Watchmen, la serie HBO di Damon Lindelof che fa da sequel al capolavoro a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons, è finalmente partita. Il primo episodio ha dimostrato subito le intenzioni del creatore della serie: per quanto si tratti del seguito del fumetto, la serie si reggerà sulle sue gambe. Ma ciò non significa che la puntata non sia stracolma di riferimenti, spesso nascosti, al testo originale.
Addirittura Nicole Kassell, regista dei primi due episodi, ha rivelato che lo stesso Lindelof ha chiesto esplicitamente a tutti i suoi collaboratori di “cercare opportunità” per inserire easter egg. “Se ne trovavamo una buona, la proponevamo a Damon per vedere se gli piaceva o meno”. Dunque siamo davanti a uno sforzo collettivo, non a un paio di citazioni casuali.
Ecco, dunque, tutti gli easter egg (che siamo riusciti a trovare) della prima puntata di Watchmen. Naturalmente abbonderanno gli SPOILER! Leggete solo se avete visto l’episodio…
In una delle primissime scene, quando l’agente di polizia di Tulsa ferma uno dei fanatici del Settimo Cavalleggeri, si nota che l’auto di quest’ultimo è elettrica. Questo è un chiaro riferimento a come la tecnologia si fosse già orientata verso fonti rinnovabili nel fumetto originale, grazie agli sforzi di Adrian Veidt e del Dottor Manhattan. Il mondo di Watchmen non sarà ideale, ma è più pulito.
Durante la sua lezione di cucina a scuola, Angela Abar racconta di essere cresciuta in Vietnam e l’insegnante spiega che si tratta di uno degli stati americani. La guerra del Vietnam, nell’universo di Watchmen, è stata infatti vinta grazie all’apporto del Dottor Manhattan, e il Vietnam è stato annesso. Per questo le bandiere americane nella serie sono leggermente diverse: gli stati sono 51.
Nella stessa scena, possiamo notare due poster nella classe. Uno sull’anatomia dei calamari, riferimento al finale del fumetto in cui un gigantesco calamaro alieno (forgiato da Ozymandias) si è materializzato a New York uccidendo tre milioni di persone (la pioggia di calamari che si vede più avanti sembra una conseguenza di quell’incidente). L’altro elenca alcuni importanti presidenti americani, tra cui Robert Redford, in carica nel mondo di Lindelof. Anche questo, a suo modo, è un easter egg, che si riferisce a un easter egg nel fumetto, dove veniva annunciata la candidatura di Redford.
Lo scopriamo grazie a un monitor che mostra un TG in una breve scena. Jon Osterman è ancora su Marte, nonostante avesse promesso di lasciare il sistema solare per creare la vita altrove. O forse lo ha fatto e ora è tornato indietro? Comunque, a quanto pare, il buon dottore è monitorato costantemente dai satelliti.
Quando Angela si reca a Greenwood, si vede brevemente un manifestante che regge un cartello con su scritto “The future is bright”, ovvero “Il futuro è radioso”. Si tratta della controparte ottimista del cartello che teneva sempre con sé Rorschach nel fumetto: “The end is nigh”, “La fine è vicina”. Il manifestante, oltretutto, ha i capelli rossi come Rorschach.
Nella scena in cui Angela si reca nell’ufficio di Crawford, la vediamo bere da una tazza a forma di gufo, citazione di Gufo Notturno. Sulla scrivania del capo della polizia è inoltre presente una copia di Under the Hood, il libro autobiografico scritto dal primo Gufo Notturno, Hollis Mason.
Recitato da Crawford al termine di un meeting, il motto della polizia di Tulsa è “Quis custodiet ipsos custodes?”. Tradotto dal latino: “Chi controlla i controllori?”, ovvero “Who Watches the Watchmen?”, il motto del fumetto.
Il velivolo usato dalla polizia di Tulsa è modellato su (oppure è) Archie, o Cleto, a seconda delle traduzioni. Ovvero il velivolo di Gufo Notturno, che prende il nome dal gufo de La spada nella roccia. Ha anche l’iconico lanciafiamme.
Dovrebbe esserlo, e diversi indizi sembrano confermarlo. L’uomo tiene nel suo studio una boccia di vetro che sembra quella del profumo Nostalgia, prodotto da Veidt / Ozymandias negli anni ’80. La torta che i suoi inservienti gli presentano ha la stessa palette di colori del costume di Ozymandias. Oltretutto, “Veidt” sta scrivendo una pièce teatrale che si intitola “Il figlio dell’orologiaio”, chiaro riferimento al Dottor Manhattan, che era, in effetti, figlio di un orologiaio.
Quando Crawford finisce impiccato nel finale dell’episodio, una goccia di sangue cade sul suo distintivo. La forma della goccia è identica a quella presente sulla spilla dello Smiley che apre il fumetto (e ne è il più famoso simbolo).
I membri del Settimo Cavalleggeri si rifanno a Rorschach con le loro maschere, e questo è evidente. Ma, nella puntata, c’è anche una citazione diretta del diario di Rorschach, evidentemente pubblicato dal tabloid New Frontiersman (dove il vigilante lo aveva inviato prima di morire). Nel video mandato alla polizia di Tulsa, uno dei terroristi pronuncia un discorso preso quasi parola per parola dal diario. Che si conclude con: “Tutte le puttane e i traditori della razza leveranno lo sguardo gridando ‘Salvaci!’… E noi dall’alto gli sussurreremo: No'”. Quel “traditori della razza” in sostituzione di “politici” dà la misura di quanto il Settimo Cavalleggeri abbia travisato il messaggio di Rorschach usandolo per giustificare la propria agenda razzista.
Noi sappiamo che Jeremy Irons interpreta Adrian Veidt, anche se non è ufficiale. Il mondo però pensa che Veidt sia morto. Ce lo dice il titolo di un quotidiano: l’ex eroe mascherato e imprenditore è stato “ufficialmente dichiarato morto”. Vale la pena di notare che il mondo non sa che Veidt ha trucidato milioni di persone per spingere USA e URSS a porre fine alle ostilità. E dunque Ozymandias non è visto né come un terrorista né come un eroe. Ma è solamente un magnate dell’industria scomparso. Come mai allora il giornale riporta la notizia? Che fine ha fatto Ozymandias?
Un paio di brevi immagini, nella scena dell’interrogatorio di Looking Glass, ci mostrano due cose molto importanti. Primo: la faccia di Richard Nixon è stata aggiunta al Monte Rushmore. Secondo: le Torri Gemelle sono ancora in piedi. L’11 Settembre non è mai avvenuto.
In una trasmissione radiofonica si sente menzionare il senatore Joe Keene. Costui sarà interpretato dall’attore James Wolk nei prossimi episodi, ed è molto probabilmente il figlio del senatore John David Keene. Ovvero colui che, attraverso il Keene Act, mise fuorilegge gli eroi mascherati nel 1977.
Per entrare nel caveau segreto nella sua pasticceria, Angela digita il codice di sicurezza “1985”. Ovvero l’anno in cui è ambientato il fumetto di Moore e Gibbons.
Noi abbiamo American Crime Story. Il 2019 di Watchmen ha invece American Hero Story, una serie che ricostruisce le storie dei vecchi eroi mascherati. Il trailer che viene mostrato nella puntata è incentrato sui Minutemen, il gruppo di eroi precedente ai Watchmen.
E questo, come si suol dire, è tutto. Ma certamente altri easter eggs ci sono sfuggiti, e tanti altri ne verranno nei prossimi otto episodi. E voi? Ne avete scovati altri?