È un periodo decisamente d’oro per Francesco Acquaroli. L’attore romano è pronto per sbarcare alla alla Mostra del Cinema di Venezia con Adults in the Room, il nuovo film del regista francese di origine greca Costa-Gavras, che vede nel cast anche Christos Loulis, Valeria Golino, Alexandros Bourdoumis e Ulrich Tukur.
Tratto dal libro omonimo di Yanis Varoufakis, il film racconta una storia di persone intrappolate in una rete di potere. La cerchia degli incontri dell’Eurogruppo, che impongono alla Grecia l’austerità. Una trappola claustrofobica senza via d’uscita, che esercita pressioni sui protagonisti e che alla fine li divide. Una tragedia greca nel senso antico, che vede Acquaroli nel ruolo di Mario Draghi, il governatore della Banca Centrale Europea.
Ma i suoi impegni professionali non finiscono certo qui. L’attore sarà anche tra gli interpreti di I migliori anni di Gabriele Muccino e Il mio nome è Mohammed di Goran Paskaljevic. Come ha lui stesso dichiarato:
Nel film di Pascaljevich sono Luciano, il fratello del protagonista, che esprime quella diffidenza e repulsione per lo straniero che, purtroppo, va tanto di moda in questi tempi. Invece nel film di Gabriele Muccino, I Migliori Anni, sono un senatore di destra coinvolto nello scandalo “Mani pulite”.
Francesco Acquaroli sarà anche tra i protagonisti della quarta stagione dell’ acclamata serie americana Fargo, nella quale interpreterà il ruolo di Ebal Violante, il consigliere della famiglia mafiosa italiana Fadda. Le riprese cominceranno a metà ottobre. La serie è ambientata negli anni ’50 a Kansas City.
Inoltre tornerà nel 2020 su Netflix la terza stagione di Suburra, in cui Francesco Acquaroli ha riscosso un grandissimo successo personale interpretando il ruolo del “Samurai”, un criminale ossessionato da un progetto ambizioso: concludere l’acquisto di alcuni terreni del lungomare di Ostia, passo obbligatorio per la costruzione del Porto Turistico, strategico per il traffico di droga. L’uomo, con un passato nelle file dell’estrema destra eversiva e le conoscenze politiche giuste è una sorta di Deus ex machina di tutta la vicenda.
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