Cinema

C’è una recensione di Dora e la Città Perduta che sta facendo infuriare il web

Pubblicato il 30 luglio 2019 di Lorenzo Pedrazzi

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Il cinema occupa un ruolo di primo piano nell’immaginario collettivo, ed è anche per questo che la critica cinematografica – sorprendentemente – può ancora esporsi a grandi polemiche. Certo, nessuno si sarebbe aspettato che una recensione di Dora e la città perduta potesse suscitare simili proteste, ma il pezzo di Todd McCarthy su The Hollywood Reporter sta accendendo gli animi del web, soprattutto negli Stati Uniti, dove molti utenti di Twitter si sono scagliati contro il recensore.

Il punto è che McCarthy, nell’analizzare questa trasposizione dell’omonima serie animata per bambini, ha scelto un approccio decisamente inopportuno, poco adatto a un film del genere. Gran parte del suo articolo si concentra infatti sull’erotismo latente dei personaggi principali – Dora, interpretata dalla diciottenne Isabela Moner, e Diego, il diciannovenne Jeffrey Wahlberg – che resterebbe nascosto e represso come in una produzione degli anni Cinquanta. “Dora e la città perduta sembra voler proiettare una versione pre-sessualizzata della giovinezza” scrive il critico, “mentre qualcosa di un po’ più reale palpita inosservato sotto la superficie, e la sua presenza viene rigorosamente ignorata. Per apparire credibile, questa storia sarebbe dovuta essere ambientata nel 1955”.

Questa visione ha scandalizzato numerosi lettori americani, in un paese dove ancora persiste un sottile puritanesimo bigotto (non a caso, alcuni si dichiarano scioccati dall’uso del termine “throbbing”, che potremmo tradurre con “palpitante”). C’è da dire, però, che stavolta le reazioni sono piuttosto condivisibili. McCarthy filtra Dora e la città perduta attraverso uno sguardo maschile che – questo sì – tende a sessualizzare tutto ciò che vede, lamentando la disparità fra il suo punto di vista (quello di un uomo eterosessuale di quasi 70 anni) e le scelte creative di un film per bambini. Tutto il resto – a parte un accenno alle blande sfide che si parano davanti alla protagonista – passa in secondo piano, lasciando spazio al discorso sull’erotismo mancato e la supposta ipocrisia della produzione.

Il critico parla di film “disinfettato e accuratamente sciacquato”, dimenticandosi che sta scrivendo dell’adattamento di Dora l’esploratrice: un cartoon educativo rivolto ai giovanissimi. È vero, Dora e la città perduta aumenta l’età dei protagonisti e aggiunge ulteriori elementi d’avventura, ma il target rimane lo stesso, e non si può pretendere che ipersessualizzi i personaggi. La critica sarà sempre un affare soggettivo, su questo non ci sono dubbi, ma quantomeno bisognerebbe essere consapevoli della natura del prodotto che si sta recensendo.

Le reazioni su Twitter

Il cast

Il ruolo di Dora l’esploratrice è interpretato da Isabela Moner, giovane attrice nota soprattutto per Growing Up Fisher, 100 cose da fare prima del liceo, Transformers: L’ultimo cavaliere, Nut Job 2: Tutto molto divertente e Sicario 2: Soldado. Nel cast figurano anche Michael Peña (il padre di Dora), Eva Longoria (Elena Marquez, madre dell’avventuriera), Eugenio Derbez e Jeffrey Wahlberg (Diego). Benicio Del Toro presta la voce alla volpe Swiper, mentre Danny Trejo è la scimmietta Boots.

Sceneggiatura e regia

La sceneggiatura è stata affidata a Danielle Sanchez-Witzel e Nick Stoller, noto per aver diretto Cicogne in missione, Cattivi vicini, 5 anni di fidanzamento, In viaggio con una rock star, Non mi scaricare e la serie Friends from College, quasi tutti scritti da lui; ha inoltre firmato i copioni di Dick & Jane, Yes Man, I Muppet, I fantastici viaggi di Gullier, Zoolander 2, Capitan Mutanda e altri film. La regia sarà invece curata da James Bobin, lo stesso de I Muppet, Muppets 2 – Ricercati e Alice attraverso lo specchio.

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Danny Trejo darà la voce a Boots in Dora e la città perduta

Benicio Del Toro darà la voce a Swiper in Dora e la città perduta

Isabela Moner è Dora l’esploratrice nella prima immagine del film

Dora l’Esploratrice

Per chi non lo sapesse, Dora Marquez è una bambina ispanica di 7 anni che in ogni episodio parte per un viaggio alla volta di un luogo da scoprire, un oggetto da trovare o qualcuno da salvare. Al suo fianco ci sono la scimmietta Boots e altri personaggi, i quali spesso si rivolgono direttamente allo spettatore e restano in silenzio per attendere una risposta: si tratta infatti di un cartoon educativo, finalizzato anche all’insegnamento dello spagnolo (o l’inglese, nell’edizione italiana). È stato trasmesso per 8 stagioni, dal 2000 al 2014.

Ebbene, nel film c’è una fondamentale differenza rispetto alla serie animata: Dora, infatti, è un’adolescente, e va a vivere in città da suo cugino Diego (protagonista dello spin-off Vai Diego, incentrato sul soccorso degli animali in difficoltà).

Fonte: The Mary Sue