—–ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER—–
Il sequel di Frozen era attesissimo dai fan Disney da anni: il successo del primo film Disney basato sulle avventure delle sorelle Anna ed Elsa del regno di Arendelle fu tale che Disney, pur da sempre restìa a concedere ai suoi Classici un sequel cinematografico (mentre non mancano esempi di pellicole direct-to-video, come i sequel di Cenerentola, La Sirenetta, La Bella e la Bestia e via dicendo), ha riportato il franchise al cinema a distanza di pochi anni.
Complice un finale che lasciava, nel 2013, ampie possibilità di esplorazione: il mistero delle origini dei poteri di Elsa, uno degli interrogativi più grandi che il film presenta agli spettatori, viene lasciato in sospeso per essere esplorato poi proprio in Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle. Un altro interrogativo ha però dominato il web negli anni passati fra il primo ed il secondo Frozen, aprendo una discussione ancora vivissima e che attende ancora di trovare una sicura risoluzione: quella sulle preferenze sessuali di Elsa.
Le prime avvisaglie di una timida apertura di Disney alla possibilità che Elsa fosse omosessuale sono arrivate al pubblico tramite la canzone principale del primo Frozen: con Let it Go (nella versione italiana All’Alba Sorgerò) viene esplorata dal punto di vista di Elsa la libertà di poter essere finalmente sé stessa una volta allontanatasi da chi voleva che il suo potere, o meglio ancora il suo vero io, rimanesse nascosto, come un qualcosa da temere e forse anche per cui provare vergogna. Un sottotesto che ben si adatta a descrivere la condizione in cui ancora oggi si trovano a vivere molti omosessuali, timorosi di rivelare sé stessi ad un mondo che non li accetta: in questo Elsa ricalca e reinterpreta le stesse tematiche che negli ani ’80 reso celebri i fumetti degli X-Men, da sempre icone dell’accettazione di qualsiasi minoranza o diversità.
A questo timido accenno si unisce il fatto che in Frozen – Il Regno di Ghiaccio non esiste alcuna sottotrama romantica attorno al personaggio di Elsa, segno per molti che la questione avesse bisogno di essere trattata in maniera delicata e senza fretta.
Così come avviene nel primo Frozen però, anche il secondo, relativamente al personaggio di Elsa, si focalizza di nuovo sulla necessità della ragazza di trovare un proprio posto nel mondo, un posto che senta davvero suo e al quale appartenere appieno. Non c’è spazio quindi neanche in Frozen 2 per affrontare derive romantiche della protagonista (mentre Anna arriva addirittura a sposarsi, mostrando sul grande schermo la primissima principessa Disney nell’atto di accettare una proposta di matrimonio): pare che Elsa debba prima trovare sé stessa, capire davvero chi è, quello che vuole, prima di poter affrontare una relazione, che sia questa con un ragazzo o una ragazza.
In Frozen 2 viene introdotto un personaggio che secondo alcuni potrebbe diventare in un eventuale futuro sequel dei due Frozen un interesse romantico per Elsa: si tratta di Honeymaren, una ragazza del popolo dei Northuldra che, già al tempo dei primi trailer in cui esordiva, veniva data per il sicuro nuovo amore della protagonista. In realtà nel film , per quanto il feeling fra Elsa ed Honeymaren sia chiaro fin da subito, non vengono lasciati intuire sottotesti romantici fra le due; vero è che la teoria non viene in effetti ostacolata da alcun elemento (quando Homeymaren compare per la prima volta sullo schermo insieme a Ryder Nattura ad esempio lo spettatore tende a considerarli una coppia, salvo poi scoprire che i due sono fratelli). Inoltre, sul finire della pellicola, una nuova Elsa, più sicura di sé che in passato, decide di rimanere al nord insieme ad Honeymaren ed al suo popolo, anziché ad Arendelle dove (come da lei affermato nella canzone Into the Unknown, in italiano Nell’Ignoto) vivono tutte le persone che ama.
Durante le numerosissime interviste ai produttori, agli attori ed ai registi di Frozen 2, immancabili sono state le altrettanto numerose domande dei giornalisti riguardo la presunta omosessualità di Elsa. Jennifer Lee e Chris Buck nello specifico hanno continuamente cercato di svicolare la questione, non rilasciando mai risposte assolute e lasciando aperta ogni possibilità: l’amore di Elsa è indirizzato solo a sua sorella Anna nei primi due film, senza spazio per altre trame che avrebbero appesantito la narrazione di ciò che voleva essere raccontato.
Non esiste ancora un vero e proprio piano per un Frozen 3, ma se questo – come prevedibile – arriverà, i tempi saranno quindi finalmente maturi per affrontare la questione. La produzione infatti si è detta più volte focalizzata nei primi due film a definire altri aspetti della personalità di Anna ed Elsa, soprattutto nella costruzione del rapporto fra le due e nell’esaltazione dell’amore fra le due sorelle. In ogni caso, la regista Jennifer Lee ha più volte accolto favorevolmente l’idea del coming out di Elsa, affermando che è il personaggio stesso a parlarle di giorno in giorno dicendole “dove andare”.
La possibilità che con Frozen 3 venga apertamente introdotta la prima principessa Disney omosessuale è anche paventata da una fonte ignota che sembrerebbe essere interna alla produzione: secondo tali rumor il personaggio di Honeymaren sarebbe stato introdotto in Frozen 2 proprio per analizzare l’apprezzamento del pubblico (rivelatosi assolutamente positivo), in vista della storia d’amore in arrivo con Elsa.