Dark Crystal (FantaDoc)

Dark Crystal (FantaDoc)

Di DocManhattan

Tutto nasce nella mente di Jim Henson quando si trova di fronte dei coccodrilli che fanno la bella vita. Siamo nel ’75 e mancano circa quattro anni all’uscita del film di Kermit la rana e compagni (Ecco il film dei MuppetThe Muppet Movie, 1979), quando Henson si imbatte in un libro in cui una poesia di Lewis Carroll è accompagnata da questa suggestiva illustrazione di Leonard Lubin, con due coccodrilli in una stanza da bagno vittoriana, assistiti da una servitù composta da uccelli. Henson inizia ad immaginare una razza di esseri malvagi che diventeranno gli Skeksis di Dark Crystal. Parte rettili, parte uccelli.

A quei tempi, Henson sta lavorando a The Land of Gorch. Si tratta di una serie di sketch per il Saturday Night Live Show, una sorta di versione oscura dei Muppets. Henson è arrivato al SNL grazie al suo agente, Bernie Brillstein – che ha tra i suoi clienti anche Dan Aykroyd e John Belushi – e ha inventato questi nuovi pupazzi che vivono su un pianeta palude e parlano di sesso e alcolismo. Per Henson, che si porta dietro la nomea di creatore di pupazzi per bambini per via di Sesame Street, e che non è riuscito a rendere i Muppets un prodotto per adulti come desiderava, è un modo per affrancarsi, un percorso verso la liberazione dalla fama di papà solo di Ernie, Bert e Miss Piggy. Ma dura poco, perché per ragioni sindacali solo lo staff di autori del SNL può scrivere quegli sketch e nessuno lì dentro sopporta The Land of Gorch. Il segmento viene chiuso meno di un anno dopo, nel settembre del ’76.

The Dark Crystal 1982

Henson non si perde d’animo e con il vecchio amico e collega Frank Oz – l’uomo a cui dobbiamo tutti, tra le altre cose, Yoda di Star Wars – si mette in testa di creare un film fantasy senza attori umani ambientato anch’esso su un altro pianeta. Una fiaba oscura, che sia in grado di spaventare un po’ i ragazzi, come le favole non edulcorate di un tempo. Rimasto bloccato in aeroporto per una forte nevicata, Henson butta giù un soggetto di una ventina di pagine, in cui traccia già alcuni degli elementi che finiranno nel film: il cristallo, le varie razze e un mondo chiamato Mithra, che verrà poi abbreviato in Thra. Oltre a Frank Oz, che dirigerà il film con lui, coinvolge lo sceneggiatore David Odell, per mettere a fuoco la sua storia. Odell viene dal Muppet Show (per cui nell’80 riceve una nomination all’Emmy) e diventerà in seguito lo sceneggiatore del film di Supergirl e di quello dei Masters of the Universe. Ne parlavamo qui.

L’altra figura che Henson vuole per il suo film è Brian Froud: si è innamorato delle sue illustrazioni e vuole che sia l’artista inglese a immaginare il look delle varie creature di Dark Crystal. La loro collaborazione proseguirà in seguito con Labyrinth. A produrre la pellicola, insieme allo stesso Henson, è Gary Kurtz, l’uomo accanto a George Lucas in American Graffiti e nei primi due Star Wars. Henson gli parla del progetto mentre stanno discutendo di Yoda per L’impero colpisce ancora, e Kurtz ne è intrigato, anche se sa quanto possa essere complicato vendere al pubblico una pellicola in cui dei pupazzi non interagiscono con esseri umani . Se ne renderà conto del resto anche Henson, e questo lo porterà a tornare sui suoi passi proprio con Labyrinth (vedi qui).

