Scooby! – Ecco come hanno modernizzato i personaggi

Scooby! – Ecco come hanno modernizzato i personaggi

Di Marlen Vazzoler

GUARDA ANCHE: Scooby! – Trailer del primo lungometraggio 3DCG di Scooby Doo

Quando Allison Abbate, vice presidente esecutivo di WAG, ha introdotto Scooby! questa estate al WIP Feature di Annecy ha spiegato perché hanno scelto Tony Cervone per dirigere la pellicola:

“Quando hai a che fare con del materiale che tutti conoscono devi cercare di rimanerne il più fedele ed autentico possibile, e al tempo stesso aggiungere qualcosa di nuovo, e non c’è nessuno più qualificato al mondo per farlo di Tony. Un veterano di 25 anni alla Warner Brothers, un esperto dei Looney Tunes e di tutto quello che riguarda Hanna Barbera e Scooby”.

La storia si concentra su Scooby e Shaggy, sprona dei personaggi che nello show sono dei buffoni e li rende delle star, gli eroi della storia. Ci sono molti personaggi nel film ma è la storia delle origini di questi due. Quando li incontriamo nel film hanno 10 anni, vediamo chi erano prima di diventare amici.

Il passaggio dal 2D al 3D

Cervone ha iniziato a lavorare alla Warner Brothers nel 1990, con I favolosi Tiny, gli Animaniacs, poi come direttore dell’animazione per Space Jam e creatore di Duck Dodger. Ha cominciato a lavorare a Scooby Doo nel 2008. Racconta:

“Questa è stata una sfida a livello personale e a livello di opportunità. Sono cresciuto il cartone originale, quello del 1969 disegnato da Iwao Takamoto, con cui ho avuto la fortuna di lavorare: quello che Iwao voleva fare è creare un personaggio avvincente e pieno di personalità, ma al tempo stesso imperfetto.

Per farlo ha trovato un libro che elencava le regole da seguire per avere un alano da campionato, che è la razza di Scooby Doo. E poi ha infranto tutte queste regole. Scooby ha le gambe posteriori storte, non ha una schiena dritta ed elegante, ha la pancia infuori, un mento morbido, le orecchie e gli occhi sempre asimmetrici. È un cane pieno di fascino, ma non è un bel cane. È maldestro, è goffo, ma è per questo che lo amiamo, perché non è perfetto”.

Niente compromessi

Hanno cominciato a fare dei piccoli cambiamenti per il 3D: con uno Scooby Doo un po’ più strutturato, ma già nelle fasi iniziali cominciava ad essere un po’ troppo perfetto, perché stavano pensando a come renderlo in 3D; a quel punto hanno dovuto decidere cosa mantenere e cosa perdere nel design.

Hanno così iniziato a rendere il personaggio molto più realistico e a fare ricerche sugli alani. Non si è trattato di un processo veloce, il primo design risale a cinque anni e due giorni prima dell’uscita del film. Spiega Cerone:

“Devi avere le idee chiare quando fai dell’animazione in 3D, non puoi stilizzare i personaggi senza avere dei riferimenti chiari, e quelli originali ovviamente non sono stati pensati per il 3D. Il naso di Shaggy per esempio è lo stesso da tutte le angolature, e non ha occhi!”.

Hanno anche preso in considerazione di cambiare il design, si sono chiesti come sarebbe stato cambiare radicalmente l’aspetto dei personaggi; hanno provato a disegnare look diversi, abiti diversi, più moderni. Ma il vecchio Shaggy continuava a ripresentarsi. Continua Cervone:

“La lezione qui è che dovete ascoltare i personaggi, perché vi diranno cosa vogliono fare. Scooby e Shaggy continuavano a dirci “vogliamo solo essere Scooby e Shaggy”. Dovevamo trovare un modo per dare vita alla versione 3D di questi personaggi senza compromettere o mettere a rischio la loro essenza”.

