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Game of Thrones: gli spin-off confermati, quelli cancellati e i “forse”

Pubblicato il 30 ottobre 2019 di Andrea Suatoni

Sono passati ormai mesi dalla fine di Game of Thrones, ma l’universo creato da George R. R. Martin nei suoi romanzi Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco e trasportato in tv continua a far parlare di sé. Il canale televisivo  HBO ha già da tempo prima della chiusura della criticatissima ottava stagione manifestato la volontà di ampliare il franchise televisivo, sia con dei prequel, alcuni già in pre-produzione, che con dei possibili sequel o spin-off (rimandati però ad un imprecisato futuro).

Negli ultimi giorni si è creata un po’ di confusione riguardante le varie produzioni che HBO sta sviluppando attorno alla saga di Game of Thrones: in questo speciale cerchiamo di fare il punto della situazione sul futuro televisivo delle vicende di Westeros!

LA LUNGA NOTTE

Uno dei progetti più interessanti legati a Game of Thrones riguarda le origini del Re della Notte e dell’antica lotta fra umani, popolo della Foresta e White Walkers: l’attrice Naomi Watts è stata scelta come protagonista in un ruolo imprecisato di questa serie il cui titolo provvisorio era stato pubblicizzato – non del tutto ufficialmente – come La Lunga Notte o BloodMoon.

Il pilot della serie è stato girato negli ultimi mesi: pare che la produzione, ambientate le riprese dall’Irlanda del Nord fino all’Italia, non abbia badato a spese, ma che il risultato finale non si sia rivelato all’altezza delle aspettative. HBO ha visionato il pilot, ha proposto dei cambiamenti, e dopo un secondo montaggio che sembrerebbe aver di nuovo deluso i vertici della rete lo show è stato definitivamente cancellato: il pilot di questo prequel di Game of Thrones non diventerà mai una serie completa, e non rimane che sperare di vederlo trapelare online per poter guardarlo ed avere un’idea di cosa questa serie sarebbe potuta diventare.

In La Lunga Notte saremmo tornati a Westeros migliaia di anni prima l’inizio delle vicende narrate in Game of Thrones, in un’epoca dove, nonostante i toni più o meno familiari, avremo trovato ambientazioni diverse, interessi politici diversi ed ovviamente diversi personaggi (ma qualche ritorno, Re della Notte in primis, era in effetti stato confermato quasi al cento per cento). Sicura la totale assenza di draghi. George R. R. Martin è stato fin dall’inizio parte del progetto e sarebbe stato incluso nel team degli showrunner, insieme a Jane Goldman (Kick-Ass, Kingsman: The Secret Service). Nel cast, assieme a Naomi Watts, figuravano Miranda Richardson (Harry Potter), Josh Whitehouse (PoldarkTony Regbo (Reign), Ivanno Jeremiah (Humans), Georgie Henley (Le Cronache di Narnia), Naomi Ackie (Star Wars: Episode IX), Denise Gough (The Fall), Jamie Campbell Bower (Will), Sheila Atim (Harlots) e Alex Sharp.

HOUSE OF THE DRAGON

E’ stata invece all’opposto confermata ed ordinata la serie prequel House of the Dragon (titolo anche questo provvisorio), messa ufficialmente in produzione nonostante non sia stato preventivamente girato un pilot della stessa. I 10 episodi dello show, ideato da George R. R. Martin e Ryan Condal (Colony) saranno scritti da quest’ultimo insieme a Miguel Sapochnik (regista di alcune delle puntate più iconiche di Game of Thrones, come Battle of the Bastards o The Long Night), che ne dirigerà anche alcuni.

Le atmosfere della serie saranno molto simili a quelle di Game of Thrones: ambientato “solamente” 300 anni prima dello show, House of the Dragon metterà al centro della scena la casa dei Targaryen, antenati di Daenerys, in un periodo che Martin ha spesso descritto nei suoi libri per fornire una base agli eventi più “attuali” ma che ora verrà molto più ampiamente raccontato. Anche in questo caso, difficilissima la possibilità di rivedere sulle scene personaggi conosciuti (anche se è da notare che in Game of Thrones abbiamo conosciuto personaggi, come il Corvo a 3 Occhi, Foglia o Melisandre, molto probabilmente già in vita 300 anni prima dell’inizio della storia, quindi chissà che questi non possano comparire almeno per un cameo…).
Di contro, la vicenda sarà costellata di draghi, non ancora estinti a quel tempo.

LE ALTRE SERIE

Almeno altri 4 progetti legati a Game of Thrones sono in attesa di provare a trovare un posto nel panorama televisivo (ma in realtà, potrebbero già essere stati tacitamente cancellati): di tre di questi non sappiamo praticamente nulla all’infuori dei nomi coinvolti, che sono quelli di Max Borenstein (sceneggiatore de Il settimo figlioGodzillaKong: Skull Island e Godzilla: King of the Monsters), di Brian Helgeland (sceneggiatore di Mystic River, Il Destino di un Cavaliere, nonché premio Oscar per la sceneggiatura di L.A. Confidential) e di Carly Wray (Mad Men, The Leftovers); quest’ultimo sarebbe affiancato da George R. R. Martin.

Il quarto progetto invece vede anch’esso la partecipazione di Martin, accanto a Bryan Cogman (assistente di Benioff e Weiss, ha scritto alcune delle migliori puntate di Game of Thrones, come Kill the Boy o Stormborn) e potrebbe rivelarsi forse l’ipotesi più interessante fra tutte quelle che gravitano intorno all’universo de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco: sembrerebbe infatti concentrarsi sulla Ribellione di Robert Baratheon, portando in scena moltissimi personaggi già visti in Game of Thrones (seppure in versione giovanile, quindi nella quasi totalità dei casi interpretati da attori diversi).