A cura di Sonia Serafini
Esce oggi al cinema l’atteso film di Martin Scorsese The Irishman, pellicola dalla lavorazione travagliata che dopo ben dieci anni vede la luce, quella della sala e del piccolo schermo. Si perché il nuovo film del regista italoamericano avrà doppia distribuzione, al cinema come di consueto e su Netflix dal 27 novembre. Una vera e propria rivoluzione che il filmaker ha descritto come una manna dal cielo, pare infatti che la pellicola avesse incontrato non pochi problemi di budget e che a risolvere tutto sia stata proprio la regina dell’intrattenimento streaming, ovvero Netflix.
Anche se Scorsese afferma che l’esperienza collettiva della sala cinematografica rimanga imbattibile questo è il futuro, un futuro nel quale cinema e streaming possano convivere senza doversi fare la guerra.
La pellicola è basata sul libro “I Heard You Paint Houses” di Charles Brandt che racconta la storia di Frank “The Irishman” Sheeran, nel film interpretato da De Niro. Circa quarant’anni di storia americana a fare da sfondo alle vicende del malavitoso De Niro amico di Jimmy Hoffa (Al Pacino) e Russell Bufalino (Joe Pesci). Hoffa, il personaggio di Al Pacino, è stato un grande sindacalista americano la cui morte è rimasta un mistero per tantissimo tempo, il film tenta di ripercorrerne gli avvenimenti e ciò che portò all’epilogo di anni di criminalità assoluta in America.
Martin Scorsese rimette in piedi la vecchia squadra con una new entry, Al Pacino, che, seppur sembri assurdo, non ha mai lavorato con il regista. Scalda il cuore vedere di nuovo tutti i grandi attori della vecchia Hollywood insieme per una pellicola incredibile, che solo un regista come Scorsese poteva dirigere. I dieci anni di lavorazione sono serviti anche per perfezionare la tecnica di CGI che serviva per ringiovanire gli attori nella storia, Scorsese aveva bisogno di una tecnologia che non richiedesse uso del green screen o tute o quant’altro perché era certo che con questa opzione Joe Pesci e compari non avrebbero mai accettato di fare il film.
Per fortuna l’evoluzione della CGI ha permesso a Scorsese di fare il suo film con risultati ottimi, l’unica cosa che gli attori hanno dovuto seguire è stato il coach per i movimenti che ricordava loro come si è quando si ha 40 anni, avendone ognuno 70!
Il film è uno spaccato di storia americana, dallo sbarco di cuba, l’assassinio di Kennedy, Bush e il maccartismo, in cui ognuno riconosce un po’ della filmografia del grande regista. Tre ore e mezza che volano via come il grande cinema sa fare. Imperdibile.
QUI trovate la nostra recensione
LEGGI ANCHE: The Irishman – Martin Scorsese e il cast presentano il film a New York: “Non è stato facile da realizzare…”