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Nonostante l’estrema specificità della giuria che li presiede, i Golden Globe restano una delle premiazioni cinematografiche più riconosciute e chiacchierate. Per alcuni, si tratta di una sorta di anticamera degli Oscar, capace di fornire importanti indizi sui vincitori delle statuette più prestigiose dell’anno. Com’è ormai spiacevole tradizione, tuttavia, non mancano le polemiche. Stavolta, nell’occhio del ciclone sono finite le nomination della categoria “miglior regia”.
Trovate la lista completa nel nostro articolo. Qui ci limiteremo a segnalare soltanto quelle incriminate. Ecco i cinque migliori registi dell’anno secondo i Golden Globe:
Come potete notare, si tratta di cinque uomini. Nessuna regista è stata nominata. E’ un problema? Forse. Di sicuro lo è per Alma Har’el, che si è occupata delle riprese del film Honey Boy.
A perorare la sua causa, anche la dottoressa Stacy Smith, fondatrice di una prestigiosa associazione che supporta l’inclusività:
Quest’anno, per la prima volta, abbiamo assistito ad un incremento delle possibilità lavorative offerte a registe di sesso femminile. Tra i 100 film più importanti dell’annata, il 12/14% è stato girato da donne. La mancata presenza di registe all’interno delle nomination dimostra come l’ente che presiede i Golden Globe escluda le donne, non ritenendole degne di considerazione critica, e immeritevoli di vincere premi.
Si tratta sicuramente di un argomento delicato, e per la sua trattazione dovrete accontentarvi dell’opinione di chi sta scrivendo questo articolo: un uomo. Che l’industria cinematografica hollywoodiana abbia discriminato, in passato, donne ed altri tipi di minoranze è indubbio. Giusto protestare e fare sentire la propria voce. Gli scandali che hanno travolto l’ambiente negli ultimi anni, non ultimo il caso Weinstein, hanno portato ad un cambiamento dello status quo, graduale ma importante.
Tuttavia, le manifestazioni che premiano le performance migliori dell’anno, siano queste registiche oppure attoriali, dovrebbero basarsi su un solo criterio: il merito. La rappresentanza obbligatoria di tutti i generi ed etnie non è contemplata. Nel merito delle nomination dei Golden Globe, i cinque candidati sono registi acclamati, direttori di film apprezzatissimi da critica e pubblico. Nessuno dei nomi risulta, dunque, particolarmente fuori posto.
Vi sono state registe altrettanto meritevoli? Spetta ai criteri soggettivi di ciascuno stabilirlo. Ma ammantare la vicenda di discriminazione, nell’ambito di soli cinque posti da assegnare, non è di certo appropriato. Più che il problema stesso, le nomination dei Golden Globe sono un sintomo del problema. Che va ricercato altrove. Poche registe donne trovano lavoro, e di conseguenza, a livello statistico, è improbabile che una di queste venga candidata rispetto ai colleghi uomini.
Ci auguriamo che la corrente cambi presto il suo corso. L’anno prossimo, cinque dei blockbuster più attesi saranno diretti da donne, compresi quattro cinecomic. Tutto lascia pensare che questo, per fortuna, sia solo l’inizio del trend.
Fonte: Deadline.com