Ivan Passer, regista di Alla maniera di Cutter e figura portante della Nová vlna, la new wave di registi cecoslovacchi anni ’60, è morto a 86 anni. Attualmente risiedeva a Reno, in Nevada, dove si è spento. Lo ha confermato la famiglia, anche se non si conoscono le cause della morte.
Passer fu un grande amico del conterraneo Milos Forman e, anzi, fu insieme che i due riuscirono a fuggire da Praga nel 1969, per sbarcare in Occidente. Passer collaborò con Forman ai primi film di quest’ultimo, tra cui Gli amori di una bionda, in qualità di sceneggiatore. Il suo debutto alla regia avvenne nel 1965 con la commedia Intimní osvetlení.
Lui e Forman si erano incontrati per la prima volta in un collegio per giovani delinquenti e ragazzi che avevano perso i genitori durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo stesso collegio fu anche frequentato dallo sceneggiatore Vaclav Havel e dal regista Jerzy Skolimowski. Ivan Passer ritrovò poi Forman alla scuola di cinema di Praga. Insieme, come detto, scapparono dalla città nel 1969, poco prima che i carri armati russi la invadessero, con la scusa di visitare l’Austria nel weekend. Nonostante non avessero un visto per l’uscita dal Paese, una guardia di confine fan di Milos Forman li lasciò passare.
Giunto negli Stati Uniti, Ivan Passer lavorò con alcuni dei migliori attori dell’epoca. Tra i suoi film, oltre ad Alla maniera di Cutter (1981) con Jeff Bridges, ricordiamo Il mio uomo è una canaglia (1971) con George Segal, Law and Disorder (1974) con Carroll O’Connor ed Ernest Borgnine e Un asso nella mia manica (1976), con Omar Sharif e Karen Black. E ancora Uomini d’argento (1977), con Michael Caine e Cybill Shepherd; L’estate stregata (1988); e il film per la TV Stalin (1992), con Robert Duvall (vincitore di tre Golden Globe). La sua ultima regia fu Nomad – The Warrior, nel 2005.
Fonte: Variety