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L’ultima volta di Game of Thrones: 8 stagioni di Emmy

Pubblicato il 24 settembre 2019 di Andrea Suatoni

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Game of Thrones è stata senza dubbio la serie più importante – sotto molteplici aspetti – nonché seguita degli ultimi anni (o forse, di sempre): oltre a risultare uno degli show più amati di tutti i tempi, ha anche annientato moltissimi record di rating, di budget, e soprattutto di premi vinti. Nelle sue 8 stagioni, andate in onda sul canale americano via cavo HBO fra il 2011 ed il 2019, Game of Thrones si è aggiudicata, fra gli altri, ben 59 premi Emmy a fronte di 162 nomination, salendo sul podio degli show televisivi che hanno vinto il maggior numero di statuette.

I NUMERI DEL TRONO

Già ai tempi della prima stagione la serie si era fata notare: ben 13 nomination, per un totale di 2 vittorie, una a Peter Dinklage (Tyrion Lannister) in veste di Miglior Attore non Protagonista per una Serie Drammatica ed una per il Miglior Design di una sigla.

La stagione 2 si aggiudicò invece la nomination in 12 categorie, risultando vincitrice in 6 di queste: Miglior Direzione Artistica per una serie Single-Camera, Migliori Costumi, Miglior Trucco per una serie Single-Camera (non prostetico), Migliori Effetti Speciali e Visivi, Miglior Montaggio Sonoro, e Miglior Mixaggio sonoro.

La terza stagione di Game of Thrones contò 17 nomination agli Emmy, ma riuscì ad aggiudicarsene solamente 2 quell’anno: quello per il Miglior Trucco per una serie Single-Camera (non prostetico) e quello per i Migliori Effetti Speciali Visivi.

La quarta stagione arriva a contare ancor più nomination: su un totale di 19 categorie Game of Thrones portò a casa 4 statuette, facendo salire il totale degli Emmy vinti a 14.
Le categorie in cui lo show risultò vittorioso furono Miglior Scenografia, Migliori Costumi, Miglior Trucco Prostetico e Migliori Effetti Speciali Visivi.

Con la quinta stagione arrivano una valanga di Emmy: ben 24 nomination, che si traducono poi in 12 vittorie: Game of Thrones batte così nel 2015 il record di statuette vinte da uno show in un singolo anno. Oltre all’ambito premio per la Migliore serie Drammatica, Peter Dinklage viene premiato una seconda volta per la sua interpretazione di Tyrion nella categoria Miglior Attore non Protagonista, mentre il regista David Nutter fa guadagnare allo show il primo Emmy per la Miglior Regia (per l’episodio finale della stagione, Madre Misericordiosa) e gli showrunner Benioff e Weiss si aggiudicano l’Emmy per la Miglior Sceneggiatura (dello stesso episodio).
I restanti premi tecnici sono quelli per il Miglior Casting, il Miglior Trucco per una serie Single-Camera (non prostetico), la Migliore Scenografia, il Miglior Montaggio, i Migliori Effetti Speciali Visivi, il Miglior Coordinamento Stunt, il Miglior Mixaggio Sonoro ed il Miglior Montaggio Sonoro.

L’anno seguente, la stagione 6 ripete praticamente i numeri della precedente: 23 nomination di cui 12 vittorie, fra le quali di nuovo la più prestigiosa, quella per la Miglior Serie Drammatica, assieme alla Miglior Regia (Miguel Sapochnik) e alla Miglior Sceneggiatura (Benioff e Weiss) per il celebre episodio La Battaglia dei Bastardi.
E ancora: Miglior Casting, Migliori Costumi, Miglior Trucco Prostetico, Miglior Trucco per una serie Single-Camera (Non Prostetico), Migliore Scenografia, Miglior Montaggio, Miglior Mixaggio Sonoro, Migliori Effetti Visivi e Miglior Coordinamento Stunt.

Per la cerimonia del 2017, a causa della messa in onda dello show ritardata rispetto al solito, Game of Thrones non riesce a partecipare agli Emmy a causa di regole che impongono rigidi requisiti temporali. La settima stagione della serie partecipa quindi all’annata di premi successiva, quella del 2018, aggiudicandosi 22 nomination e 9 vittorie, fra cui ancora Miglior Serie Drammatica ed un terzo riconoscimento a Peter Dinklage come Miglior Attore non Protagonista. Le altre vittorie contano la statuetta per i Migliori Costumi, Miglior Composizione Musicale, Miglior Scenografia, Miglior Trucco Prostetico, Miglior Mixaggio Sonoro, Migliori Effetti Speciali Visivi, Miglior Coordinamento Stunt.

Ed eccoci infine all’ultimo anno, con una ottava stagione riuscita (in verità più grazie agli allori del passato che alla sua qualità intrinseca) ad aggiudicarsi ben 32 nomination, battendo il record di nomination totali per una singola serie tv in uno stesso anno, per un totale di (di nuovo) 12 vittorie, facendo salire il totale a 59.
Game of Thrones chiude in bellezza conquistando l’ultima statuetta nella categoria Miglior Serie Drammatica, mentre per Peter Dinklage arriva un quarto Emmy come Miglior Attore non Protagonista. Chiudono la lista i premi per Miglior Casting, Migliori Costumi, Miglior Design della Sigla (che nell’ultima stagione cambia sensibilmente rispetto alle precedenti), Miglior Trucco per una serie Single-Camera (Non Prostetico), Miglior Montaggio, Miglior Montaggio Sonoro, Miglior Mixaggio, Migliori Effetti Speciali Visivi e Miglior Coordinamento Stunt.

A GAME OF EMMYS

Come abbiamo poc’anzi sottolineato quindi, un impressionante totale di 162 nomination e 59 vittorie in totale, di cui ben 4 come Migliore Serie Drammatica. Peter Dinklage termina la sua esperienza nel ruolo di Tyrion Lannister portando a casa 4 statuette ed iscrivendo un altro record, quello del maggior numero di Emmy vinti da un attore per lo stesso ruolo nella categoria Miglior Attore non Protagonista. Accanto a lui nelle 8 stagioni dello show hanno ricevuto una o più candidature anche Emilia Clarke (Daenerys), Lena Headey (Cersei Lannister), Maisie Williams (Arya Stark), Kit Harington (Jon Snow), Nikolaj Coster-Waldau (Jaime Lannister), Alfie Allen (Theon Greyjoy), Sophie Turner (Sansa Stark), Carice Van Houten (Melisandre) e Gwendoline Christie (Brienne di Tarth); nessuno di essi si è aggiudicato una vittoria (a nostro parere Lena Headey avrebbe più che meritato il premio in più di un’occasione).

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