GUARDA ANCHE: Il trailer di Prodigal Son
Una seconda occasione non si nega a nessuno, persino nel mondo spietato dello show business: lo sa bene Tom Payne, protagonista della nuova serie Prodigal Son, che ha debuttato lunedì scorso negli Stati Uniti sulla Fox. Un esordio in grande stile, poiché Prodigal Son ha ottenuto il rating più alto fra le nuove serie tv di questa stagione, con 4.2 milioni di telespettatori: niente male per lo show investigativo di Chris Fedak e Sam Sklaver, ma soprattutto una grande soddisfazione per lo stesso Tom Payne, che inizialmente non aveva nemmeno ottenuto la parte…
La notizia risale allo scorso marzo. Berlanti Productions e Warner Bros TV stavano cercando il protagonista di Prodigal Son, storia di uno psicologo criminale, Malcolm Bright, che aiuta la polizia newyorkese a catturare i serial killer, avvantaggiato dalla sua grande competenza in materia: suo padre Martin (Michael Sheen) è infatti un assassino seriale noto come “il Chirurgo”, ora in prigione, quindi Malcolm conosce bene la mente di un assassino.
Ebbene, l’inglese Tom Payne è uno dei vari attori provinati per la parte, ma i produttori hanno in mente un nome più altisonante: quello di Finn Jones, reduce dalla cancellazione di Iron Fist. È vero, non si tratta di una superstar, ma Jones ha acquisito una certa notorietà grazie a Game of Thrones (dove interpretava Ser Loras Tyrell) e alle defunte serie Marvel/Netflix, dove invece prestava il volto a Danny Rand/Pugno d’Acciaio. L’ex protettore di Kun Lun, nemico giurato della Mano, riceve quindi l’offerta senza nemmeno un’audizione… e accetta.
Purtroppo, però, ingaggiare un attore solo in base alla sua notorietà può rivelarsi controproducente. Alla prima lettura al tavolo del copione, i produttori capiscono infatti che Jones non è adatto alla parte, e così decidono di rimpiazzarlo all’istante. Con chi? Ovviamente con Tom Payne, che invece il provino l’aveva sostenuto. Talvolta è proprio vero: una seconda occasione non si nega a nessuno.
Tom Payne ha quindi l’opportunità di interpretare il protagonista in una serie di primo piano, che gli garantisce una risonanza internazionale. Nato il 21 dicembre 1982 a Chelmsford, nell’Essex, ma cresciuto a Bath, Tom recita sul palcoscenico fin dai tempi della King Edward’s School, e poi specializza i suoi studi di recitazione alla Royal Central School of Speech & Drama, dove si diploma nel 2005. Quello stesso anno comincia la sua carriera sul piccolo schermo con una parte nella serie Casualty, ma il primo ruolo importante risale al 2007 con Waterloo Road, dramma scolastico dove interpreta un diciassettenne, nonostante lui abbia già 24 anni.
Intanto, nel 2008 è fra gli interpreti principali del film Miss Pettigrew, mentre nel 2009 presta il volto al calciatore George Best in Best: His Mother’s Son, una produzione televisiva di BBC 2. Continua a partecipare a diverse serie tv come Skins, Cime tempestose, Miss Marple e Beautiful People, e a film come The Task e Medicus, ma la svolta della sua carriera arriva nel 2011: viene infatti scritturato nel pilot di Luck, diretto dal grande Michael Mann e scritto da David Milch. Payne interpreta Leon Micheaux, un fantino Cajun, ma la serie viene cancellata dopo nove episodi.
Ciononostante, l’attore inglese ha ormai fatto il suo ingresso nella TV americana, e nel 2016 ottiene il ruolo che gli porta maggiore popolarità: quello di Paul “Jesus” Monroe in The Walking Dead. Debutta nella sesta stagione come ricorrente, poi diventa regolare nella settima, apparendo complessivamente in 25 episodi; il suo personaggio viene però ucciso nell’ottava puntata della nona stagione, sorte piuttosto comune tra gli eroi e gli antieroi di questa serie. Nel suo “curriculum” c’è anche un’apparizione nello spin-off Fear the Walking Dead, risalente al 2018.
Questo ci riporta a Prodigal Son, show che unisce thriller e commedia nera per narrare la storia di un insolito psicologo criminale. Malcolm Bright è infatti tormentato dalle stesse psicosi che affliggono suo padre, ed è circondato sia da una madre sarcastica e manipolatrice (Bellamy Young) sia da una sorella fin troppo normale (Halston Sage). Pur cercando di allontanarsi il più possibile dal genitore, il giovane profiler si rende conto di aver bisogno di lui quando un serial killer comincia a emularne gli omicidi: così, torna a trovarlo dopo dieci anni, alimentando i demoni interiori che lo perseguitano.
Per Tom Payne, insomma, si tratta di un’occasione imperdibile: non solo ha un ruolo da protagonista, ma può lavorare con un grande attore come Michael Sheen, che gli garantisce una sfida costante in termini professionali. Il modo migliore per crescere, senza alcun dubbio.