7 cose che forse non sapevate su Frankenstein Jr. e gli Impossibili

7 cose che forse non sapevate su Frankenstein Jr. e gli Impossibili

Di DocManhattan

Frankenstein Jr. No, non il Frankenstein Junior di Mel Brooks, ma il robot gigante di Hanna-Barbera nato otto anni prima. Protagonista di un contenitore del sabato mattina insieme a Gli Impossibili, la band di super-eroi rockettari. Dai robot giapponesi alla Famiglia Addams, passando per il basket spettacolo, ecco sette curiosità su Frankenstein Jr. e gli Impossibili.

Frankenstein Jr e gli Impossibili CBS

1. ALLA GUERRA DEL SABATO MATTINA

Frankenstein Jr. e gli Impossibili (Frankenstein, Jr. and The Impossibles) va in onda per la prima volta negli USA il 10 settembre del 1966. Fa parte del blocco di cartoni del sabato mattina della CBS, che nel tentativo di sottrarre spettatori a quello delle rivali ABC e NBC, affianca vari eroi animati, compresi Superman e Lone Ranger. Ma la ABC ha il cartoon dei Beatles, in piena Beatlesmania, e questo le basta a dominare la scena. A Hanna-Barbera la guerra di ascolti del sabato mattina va benissimo, perché sforna materiale per tutte e tre le emittenti . I Flintstones vanno ad esempio in onda nel blocco NBC, Magilla Gorilla in quello della ABC.

Frankenstein Jr e gli Impossibili 0

Ogni puntata di Frankenstein Jr. e gli Impossibili era formata da un segmento di Frankenstein Jr. chiuso a sandwich da due brevi degli Impossibili (di circa 7 minuti l’uno), per un totale di 30 minuti. La serie va avanti in quello slot per due anni, ma riproponendo in replica sempre gli stessi 18 episodi. Le puntate del solo Frankenstein Jr. verranno riciclate dieci anni dopo sulla NBC, nel contenitore Space Ghost and Frankenstein, Jr.

In Italia, Frankenstein Jr. e gli Impossibili arriva sulle TV locali dei primi anni 80, affamatissime di materiale animato – giapponese e non – con cui riempire la propria programmazione.

2. FRANKIE GOES TO HANNA-BARBERA

Frankenstein Jr. è ambientato a Civic City, dove lo scienziato locale, il Professor Conroy e il figlio genietto Buzz affrontano i cattivi grazie al loro robot gigante, Frankenstein Jr. (ma Buzz lo chiama “Frankie”), attivato grazie a uno speciale anello. Nome e aspetto a parte, il robot di Conroy non aveva nulla a che fare con la creatura di Mary Shelley, e guardava più che altro ai primi colossi d’acciaio animati del Sol Levante (vedi punto 4). La voce di Frankie era di Ted Cassidy, il Lurch della Famiglia Addams. In Italia, a doppiare il robot era invece Renzo Stacchi, la voce di Haran Banjo in Daitarn 3.

3. GLI IMPOSSIBILI CONTRO I FAB FOUR

Visto che la serie animata sui Beatles, partita l’anno prima, spopolava come detto sulla ABC, dopo l’esplosione anche negli USA della band inglese, non sorprende ritrovare in mezzo agli eroi del sabato mattina della CBS un trio di rockettari capelloni pronti a trasformarsi in una squadra di super-eroi. Nelle sgangherate avventure de Gli Impossibili – chiamati dal loro capo (Big D) ad affrontare temibili nemici come l’Uomo Carta, Televisitron e il Surfista (armato di ukulele) – i tre protagonisti si trasformano nell’uomo molla Coil-Man, nel solubile Fluid-Man e nel moltiplicabile Multi-Man.

Niente però poteva fermare all’epoca i Beatles, il cui cartone – la cui run si chiuse nell’ottobre del ’67, dopo tre stagioni – faceva registrare ascolti semplicemente sbalorditivi per la televisione del mattino dell’epoca.

4. ISPIRAZIONI GIGANTESCHE

Dicevamo dei robottoni giapponesi a cui Frankenstein Jr. strizzava entrambi gli occhi. Se è vero che negli USA non è arrivata la grande invasione di robot nipponici degli anni Settanta che abbiamo vissuto noi, lo è altrettanto che alcuni anime soni approdati sulla TV stelle e strisce molto prima. È proprio il caso di Gigantor, titolo USA dell’anime in bianco e nero Tetsujin 28-go, trasmesso in versione edulcorata negli USA nel ’64 (due anni prima di Frankenstein Jr.). Un anime in cui il piccolo Shotaro controllava dall’esterno un robot gigante costruito da suo padre. Ricorda qualcosa?