L’importanza del colore

Michael Kurinsky, il production designer del film, racconta come il design va oltre il disegno e le forme, è il colore che conta. Riusciamo a riconoscere un personaggio dai suoi colori, sopratutto un personaggio così iconico ed amato come Scooby Doo che ci ha accompagnati per gli ultimi 50 anni. I colori sono diventati quindi un dettaglio importante per poter rimanere sul brand per quanto riguarda i personaggi.

Quando Tony gli ha mostrato i design per Shaggy e Scooby li ha considerati in termini di colore e la prima cosa che ha fatto è stato consultare il “Big Book of Scooby-Doo”, un libro che illustra tutto quello che c’è da sapere sul personaggio, come le diverse pose ed espressioni. È andato direttamente alle sezione dei colori, per vedere i pantoni usati per i personaggi di Scooby Doo: i colori per il pelo, per il collare, per la maglietta ed i pantaloni di Shaggy, il vestito di Daphne. Spiega:

“Volevo che ci conformassimo il più possibile a queste linee guida. Ma quando lavori con la computer grafica applicare la tinta unita su un personaggio disegnato su un rodovetro non è facile. Per Scooby Doo dovevo pensare a tre diversi pantoni: qual è il colore di Scooby Doo sotto una luce, qual è il colore dei mezzitoni, e qual è il colore nell’ombra”.

Nel caso di Shaggy invece, quello che avevano fatto era perfetto per Michael, quindi ha accantonato il problema dei colori e si è concentrato sulla sua seconda specialità, i dettagli.

“Il CGI è perfetto per me perché mi consente di disegnare in modo più realistico. La prima cosa su cui mi sono concentrato sono stati i capelli, perché lo dice già il nome, arruffati, ed è così che devono essere; Shaggy non si pettina, non penso nemmeno abbia un pettine. Poi mi sono concentrato sul suo costume, abbiamo considerato diverse idee, diverse magliette e completi per cercare di aggiornare un po’ il look; come ho detto, se rimani fedele ai colori puoi sperimentare. Ci siamo accordati per un look che include sneaker, una maglietta con scollo a V perché così era nella serie ma con un taglio un po’ più stretto, una canottiera sotto giusto per aggiungere un nuovo elemento”.

La stylist delle star

Importante è stato il contributo di Jamie Mizrahi che cura il look di Jessica Alba e Katy Perry. Jamie si è concentrata di più sui tagli, sugli stili, sulle texture e sui tessuti di oggi che potevano adattare ai personaggi. È stata lei a riprendere l’idea degli stivali che Shaggy indossava nella versione originale.
Il risultato finale ricorda la versione del 1969 ma con delle modifiche per renderlo un po’ più contemporaneo. Anche la Mystery Machine ricorda molto la versione originale, con l’aggiunta di qualche apparecchio moderno sul tettuccio.

Per quanto riguarda Daphne si sono chiesti come sarebbe stato vestirla con dei pinocchietti, magari con una giacchetta di pelle, optare per il colletto di una maglietta invece di farle indossare una sciarpa, sempre rimanendo nella palette cromatica di appartenenza. Dice Michael:

“Alla fine volevamo che il risultato ricordasse il vestito che aveva nel 1969 con uno stile più contemporaneo e anche più lussuoso, perché Daphne è sempre stata quella più attenta alla moda, volevamo che il suo personaggio non perdesse questa caratteristica”.

Fred è sempre stato implicitamente considerato come il ledear del gruppo Mystery Inc., ed è un tipo un po’ sportivo quindi fin da subito hanno voluto giocare con il suo lato atletico. Hanno provato a fargli indossare la giacca di una tuta, con sotto una maglietta con la scritta “Hike Jellystone” (dedicata ai fan dell’Orso Yoghi), enfatizzando quindi il suo lato sportivo.

