà dunque snaturato, diventando il beniamino dei bambini di tutto il mondo? Non proprio. All’indomani dell’affare, Alan Horn, il co-presidente dei Walt Disney Studios, dichiarò subito che i film di Deadpool avrebbero conservato la loro natura vietata ai minori, restando separati dal Marvel Cinematic Universe.

Nel frattempo, però, ci sono stati diversi colpi di scena. Se inizialmente la Disney sembrava intenzionata a garantire ai reparti Fox una certa indipendenza, il tutto è cambiato dopo il flop ai botteghini di film come X-Men: Dark Phoenix. Tutte le proprietà supereroistiche sono allora passate sotto l’egida dei Marvel Studios, con Kevin Feige responsabile diretto delle sorti di Deadpool.

La dichiarazione di Rhett Rheese

Cosa accadrà, allora? Deadpool 3 conserverà davvero l’indipendenza dal Marvel Cinematic Universe, libero di utilizzare la sua comicità irriverente e politicamente scorretta? Secondo lo sceneggiatore dei primi due film, Rhett Rheese, non ci sono dubbi:

Assolutamente sì, perché non credo che verrà rilasciato sotto etichetta Disney. Per intenderci, non credo che quando andrete a vedere Deadpool 3 apparirà un castello magico. Penso che verrà distribuito sotto marchio Fox, quindi sì [sarà vietato ai minori].

Rhett Rheese conferma, dunque, i pronostici della vigilia. Nonostante, secondo molti, Deadpool potrebbe costituire un valore aggiunto se integrato nell’universo popolato dagli Avengers. Nei fumetti, del resto, Wade Wilson ha spesso affrontato super-cattivi in compagnia di Spider-Man, formando un improbabile duo. In tempi recenti, poi, ha assunto un’importanza sempre maggiore nei maxi-eventi cartacei.

Una sua interazione cinematografica con Captain Marvel e soci, tuttavia, comporterebbe un ridimensionamento del suo bacino d’utenza. Anzi, un’estensione. Per non confondere il target demografico di riferimento, Deadpool dovrebbe trasformarsi in un personaggio per tutta la famiglia. E se anti-eroi un tempo accessibili a grandi e piccini possono evolversi e diventare più arcigni (è questo il caso di Harley Quinn), il percorso opposto è spesso impraticabile.

Conclusioni

La dichiarazione di Rhett Rheese appare logica e ben ponderata. Difficilmente Reynolds si presterebbe ad un cambiamento così importante, ché peraltro renderebbe la Disney una sorta di matrigna stravolgi-brand. La via dell’indipendenza dall’universo condiviso sembra la migliore, e la più sicura. Anche perché Deadpool, in fondo, è sempre vissuto nel suo micro-mondo, fin dai tempi della Fox.

Fonte: ScreenRant.com