Star Wars: L’ascesa di Skywalker è destinato a dividere per sempre i fan, tra chi lo considera un degno finale della saga e chi, al contrario, lo trova confuso e privo di fantasia. Un problema su cui possiamo tutti essere d’accordo, però, è il ritorno troppo brusco dell’imperatore Palpatine, annunciato in fretta e furia nel crawl iniziale. Ma, stando alla montatrice Maryann Brandon, che già ha rivelato succosi dettagli sul dietro le quinte del film (qui e qui), le cose non stavano così all’inizio.
A quanto pare, i primi montati del film di J.J. Abrams passavano più tempo a spiegare come Palpatine fosse tornato. Ecco cosa ha detto Brandon a The Huffington Post:
Si è trattato di un processo di bilanciamento delicato, siamo tornati indietro più volte per decidere quanto volevamo mostrare. Alcune scene sono cambiate un bel po’ […]. Alla fine, abbiamo deciso di mostrare molto meno di quanto avevamo fatto all’inizio.
Ma, esattamente, che cosa rivelavano quelle scene estese? Stando a Maryann Brandon ci davano “alcune informazioni aggiuntive su cosa stesse tenendo [Palpatine] in vita”. Ma alla fine “sembravano andare fuori tema”:
Nel film c’erano così tante informazioni e personaggi su cui volevamo che il pubblico si concentrasse. Abbiamo deciso che non volevamo ingombrare il film con cose che non era necessario sapere.
Negli ultimi giorni si è diffusa la voce che il montaggio originale di Abrams fosse ben più lungo e diverso. E che il regista sia stato costretto a tagliare il film a causa di pressioni dall’alto. Alcuni fan hanno persino fatto campagna sui social con l’hashtag #ReleaseTheJJCut. Non possiamo sapere se ciò sia vero, ma, stando anche all’attore Dominic Monaghan, c’è moltissimo materiale girato che non è poi finito nel montaggio cinematografico. Le dichiarazioni di Maryann Brandon non fanno che confermare questa ipotesi.
Fonti: The Huffington Post, CinemaBlend