Jamie li ha aiutati ad esplorare il lato più elegante del suo essere sportivo con numerose opzioni, e alla fine hanno optato per una versione sportiva ma alla moda, con una giacca da football che però abbandona il classico stile ingombrante per un taglio più stiloso che si adatta di più al suo fisico. E il suo fazzoletto da collo? Ammette Kurinsky:

“Amo quel dettaglio, come tutti, ma come ha detto Tony, l’ascot è andato di moda per sei mesi, gli stessi sei mesi in cui Iwao ha creato il design dei personaggi, magari pensando che potesse diventare una moda intramontabile”.

Il caso Ascot

Cervone ricorda che quando hanno fatto la serie Mystery Incorporated, volevanmo che tutti i personaggi tornassero alle loro origini in termini di outfit. Per farlo hanno consultato tutti i cataloghi che sono riusciti a trovare risalenti al 1968, 1969 e 1970, e hanno scoperto che la moda dell’ascot è durata due, tre mesi, ed era dedicata ai ragazzini. Quindi sono riusciti ad individuare quella fetta di storia che li ha intrappolati in questo look per 50 anni.

Kurinsky ricorda che questo film è ambientato nel 2020, quindi non potevamo avere una scena in cui Fred usa uno smartphone indossando un fazzoletto al collo.

“Per rimanere coerenti ai colori che associamo a Fred abbiamo colorato di blu il collare ed i polsini della giacca, e alla maglietta bianca abbiamo aggiunto un bordo rosso più o meno dove l’ascot sarebbe stato”.

Il linguaggio delle forme

Jamie non si è voluta allontanare dal design originale in termini di stile: Velma ha sempre indossato un maglioncino ed una gonna, e così doveva essere, non voleva esplorare alternative. Il cambiamento è arrivato quando hanno considerato di farle indossare degli stivali all’altezza del ginocchio piuttosto che i classici calzini.

Per quanto riguarda il linguaggio delle forme, che è molto importante per questi personaggi ed era qualcosa di molto importante per Iwao, hanno usato il taglio dei vestiti per sottolineare le loro figure: Shaggy è magrolino e spilungone, e hanno mantenuto il taglio della maglietta stretto e lungo; Daphne ha una sagoma a clessidra, ed il taglio del suo vestito l’enfatizza; Fred ha una forma a V, con delle spalle larghe ed una vita sottile, ed il taglio della giacca la sottolinea; e Velma è fatta di quadrati, è un po’ squadrata, quindi hanno mantenuto questa forma per l’acconciatura, il maglione e la gonna. Il taglio dei vestiti consolida i personaggi.

Il linguaggio delle forme supporta anche le loro personalità: Velma è un personaggio molto concreto e con i piedi per terra, è un mattone, è un blocco, Fred è l’eroe ed è ha le spalle larghe. Tutte queste decisioni che hanno preso hanno il compito di rafforzare i personaggi e di raccontare una storia, anche attraverso i loro vestiti.

Scooby-Doo è semplicemente adorabile

Bill Haller, supervisore dell’animazione che lavora alla Reel FX, ha rivelato che Scooby-Doo è uno dei motivi per cui è voluto diventare un animatore. Ha lavorato con Tony su una proposta con al centro un’immagine di Scooby che potesse catturare lo spirito di questo film, accompagnandola ad una rudimentale animazione per cercare di capire come il personaggio avrebbe potuto muoversi.

Tony gli aveva detto che tutto quello che dovevo sapere sull’animazione era contenuto nel primo episodio della prima stagione di Scooby Doo. Haller era rimasto sorpreso dall’apprendere che gran parte degli animatori venissero dal mondo di Tom & Jerry, oltre che dal mondo Warner e Disney.

Interviene Cervone:

“Quando Hanna e Barbera crearono lo studio, dopo la chiusura della MGM, mantennero gli stessi animatori, quindi c’è un legame diretto tra i cartoni Hanna-Barbera e Tom & Jerry”.