Le riprese si svolgono agli Elstree Studios, vicino Londra, per buona parte del 1981, con l’aggiunta di alcune in esterni in Inghilterra e Scozia. Le difficoltà non sono poche, non solo per muovere gli animatronic del film con cavi e radiocomandi, ma anche per i costumi pesanti di alcuni personaggi, come i Garthim – gli sgherri degli Skeksis che hanno sterminato il popolo del protagonista maschile, Jen. Ispirati da una cena a base di aragoste di Henson e Freud – che lasciano gli animatori di Henson distrutti e in un bagno di sudore alla fine di ogni giornata di lavoro, spezzettata da mille pause rese necessarie dalla fatica. Il problema principale che Dark Crystal si prepara ad affrontare, però, non è fisico, ma linguistico.

The Dark Crystal 1982

Trattandosi di una pellicola innovativa, per l’assenza di attori in carne e ossa, Kurtz e Henson sono molto ansiosi di scoprire, una volta montato il tutto, quali saranno le reazioni del pubblico in una proiezione di prova. Hanno immaginato un film in cui le varie razze parlano in lingue diverse, e gli Skeksis, in particolare, non si esprimono in inglese, ma in un idioma inventato, simile a quello degli antichi egizi, creato dallo scrittore fantasy per ragazzi Alan Garner. Il pubblico – sono convinti i due – sarebbe stato comunque in grado di capire cosa dicevano gli Skeksis, pur non comprendendo le loro parole, grazie all’intonazione e al contesto.

Il problema è che il pubblico non capiva affatto. Nella proiezione test, a Washington, gli spettatori rumoreggiano. Sono certi di essersi persi un pezzo di film, per quelle frasi in una lingua incomprensibile, e questo spinge i due produttori a ripensare il tutto, facendo parlare i cattivi in inglese. Della vecchia idea resta solo la lingua del piccolo popolo dei Podlings, una sorta di grammelot ottenuto mescolando parole in serbo-croato.

Risolte le incomprensioni sulle scelte linguistiche, il film è pronto. Kurtz sa che Dark Crystal dovrà sfidare i pregiudizi del pubblico sul fantasy, come già avvenuto per Star Wars nell’ambito della fantascienza. Ma pur essendo stato il produttore dei primi due film della space saga di George Lucas, Kurtz riconosce l’influenza negativa avuta sul genere dalle sgambate spaziali del giovane Skywalker, visto che ogni produttore ha ridotto in seguito la fantascienza a robot e astronavi. Nel fantasy il problema è molto simile: Dark Crystal deve scollarsi dall’ombra lunghissima del fantasy per famiglie, che per il grande pubblico continua ad essere simboleggiato “da Biancaneve e La bella addormentata”.

Un pregiudizio che sembra tormentare anche il nuovo proprietario della società di produzione alle spalle di Dark Crystal (la ITC Entertainment), che spaventato dalle proiezioni di prova di cui sopra, parcheggia la pellicola per qualche mese, finché Henson non rileva il tutto e ci mette soldi suoi per mandare in sala la storia di Jen e Kira. Con le sue musiche di Trevor Jones (Excalibur, e in seguito Labyrinth, L’ultimo dei Mohicani e tanto altro), The Dark Crystal (da noi avrebbe perso l’articolo) esce nelle sale USA il 17 dicembre del 1982. La stampa d’oltreoceano si divide, alternando stroncature decise come quella del NY Times (che parla di una storia “alla Tolkien annacquata e senza mordente”) ad apprezzamenti per il grande impatto visivo del tutto.

The Dark Crystal 1982

In sala non va molto forte, il film di Henson e Oz, soprattutto all’inizio, perché c’è chi lo ritiene un film troppo infantile (acqua), e chi al contrario teme sia troppo tetro per portarci la prole (fuochino?). Ma pur non facendo i numeri folli di E.T., Dark Crystal va in attivo. Costato circa 25 milioni, riesce a racimolarne nel mercato interno 40 e mezzo: 16a pellicola dell’anno, non molto dietro il primo Rambo e sopra Conan il barbaro.

Facendo tesoro di qualche errore di percorso, Henson e Brian Froud erano pronti a trascinare Bowie e Jennifer Connelly nel loro labirinto…

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