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Joker sta raccogliendo il plauso degli spettatori di tutto il mondo. In tempi recenti, risulta difficile ricordare un altro film capace di radunare attorno a sé un numero così alto di consensi entusiastici. Un traguardo ragguardevole, specie considerando la natura particolarmente rischiosa e provocatoria della pellicola in questione.
Se il pubblico è in visibilio, la critica, con l’eccezione dell’importante vittoria al Festival di Venezia, sembra invece più freddina. Le opinioni positive consacrano Joker senza mezze misure, ma non mancano stroncature importanti. Dinanzi all’entusiasmo collettivo sui social, è inaspettata la percentuale di recensioni positive mostrate dal sito Rotten Tomatoes, portale che si occupa di tastare il polso dei giornalisti cinematografici. Le promozioni si fermano infatti al 68%, con una media-voto del 7.25.
Joker grande favorito agli Oscar? Il responso tiepidino della critica fa venire qualche dubbio, ma non è determinante. L’Academy, l’organo che determina quali saranno le candidature delle varie pellicole agli Oscar, è composto da membri facenti parte dell’industria cinematografica hollywoodiana. Il loro gusto può essere molto diverso da quello dei giornalisti. Proprio l’Academy, però, è al centro di una polemica riguardante Joker.
Scott Feinberg, giornalista dell’Hollywood Reporter, ha intervistato alcuni membri del prestigioso organo che presiede la cerimonia degli Oscar, cercando di comprendere qual è la loro opinione in merito al film diretto da Todd Phillips. Anche in questo caso, il risultato è sorprendente. Accanto a elogi sperticati, troviamo considerazioni più perplesse. E poi, l’oggetto della contesa: alcuni esponenti dell’Academy non hanno ancora visto il film, e non hanno intenzione di farlo.
E’ davvero uno scandalo? All’apparenza, un comportamento del genere appare ingiustificabile. Tuttavia, due dati numerici vanno evidenziati. Il primo: i membri dell’Academy che non hanno intenzione di visionare Joker si contano sulle dita di una mano. Il secondo: l’Academy è composta da 7000 membri. Vero, il giornalista dell’Hollywood Reporter ha intervistato poche persone, quindi la percentuale di dissidenti potrebbe essere più ampia. Ma a livello statistico, la “cerchia anti-Joker” potrebbe fare davvero poco in un gruppo composto da 7000 elementi.
Peraltro, appare abbastanza naif pretendere che tutti i 7000 componenti dell’Academy visionino tutti i film candidabili nell’arco di un anno. Un calcolo effettuato da alcuni analisti dimostra che le pellicole considerabili per gli Oscar del 2020 sono più di 500. L’Academy comprende così tanti esperti dell’industria proprio per fare confluire esperienze diverse, gusti differenti, un caleidoscopio di esperienze cinematografiche. Sperare che tutti vedano tutto è un’utopia. Specie quando le recenti dichiarazioni di Martin Scorsese ci hanno fatto capire che anche i giganti dell’industria nutrono preferenze strettamente personali.
Il cinema è un’arte soggettiva. Determinare in una maniera completamente oggettiva quali film meritano importanti riconoscimenti è impossibile. Ciascuna cerimonia di premiazione rispetta requisiti diversi per fare in modo che il risultato finale possa tener conto di tutte le variabili. Gli Oscar puntano sul numero e sulla maggioranza per minimizzare le discordanze. Un sistema infallibile? Certamente no. Ma non sarà uno sparuto gruppo di membri dell’Academy ad impedire a Joker di concorrere per le statuette. Joaquin Phoenix e soci dovrebbero guardarsi le spalle da variabili molto più importanti: gli altri film.
Fonte: HollywoodReporter.com