Ai tempi, del resto, era pratica comune per Hanna-Barbera cercare ispirazione per i suoi cartoon in qualunque cosa andasse di moda in televisione. Per fare qualche esempio, I Flintstones sono come noto palesemente ispirati a una sitcom del ’55, The Honeymooners, Top Cat e Ugo Lupo al protagonista del The Phil Silvers Show (serie meglio nota come Sgt. Bilko).

The Super Globetrotters

5. SUPER-EROI DA PALLACANESTRO

A fine anni Settanta, mentre Frankenstein Jr. torna in TV in una serie di repliche impacchettate, dicevamo, con le puntate di Space Ghost, gli Impossibili vivono una seconda vita sotto mentite spoglie. Nel ’79, Hanna-Barbera produce infatti The Super Globetrotters, spin-off di breve durata della serie sugli Harlem Globetrotters del ’70. In The Super Globetrotters, i giocatori-giocolieri diventano super-eroi e i loro poteri sono per tre quinti ispirati a quelli degli Impossibili, con le stesse sequenze d’animazione riciclate. Nate Branch è così Liquid Man, il cugino di Fluid Man; James “Twiggy” Sanders è Spaghetti Man, parente smilzo di Coil Man; Hubert “Geese” Ausbie è Multi Man, un cosplayer dell’altro Multi Man, con tanto di M pettorale.

La serie, in cui i supercestisti affrontano nemici come Attila, il Conte Bragula, un Mago Merlino malvagio e l’Uomo Museo, accompagnati dalla laugh track da cartone H&B anni 70, dura solo 13 episodi, andati in onda sulla NBC tra il settembre e il dicembre del ’79. Da noi è stata trasmessa dalla RAI come I Super Globetrotter.

6. IL DISCO DEGLI IMPOSSIBILI

Nella sigla di Frankenstein Jr. e gli Impossibili, ad accompagnare l’intro sui personaggi sono alcune note del terzetto beat di super-eroi. Hanna-Barbera aveva in realtà in programma un disco de Gli Impossibili che raccogliesse i vari brani creati per lo show. Tra il ’64 e il ’67 si è consumata infatti la breve esistenza della Hanna-Barbera Records, divisione discografica della casa di produzione che ha sfornato diversi dischi, spesso interpretati dai “The Hanna-Barbera Singers”. Atom Ant la formica atomica, I Flintstones, Braccobaldo Bau (Huckleberry Hound) e tanti altri. Il 33 giri con la colonna sonora de Gli Impossibili non venne mai realizzato, ci si fermò a un 45 giri test, stampato in poche copie.

Il disco includeva i due brani che potete ascoltare qui sopra: “Sing Hey You Hiddy Hiddy Hoo” e “She Couldn’t Dance”. I super-eroi più intonati di sempre: scansati un attimo, Dazzler.

7. ALLE WACKY RACES DELL’ORSO YOGHI

Frankie e il suo amico Buzz fanno una comparsata nel ’78 nel dodicesimo episodio de La corsa spaziale di Yoghi (Yogi’s Space Race), sorta di autoplagio di Wacky Races in cui l’Orso ghiotto di cestini da picnic partecipa a una gara nello spazio insieme a un clone di Dick Dastardly e a vari altri personaggi, tra cui Braccobaldo e lo squalo Jabber Jaw. Per la rimpatriata con il vecchio robot è bastato riciclare una delle sue classiche pose di volo a braccia aperte. Anche Buzz, a quanto pare, è in grado di respirare nel vuoto cosmico come lo squalo, l’orso e il resto della banda.

Un altro ritorno, Frankenstein Jr. e gli Impossibili lo vivono nel cross-over della DC Comics Future Quest, di cui abbiamo parlato la settimana scorsa a proposito de Gli Erculoidi. Si tratta della loro terza apparizione nel mondo dei fumetti, dopo un albo pubblicato dalla Gold Key Comics nel 1966 e uno della Archie Comics, trent’anni dopo, che omaggiava la copertina del primo numero dei Fantastici Quattro.

In Future Quest, Frankie, Buzz e gli Impossibili si uniscono a Space Ghost, Birdman e gli altri per affrontare una minaccia intergalattica. Mai un attimo di pace, quando vuoi far venir giù il palco con un concerto pazzesco, e zittire i Monkees e pure quei quattro di Liverpool.

Ce l’aveva mica i superpoteri, Ringo Starr? E allora.

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