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South Park bandito in Cina dopo un episodio controverso

Pubblicato il 07 ottobre 2019 di Marco Triolo

Sono andati in onda appena due episodi della 23a stagione di South Park, e la serie di Matt Stone e Trey Parker è già riuscita a farsi bandire in Cina! Le controversie sono nate dopo la messa in onda del secondo episodio, intitolato Band in China. In esso, i ragazzi mettono su una band heavy metal, ma vengono convinti dai loro manager a cambiare leggermente la loro immagine in modo da avere successo in Cina.

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Naturalmente si tratta di una feroce critica a Hollywood e al modo in cui, sempre più spesso, le grandi case di produzione si piegano ai voleri della censura cinese pur di distribuire i loro film in Cina, il mercato più redditizio al mondo. Parker e Stone, al solito, non risparmiano staffilate a nessuno, Disney inclusa. In una scena, vediamo Winnie the Pooh e Pimpi chiusi in una prigione cinese per colpa di un meme che paragona Winnie al presidente Xi Jinping. A un certo punto, un executive della casa discografica spiega a Stan e compagnia il segreto per avere successo in Cina. “Dovete ridurre i vostri ideali di libertà, se volete succhiare dal caldo seno della Cina”.

La reazione cinese

Ovviamente questa cosa non è andata giù al governo cinese. South Park è attualmente impossibile da trovare facendo una ricerca su Internet e nei social media cinesi come Weibo. Sul servizio streaming Youku, di proprietà del gigante del web Alibaba, tutti i link a clip, episodi e persino stagioni di South Park sono stati disattivati. Su Tieba, la più grande piattaforma cinese di discussione online, ogni thread su South Park è inattivo.

Una mossa drastica che prova con incredibile efficacia quando detto dagli autori nell’episodio in questione.

Fonte: The Hollywood Reporter