A cinque anni da Gone Girl, David Fincher torna finalmente alla regia di un lungometraggio: Variety riporta infatti che il cineasta di Denver dirigerà Mank, film biografico dedicato a Herman J. Mankiewicz, co-sceneggiatore di Quarto potere (ovvero Citizen Kane). Nel ruolo di quest’ultimo ci sarà Gary Oldman, reduce dall’Oscar per L’ora più buia.
Il progetto sarà realizzato da Fincher per Netflix, ma si può presumere che – vista la portata del film – la piattaforma on-line lo distribuirà anche nelle sale. L’idea nasce da una sceneggiatura del padre Jack Fincher, che scrisse il copione prima della sua morte, avvenuta nel 2003; non sappiamo se verrà operata una riscrittura, ma è molto probabile. Le riprese dovrebbero cominciare in novembre, e Fincher ha intenzione di girare il biopic in bianco e nero. Lui stesso è coinvolto anche in veste di produttore, con la moglie Ceán Chaffin e Douglas Urbanski.
Mank non racconterà la vita intera di Mankiewicz, ma si concentrerà sulla scrittura di Quarto potere e sullo scontro con Orson Welles per l’attribuzione della sceneggiatura.
Mankiewicz fu infatti il primo sceneggiatore incaricato da Welles, e alcuni storici – come Pauline Kael – sostengono che fu sua l’idea di raccontare una storia ispirata a William Randolph Hearst, editore e imprenditore americano su cui è basata la figura di Charles Foster Kane, il protagonista di Quarto potere. Altri, fra cui Robert L. Carringer, supportano invece la versione di Welles, da lui spiegata a Peter Bogdanovich nelle loro celebri conversazioni:
L’idea originaria del film e la sua struttura base furono il risultato di una nostra collaborazione diretta; dopo ci separammo e nacquero due sceneggiature: una scritta a Victorville dal signor Mankiewicz e l’altra a Beverly Hills da me […] La versione finale della sceneggiatura […] è frutto di entrambe.
Pare che Welles volesse attribuirsene la paternità assoluta, nonostante lui l’abbia negato. In ogni caso, alla fine accettò di porre anche la firma di Mankiewitz nei crediti ufficiali del film, collocandone il nome sopra il suo. Paradossalmente, Quarto potere vinse il suo unico Oscar proprio per la sceneggiatura, condivisa quindi da Welles e Mankiewicz.
Sarà interessante scoprire l’approccio di David Fincher a questa querelle. Il fatto che Mankiewicz sia il protagonista del film induce a credere che Mank adotterà il suo punto di vista, magari traendo ispirazione dal saggio Raising Kane di Kael, dove lo sceneggiatore è ritratto come “un perdente dal cuore buono, indisciplinato e sempre invischiato in qualche problema, ma dotato di un acume che si trasforma nella sua salvezza” (per citare lo stesso Carringer in Come Welles ha realizzato Quarto potere).
Vi terremo aggiornati.
Fonte: ScreenRant
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