Uno degli animatori in questione era uno degli eroi di Haller, Irven Spence, un animatore di Tom & Jerry, e poi c’era Iwao Takamoto, il creatore e designer di Scooby. Takamoto era un ritrattista nippo-americano che fu vittima dell’internamento dei giapponesi a Los Angeles dopo la seconda guerra mondiale e fu salvato da Walt Disney per lavorare al suo studio insieme a Milt Kahl, probabilmente il miglior membro dei Nine Old Men.

La differenza tra l’astratto e la caratterizzazione

I modelli originali di Scooby Doo sono difficili da disegnare, c’erano delle forme che Haller non riusciva a capire, ed uno degli aspetti più difficili erano le ginocchia di Scooby Doo. Ha una rotula che è praticamente metà della sua stazza, non capiva perché lo avesse disegnato così e se fosse o meno una scelta nata da un approccio più astratto.

Ha cercato di trovare un riscontro sui suoi cani e poi ha fatto ricerche sulla loro anatomia e ha scoperto che hanno una struttura ossea che supporta quanto disegnato da Iwao e non era un’illustrazione astratta. Tutto quello che disegnava aveva un motivo e una ragione di essere, la sua era una caratterizzazione straordinariamente corretta dell’anatomia di un cane. Questo li ha portato a studiare cani reali, che hanno portato nello studio.

Spiega Haller:

“La serie di Scooby Doo era a basso costo, gli animatori erano limitati dal budget a disposizione, non potevano optare per un’animazione completa sullo stile di Tom & Jerry, sono sicuro che c’erano aspetti dell’animazione che avrebbero desiderato realizzare ma non potevano. Adesso noi possiamo farlo con il nostro film”.

L’obiettivo era poter animare questi personaggi in modo completo e nel modo stravagante che avrebbero voluto adottare ai tempi, e aggiunge Cerone questo include tutte le volte che lui stesso ha lavorato con questi protagonisti.

“Avrei voluto che si potesse percepire la morbidezza delle guance di Scooby Doo, o la morbidezza e la malleabilità delle orecchie, quelle labbra pendenti. E adesso possiamo farlo, prima era troppo costoso”.

Fonti esigue

Hanno portato in studio un vero alano per poterne comprendere la stazza e la potenza. Nel film ci sono delle scene dove Scooby salta in braccio a Shaggy, e deve tenerlo in braccio. Questo è un cane gigantesco, Shaggy deve sentirne il peso per fare in modo che il pubblico capisca a sua volta quanto grandi siano queste creature.

Così Haller ha cominciato a scaricare ogni clip possibile che potesse farglii capire come Scooby si muoveva, ma nella serie ce ne sono davvero poche, forse dieci o dodici.

Se devi fare una versione 3D di Bugs Bunny o Tom & Jerry, di qualsiasi cosa che abbia un’origine più cinematografica, aggiunge Cervone, ci sono tantissimi esempi a cui ispirarsi:

“Ma tutto quello che noi avevamo per poter creare una versione 3D di Scooby Doo sono otto disegni, e non sono eccessivamente critico nel dire che funzionano a malapena anche in 2D. Non possiamo semplicemente copiare il passato, dobbiamo reinterpretarlo in chiave moderna mantenendo la sensazione originale che ci possa far dire, sì, è così che si muove Scooby Doo”.

La dinamica tipica di Tom & Jerry è stata alla base dell’ispirazione di Haller, perché gli animatori erano gli stessi. Se avessero avuto il tempo e i soldi per animare Scooby Doo con un approccio cinematografico, avrebbero probabilmente intrapreso quella direzione. Ma ci sono state anche altre fonti di ispirazioni, Milt Kahl è diventato molto importante perché c’era molto di lui nelle creazioni di Iwao.

Nuove angolature

Nella serie originale i personaggi sono spesso disegnati di profilo, la seconda consisteva nel mettere Scooby e Shaggy l’uno accanto all’altro per capire come si potessero muovere insieme, da dalle angolature mai viste prime. Così li hanno animati, illuminati e inseriti in un contesto, e hanno scoperto che Scooby visto da dietro non è molto accattivante.
Questo continua Cerone, è un problema che fino ad ora non avevano mai affrontato. Haller aggiunge che un’altra grande sfida sono state le zampe, Scooby deve gesticolare ed essere in grado di afferrare oggetti, deve per certi versi essere umanizzato, il che cozzava con il loro design più realistico.

