7 cose che forse non sapevate su Lo strano mondo di Minù

7 cose che forse non sapevate su Lo strano mondo di Minù

Di DocManhattan

“Mamma mia, mamma mia che piccina ora è, improvvisa è la magia e Minù non sa il perché”. Cioè, di sapere lo sapeva, che la magia era tutta in quel cucchiaino con il campanellino che si rimpiccioliva con lei. Ma come avrebbe fatto la signora Minù a farne a meno? A rassegnarsi a una vita poco movimentata da pensionata del Nord Europa, quando invece poteva parlare con gli animali e vivere tutta una serie di avventure? Storia e curiosità dell’anime Lo strano mondo di Minù: dalle origini norvegesi alle parentele con Macross, Bomb Jack e… L’allenatore nel pallone.

1. LA VECCHIETTA DEL CUCCHIAIO

Supun Obasan, ovvero Spoon Obasan, “la zia” (o la vecchietta) del cucchiaio”, è una serie anime di 130 episodi da poco meno di circa otto minuti l’uno, andata in onda in Giappone sulla NHK dal 4 aprile del 1983 al 9 marzo del 1984. Tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì, dalle 17,50 alle 18. In Italia è arrivata su Rete 4 nel settembre dell’85, come Lo strano mondo di Minù, prima di esser trasmessa in replica anche su Canale 5 (nell’87), Italia 1, Odeon TV, Junior TV e altre reti minori. Nella versione di Rete 4 gli episodi venivano mandati in onda a tre alla volta, per arrivare a coprire una ventina di minuti di programmazione. Il titolo internazionale dell’anime è Mrs. Pepperpot (spesso scritto Pepper Pot), ma in America la serie è nota come Madame Peppermint.

2. LA ZIA CHE VENNE DAL FREDDO

Come tanti altri anime dell’epoca, Lo strano mondo di Minù è tratto da una serie di libri per l’infanzia europei, nello specifico norvegesi. Teskjekjerringa (“la signora del cucchiaino da tè), o Mrs. Pepperpot, appunto, è una serie di libri per ragazzi che conta decine di volumi, creata nel 1956 dallo scrittore norvegese Alf Prøysen. Cantante, poeta, scrittore, giornalista e autore, Alf Prøysen (pseudonimo di Alf Olafsen) è stata una delle personalità più importanti del paese scandinavo nella seconda metà del secolo scorso. Il personaggio di Mrs. Pepperpot divenne popolarissimo, sin da subito, pure in Svezia, grazie anche alle illustrazioni di Björn Berg che accompagnavano i volumi. La prima trasposizione televisiva del personaggio è avvenuta proprio per la TV svedese, con uno special natalizio live action del ’67.

3. GAKKEN E PIERROT

Lo strano mondo di Minù venne prodotto da Studio Pierrot e Gakken. Studio Pierrot è uno storico studio di animazione fondato nel ’79 a Mitaka, il quartiere di Tokyo culla dell’animazione, da un gruppo di ex dipendenti della Tatsunoko e della Mushi Production. Anche la primissima serie animata Pierrot, andata in onda in Giappone nel 1980, era tratta da un libro per l’infanzia scritto nel Nord Europa: Nils Holgersson, trasposizione anime del romanzo Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson, della scrittrice svedese Premio Nobel per la letteratura Selma Lagerlöf. Le produzioni più recenti di Studio Pierrot sono invece la serie Hero Mask per Netflix e il film Osomatsu-san the Movie, tratto sempre l’anno scorso dalla serie TV Osomatsu-san (a sua volta seguito di un vecchio e popolarissimo manga comico degli anni 60, Osomatsu-kun di Fujio Akatsuka).

Gakken è una casa editrice giapponese che esiste dal 1947 e negli anni ha prodotto anche vari anime (come i film di Baldios e Venus Wars), una popolare linea di giocattoli educativi e perfino una console per videogame (Gakken Compact Vision TV Boy, 1983).

