Sono passati quasi 10 anni dall’arrivo nelle sale di Contagion, eppure il film diretto da Steven Soderbergh è recentemente tornato alla ribalta.
Il motivo? Il nuovo Coronavirus proveniente dalla Cina, che da più parti è stato accostato al virus mortale che si diffonde in tutto il mondo nella pellicola di Soderbergh. A tal punto che nelle ultime 24 ore, come riportato dall’Hollywood Reporter, il film è risalito nella Top 10 di iTunes, accanto a titoli molto più recenti come Joker, C’era una volta… a Hollywood e Parasite.
Ma ci sono veramente dei punti di contatto tra cinema e realtà?
Cerchiamo di analizzare meglio la situazione.
Il Coronavirus, noto come 2019-nCoV, sarebbe di origine animale e in Contagion si parla di un’epidemia che si sviluppa nel territorio asiatico per poi diffondersi nel resto del mondo, anche in questo caso di origine animale.
Nel film un flashback finale svela l’origine della malattia. Per farla breve uno chef tocca a mani nude la carcassa di un maiale infetto, che precedentemente aveva ingerito del cibo che era entrato in contatto con un pipistrello. Senza lavarsi le mani, il cuoco stringe le mani di una cliente (Gwyneth Paltrow), che a sua insaputa diventa il paziente zero, morendo nei primi minuti del film.
Anche il Coronavirus, come abbiamo già detto, sarebbe di origine animale ma sembra che in questo caso la fonte sia un serpente tipico della regione di Wuhan (anche se c’è chi è pronto a smentire questa teoria).
È facile intuire, quindi, perché Contagion sia tornato prepotentemente alla ribalta negli ultimi giorni. Al di là di alcune evidenti analogie, il film di Steven Soderbergh è molto realistico nel descrivere il dilagare di un virus sul nostro pianeta. È praticamente il primo titolo che viene in mente, quando si parla di pandemia globale.