—–ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER—–
L’ultimo capitolo della terza trilogia di Star Wars è finalmente arrivato nei cinema, dopo una lunghissima attesa che non solo ha tenuto con il fiato sospeso milioni di fan, ma che ha anche permesso il proliferare sul web di centinaia di teorie sul finale della saga e sul destino dei personaggi protagonisti, Kylo Ren e Rey su tutti.
Al termine della pellicola (attenzione: avvertiamo di nuovo che stiamo per trattare enormi spoiler sulla stessa), troviamo Rey, sconfitto l’ex Imperatore Palpatine a costo della vita (e tornata dalla morte grazie a Kylo Ren) abbracciare finalmente la sua identità: il suo sangue sarà pure quello di una Palpatine, ma il suo cuore è sicuramente quello di una Skywalker, come i suoi due maestri (nonché come Ben, con il quale è intercorsa una storia d’amore appena accennata che purtroppo non vedremo mai). In una sorta di rituale, Rey seppellisce le due spade laser usate nella sua “carriera” da Padawan, sfoggiando una nuova arma, di foggia e colore diverso, per sottolineare la sua avvenuta affermazione da Cavaliere Jedi.
Fin dalla sua prima apparizione sul grande schermo, Rey è stata affiancata da un’arma divenuta iconica: il suo bastone, rinforzato da innesti di rottami trovati sul pianeta Jakku, l’ha accompagnata per gran parte della sua vita, finché arrivata al tempo del suo apprendistato Jedi ha iniziato ad usare una spada laser, per la precisione quella appartenuta a Luke Skywalker (e a suo padre Anakin prima della “trasformazione” in Darth Vader). Anche in seguito in realtà il fido bastone di Rey è rimasto saldamente posizionato sulla sua schiena, pronto ad intervenire in caso di bisogno: non è affatto un caso che in una delle scene iniziali di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, durante il suo addestramento, ci venga mostrato come la ragazza non riesca ad aver ragione di un piccolo droide da allenamento affidandosi solamente alla spada laser, riuscendo invece facilmente a distruggerlo una volta sfoderata la sua arma preferita.
In un certo senso, il messaggio che vuole arrivare allo spettatore è che Rey al momento dell’inizio del film non sia ancora pronta ad abbracciare pienamente il suo cammino da Jedi: il suo vecchio bastone rappresenta il legame con la sua vecchia vita, con l’identità della cerca-rottami ignara delle sue origini.
Al termine del film, Rey ha invece compiuto un complesso percorso che l’ha resa una Jedi a tutti gli effetti: come parte della propria affermazione, la ragazza pare anche aver costruito (ne avevamo intravisto i progetti già all’inizio della pellicola) una nuova spada laser personale, la cui impugnatura è realizzata proprio da parti del suo vecchio bastone.
Le due spade laser da lei usate in precedenza, quella di Luke e quella di Leia (entrambe di colore blu), vengono sepolte dalla ragazza su Tatooine, simboleggiando che la storia dei suoi due maestri è ormai conclusa e che un nuovo capitolo si apre ora per lei, ultima depositaria della Forza.
La transizione da cerca-rottami a Jedi è ormai completa, ma Rey non vuole rinnegare le proprie origini (soprattutto, dopo aver scoperto la verità sull’abbandono su Jakku da parte dei suoi genitori) pur abbracciando la sua nuova identità da Skywalker nella via della Forza.
La nuova spada laser di Rey vanta un colore particolare per un Jedi: è infatti gialla, colore che non abbiamo mai visto comparire prima sul grande schermo.
Il nuovo colore non serve solamente a dare una chiara differenziazione rispetto alle spade usate in passato (anche se in effetti a livello visivo la nuova spada di Rey risulta perfetta per destare stupore nello spettatore): il giallo è un colore ben radicato nella storia delle spade laser del mondo di Star Wars.
I personaggi che abbiamo visto precedentemente combattere “in giallo” sono apparsi nelle serie animate The Clone Wars e Star Wars Rebels: il più importante è Ahsoka Tano, una Togruta apprendista di Luke Skywalker, anche se la sua arma era particolare (si trattava di una spada corta, un’arma secondaria) e le sue sfumature erano a metà fra i giallo ed il verde;
Il giallo è in realtà principalmente accomunato alle guardie del Tempio Jedi di Coruscant ed all’Ordine Jedi delle Sentinelle: i primi devoti alla protezione dell’Ordine Jedi, i secondi portati ad una più sfumata concezione dei Lati (chiaro o oscuro) della Forza. In entrambi i casi, il significato del colore giallo si adatta alla caratterizzazione finale di Rey: la ragazza è infatti l’ultima depositaria e custode della Forza rimasta all’interno del’Ordine Jedi, ma allo stesso tempo si è mossa in una zona grigia all’interno dell’uso della Forza che ne sottolinea l’avvenuto “equlibrio” tanto ricercato all’interno della saga. Il giallo che caratterizza la sua spada diventa quindi profondamente simbolico: si tratta di una manifestazione dell’equilibrio della Forza, raggiunto finalmente dopo ben 42 anni e 9 pellicole.