4. BARONE E IL DOTTOR SOCRATES

Nell’edizione italiana dell’anime, la signora Minù Pepperpot era doppiata da Liliana Jovino. Suo marito, Wolf Pepperpot, da Gino Pagnani, che dava la voce anche al gatto Aceto e al cane Saetta. Liliana Jovino era anche la doppiatrice di Barone in Hello! Spank e della madre di Hiroshi in Jeeg. Pagnani è apparso invece in tutta una serie di commedie più o meno scollacciate degli anni 80, ed era anche ne L’allenatore del pallone (era il Dottor Socrates, oggetto del clamoroso errore d’identità compiuto da Canà sulle tracce dell’asso brasiliano…). I tre monelli Prezzemolo, Ortica e Rapa avevano rispettivamente le voci di Daniela Caroli (Rosalie in Lady Oscar), Massimo Corizza (Carletto il principe dei mostri) e Alberto Caneva. La misteriosa Liulai era doppiata invece da Antonella Rendina (voce narrante delle due serie Guru Guru).

Macross Lynn Minmay- Do You Remember Love

5. MACROSS E SAKAMOTO

La sigla di coda originale dell’anime era cantata da Mari Iijima, attrice e cantante popolarissima in Giappone a partire dall’82 grazie al doppiaggio di Lynn Minmay nell’anime Macross (arrivato in Occidente grazie al fritto misto USA Robotech) e nel successivo film dell’84. Mari Iijima venne scelta per la parte proprio perché era necessario trovare una doppiatrice che sapesse anche cantare. In pratica, è diventata una idol grazie a una finta idol del futuro. Il suo primo album, Rosé (1983), è stato prodotto dal grande Ryuichi Sakamoto.

Nell’89, Mari Iijima si è trasferita a Los Angeles e ha partecipato al disco Tokyo Rose del compositore Van Dyke Parks. Nel 2005 è stata ingaggiata da ADV Films per doppiare il personaggio di Lynn Minmay nell’edizione in lingua inglese di Macross. È stata la seconda volta nella storia dell’animazione giapponese che la doppiatrice originale nipponica ha partecipato al doppiaggio inglese di un anime: la Iijima è stata preceduta di qualche mese dalla collega Miyuki Sawashiro, che ha fatto la stessa cosa per gli OAV Di Gi Charat Theater – Leave it to Piyoko-pyo!

6. LE SIGLE ITALIANE

Quella qui sopra, cantata da Cristina D’Avena, è la più famosa ma non l’unica sigla italiana di Minù. Scritta da Alessandra Valeri Manera e Gianfranco Intra, “Lo strano mondo di Minù” venne incisa nell’85 come Lato B de Le avventure della dolce Katy. Per le repliche su Odeon TV, a partire dall’89, venne realizzata una nuova sigla, scritta da Massimo Dorati (sue molte sigle dei cartoon su Odeon, firmate con lo pseudonimo Odeon Boys) e cantata da una corista, Erika Papa. C’è poi una terza sigla di Minù, realizzata dai Fratelli Balestra (Daitarn 3) e non adoperata in TV. Se ne parla in questa vecchia intervista.

7. MRS. PEPPERPOT E LADY MADONNA

Esiste una qualche parentela più improbabile di quella che lega, con giusto una manciata di gradi di separazione, Minù a Sakamoto e Macross? Certo. La summenzionata sigla di chiusura giapponese dell’anime, cantata da Mari Iijima, è stata utilizzata nell’84 da Tehkan (oggi Koei Tecmo) come BGM del primo livello del celebre gioco arcade Bomb Jack. Sì, lo stesso gioco che nel secondo livello “cita” Lady Madonna dei Beatles.

È quindi corretto dire che Lynn Minmay di Macross/Robotech è finita in Bomb Jack, passando per le minuscole avventure di una pensionata norvegese. È o non è un mondo meraviglioso, quello dell’entertainment giapponese?

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