L’acquisizione delle proprietà intellettuali Fox da parte di Disney ha scatenato la fantasia degli appassionati del Marvel Cinematic Universe. Con Fantastici 4 e X-Men rientrati all’ovile, è solo questione di tempo prima che i due super-gruppi si palesino al fianco degli Avengers, per un cross-over degno di un sogno nerd in grande stile. Un sogno che potrebbe non realizzarsi ancora per molto tempo.
Kevin Feige, lo showrunner dell’MCU, è stato molto chiaro: la Fase 4 è stata pianificata nei minimi dettagli ben prima che le trattative tra Disney e Fox andassero in porto. Conoscendo la metodicità con cui è stato costruito l’universo Marvel cinematografico, potrebbero passare addirittura cinque anni prima di rivedere gli X-Men sul grande schermo. Tempo sufficiente per far dimenticare agli spettatori le incarnazioni più recenti dei mutanti (X-Men: Dark Phoenix è appena sbarcato in sala), e per consentire un’introduzione ragionata.
Gli X-Men sono personaggi molto delicati da gestire. La loro mitologia prevede una lunga storia di soprusi e discriminazione da parte dell’umanità, con una sempre più ingente parte della popolazione soggetta a mutazione genetica. Nel Marvel Cinematic Universe non ci sono mai state simili avvisaglie. Il concept alla base del super-gruppo dovrà quindi essere re-inventato e re-immaginato.
Alcuni fan si sono messi nei panni dei creativi dei Marvel Studios, proponendo in Rete una strategia per facilitare l’arduo compito. L’universo cinematografico degli Avengers è stato costruito grazie a film dedicati ai singoli supereroi, confluiti poi in un grande blockbuster che ha riunito i vari personaggi sotto lo stesso tetto. Perché, allora, non applicare la stessa formula agli X-Men? Diamo per scontato ché il team di mutanti debba presentarsi subito al gran completo. Eppure, una costruzione focalizzata sui singoli membri, presentati in pellicole stand-alone per sviscerarli in profondità, potrebbe essere la scelta migliore.
Vi presentiamo, dunque, i tre motivi per cui sarebbe meglio rimandare il film corale sugli X-Men il più possibile, per favorire invece lungometraggi dedicati a mutanti specifici.
Il caso di Spider-Man è esemplificativo: i Marvel Studios preferiscono distanziarsi il più possibile dalle incarnazioni cinematografiche precedenti dei personaggi di cui detengono i diritti. Di conseguenza è facile ipotizzare che i nuovi X-Men conteranno su un team completamente rinnovato. La storia fumettistica dei mutanti è ricca di seconde linee da approfondire e sviluppare, seguendo il modello dei semi-sconosciuti Guardiani della Galassia.
A differenza di quanto successo con i Guardiani, però, optare per film dedicati a singoli eroi potrebbe essere la soluzione ideale. Il nuovo cast potrebbe essere approfondito con calma, evidenziando le caratteristiche specifiche dei vari membri. La successiva unione di caratteri rodati e che si sono già guadagnati la simpatia del pubblico creerebbe molta aspettativa nei confronti del primo lungometraggio in team. La stessa dinamica di The Avengers.
L’esistenza degli X-Men nel Marvel Cinematic Universe non è cosa da dare per scontata. Abbiamo già citato la problematica principale che affligge l’operazione, inerente alla fedeltà nei confronti del fumetto. Seguendo i dettami imposti da Stan Lee e soci, i mutanti dovrebbero essere presenti sulla Terra da lungo tempo, frutto di un’evoluzione umana avviata da secoli ed esplosa sì in tempi recenti, ma comunque dilatati.
La discriminazione nei confronti del gene X deve svilupparsi lentamente, per poi esplodere in tutta la sua virulenza. Per facilitare il cambio di scenario dell’universo condiviso, presentare i personaggi attraverso film solisti restituirebbe allo spettatore la sensazione di assistere alla progressiva espansione di un fenomeno. Sempre che questa sia la strada che i Marvel Studios hanno intenzione di intraprendere. Potremmo trovarci dinanzi a una rilettura completa degli X-Men, quindi è giusto non dare nulla per scontato.
Non dare nulla per scontato, appunto. In relazione al presente fumettistico, siamo abituati ad immaginare Charles Xavier e Magneto come uomini di mezz’età, o comunque già abbastanza maturi. Figure autorevoli, pronte ad accogliere sotto la loro ala giovani mutanti alla ricerca della propria identità. I Marvel Studios, per differenziarsi dai film targati Fox, potrebbero optare per una rilettura completa di questi personaggi.
Una rilettura che necessiterebbe di diverso tempo per essere ideata, messa in atto, e condivisa con il pubblico. Peraltro, la rivisitazione di entrambi i protagonisti storici della saga degli X-Men si impone come doverosa. Erik Lehnsherr, ad esempio, non può aver vissuto il dramma dei campi di concentramento, a meno ché non lo si voglia collocare metaforicamente in una casa di riposo ancor prima di iniziare il franchise. Versioni più giovani di Xavier e Magneto, con un background completamente diverso rispetto a quello tradizionale, non sono da escludere.
Il futuro del Marvel Cinematic Universe non è mai stato così nebuloso, e per questo affascinante. La direzione scelta da Kevin Feige potrebbe sorprenderci a più riprese. Se l’attenzione dei fan è improntata sulle sorti dei Fantastici 4 e degli X-Men, la Fase 4 potrebbe invece privilegiare personaggi minori e inaspettati, come Shang-Chi. Questo con la consapevolezza che, prima o poi, i Marvel Studios utilizzeranno i brand riacquisiti.
La costruzione lenta e metodica del franchise degli X-Men in stile Avengers sarà la chiave di volta per rilanciare i mutanti verso nuovi traguardi e ghiotti cross-over? Il D23, l’evento Disney in stile Comic-Con che si svolgerà ad agosto, potrebbe fornirci succose risposte in merito. Nel frattempo, godiamoci il finale della saga Fox con X-Men: Dark Phoenix, in attesa del fantomatico e misterioso New Mutants.