La prima stagione di The Witcher, serie fantasy trattata dall’omonimo ciclo di romanzi firmato da Andrzej Sapkowski, è stata un successo. Ggrande aspettativa si era creata attorno al progetto, ritenuto da alcuni come l’erede spirituale di Game of Thrones. Proprio Il Trono di Spade, infatti, ha rilanciato le quotazioni di saghe complesse, tratte da materiale cartaceo finora ritenuto intoccabile a causa di limiti produttivi.
The Witcher, peraltro, è entrato nell’immaginario collettivo grazie ai videogiochi ad esso ispirati. La serie, invece, prende spunto diretto dagli scritti di Sapkowski, con dovute differenze estetiche e di trama. Tanti ostacoli, insomma, per un prodotto che invece sembra avere soddisfatto appieno le grandi aspettative di appassionati e novizi. Anche Henry Cavill, inizialmente considerato inadatto per il ruolo di Geralt di Rivia, ha conquistato tutti con la sua energia e convinzione da fan di lungo corso.
Le visualizzazioni della serie su Netflix sono state considerevoli, tali da decretare la prima stagione di The Witcher come la più vista in assoluto sulla piattaforma, almeno nell’ambito delle produzioni originali. Ebbene sì: lo Strigo ha sconfitto Stranger Things, House of Cards e Tredici. Forse. Perché non tutti sanno che Netflix ha introdotto un’innovazione nel sistema che conteggia le sue visualizzazioni. Quali termini stabiliscono se una serie è stata effettivamente guardata da uno spettatore? E’ sufficiente cliccare sulla puntata? Oppure è necessario vederla tutta?
Variety arriva in nostro soccorso, con un articolo dedicato a questo particolare curioso, ma determinante:
Netflix ha modificato i criteri che definiscono uno spettatore. Adesso, secondo la compagnia, il conteggio viene determinato da “chi sceglie di guardare e visionare un prodotto per almeno 2 minuti – un tempo sufficiente per indicare che la scelta è stata intenzionale”. In precedenza, il contatore di Netflix era basato sul numero di account che avevano visionato l’episodio di una serie, oppure un film, per il 70% della sua durata complessiva.
Sappiate, dunque, che se guarderete con curiosità i primi 2 minuti di un film, per poi accantonarlo capendo che non fa per voi, sarete comunque conteggiati come “spettatori”. La stessa cosa vale per le serie: bastano 120 secondi, e vi ritroverete a far parte delle schiere adoranti di prodotti a cui magari non avete mai più dato una seconda chance.
Da parte di Netflix, la scelta è legittima. Si tratta di un’azienda privata, che può stabilire autonomamente i suoi parametri. Anche Youtube ha spesso variato il sistema di conteggio delle visualizzazioni dei suoi video. Un tempo, bastava riaggiornare la pagina del browser per vedere il numero di spettatori aumentare senza limite alcuno. Adesso, Netflix ha optato per criteri meno rigorosi e selettivi.
La decisione può suscitare dibattiti e discussioni, specie se pensiamo che inevitabilmente i dati recenti saranno più gonfiati rispetto a quelli del passato. Ma la guerra dello streaming è alle porte. Netflix deve flettere i muscoli per poter competere con le agguerrite rivali, specie considerando che presto si troverà depredata dei prodotti di terze parti che ha ospitato finora. L’importanza degli originals diventa cruciale. Ecco perché il successo di The Witcher è particolarmente importante. Un successo, a conti fatti, autentico. Forse il numero di spettatori sarà leggermente ritoccato al rialzo, ma l’impatto che la serie Netflix sta suscitando sulla cultura pop è innegabile.
Fonte: Variety.com