“La maggior parte dei cani ha uno sperone che si trova all’altezza del polso, ma era difficile trovare un modo per renderlo prensile, quindi hanno deciso di alzarlo un po’ e dargli una forma simile ad un pollice. Da questo però sono passati a chiederci perché non abbandonare del tutto l’idea dello sperone e trasformare uno dei polpastrelli in un pollice?”

Alla fine sono arrivati ad un compromesso un po’ inusuale: a volte Scooby ha delle zampe, a volte ha delle mani. Scooby ha degli elementi prototipici sulla faccia, e ci sono dei dettagli creati da Iwao che dovevano assolutamente incorporare in questa versione perché definiscono il personaggio.

Come si muovono i suoi denti? Dove sono i suoi denti? È tipico che la bocca di Scooby assuma forme diverse, a volte piccola, a volte enorme e i computer di solito non aiutano. Tutti i dettagli della faccia sono facili da disegnare in 2D, ma sono molto difficili da modellare, molto difficili da elaborare, molto difficili da animare e molto difficili da controllare.

Per Shaggy hanno percorso lo stesso processo: hanno preso dei modelli originali e hanno cercato di copiare le pose. Inizialmente assomigliava di più alla grafica di Piovono Polpette, ma volevano che avesse quel tocco MGM classico.

L’umanità di Scooby

Bill si è occupato di azzeccare le giuste espressioni facciali mentre il dipartimento di Kurinsky si è occupato dei colori, la grana della pelle, i capelli. Quando si sono sentiti sicuri sui personaggi, è arrivato il momento di animarli, di fare un po’ di test.

Non sapevamo quanto avrebbero umanizzato Scooby, quanto avrebbe usato le braccia, quanto sarebbe stato in posizione verticale, e ogni quanto avrebbe avuto delle spalle. La tecnologia in quella fase di produzione non li ha aiutati ma alla fine si sono detti che non sarebbe successo spesso.

Poi Haller ha scaricato ogni clip dai primi tre episodi che vedeva Scooby su due zampe, ed ha scoperto che assume questa posizione almeno un terzo del tempo. Quindi dovevamo trovare una soluzione. Gli animatori hanno scolpito dai 50 ai 100 modelli per cercare di trovarne uno che li convincesse.

Il risultato è ottimo come possiamo vedere dal primo trailer.

I doppiatori originali

Zac Efron doppia Fred Jones il leader della gang, la sua versione giovanile ha la voce di Pierce Gagnon; Amanda Seyfried è la oce della facoltosa e attraente Daphne Blake mentre la versione adolescenziale è doppiata da Mckenna Grace.

Gina Rodriguez presta la voce a Velma, il cervello del gruppo, la sua versione giovanile è doppiata da Ariana Greenblatt; Will Forte doppia Shaggy, lo scansafatiche che si spaventa con niente, la sua versione adolescenziale ha la voce di Iain Armitage.
Infine Frank Welker è la voce di Scooby. Presta la voce al simpatico alano sin dalla serie animata Scooby-Doo, dove sei tu? del 1969/70.

Mondo Hanna & Barbera

Oltre ai membri della Misteri e Affini troviamo: Ken Jeong (Dynomutt, il Cane Prodigio, un cane robot che può riprodurre con il suo corpo innumerevoli mezzi meccanici). Mentre dalla serie animata Capitan Cavey e le teen angels: Tracy Morgan (Captain Caveman) e Kiersey Clemons (Dee Dee Skyes, il cervello delle Teen Angels).
Mark Wahlberg presterà la propria voce al supereroe Blue Falcon mentre Jason Isaacs doppierà Dick Dastardly.

Scooby! verrà distribuito nelle sale italiane dal 14 maggio 2020.

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