THE DOC(MANHATTAN) IS IN – Ultime dal Cielo

THE DOC(MANHATTAN) IS IN – Ultime dal Cielo

Di DocManhattan

Sto guardando Godzilla 2: King of the Monsters al cinema e tra una scazzottata e l’altra dei kaiju mi distraggo un attimo e cerco di ricordare dov’è che ho visto Kyle Chandler per la prima volta. In The Wolf of Wall Street? No, molto prima. Argo? Super 8? Ho detto molto prima. E allora riaffiora da un passato ormai abbastanza remoto, come la nemica civiltà di Jeeg, il ricordo di questa serie dei tardi anni 90 che mi piaceva molto. Si intitolava Ultime dal cielo, ed era nata da una partita di pallavolo. E da una notizia non vera, ma credibile su O.J. Simpson.

Primi anni 90. Vik Rubenfeld e Patrick Q. Page non sono esattamente due sceneggiatori famosi. Il primo ha scritto e diretto un filmaccio da videonoleggio, Alien Private Eye, il secondo non è ancora riuscito a vendere un copione di quelli che ha scritto. I due si sono conosciuti a una partita di pallavolo a Manhattan Beach, in California, sono diventati amici e vogliono scrivere un film insieme. Mettono assieme i pezzi di quella che diventerà la storia di Early Edition, il titolo originale di Ultime dal cielo, e si rendono conto che quel tipo di spunto è più adatto per una serie televisiva.

Ogni settimana, in ogni puntata, il loro protagonista, Gary Hobson, riceverà un nuovo quotidiano del giorno dopo, che lo avvertirà su quanto sta per accadere e lo spingerà ad agire, mettendo in moto gli eventi dell’episodio. Problema: di televisione non ne sanno nulla.

Rubenfeld e Page non si lasciano scoraggiare dalla totale mancanza di esperienza nel campo, mettono insieme una bibbia della serie e la portano in giro. La mostrano a un avvocato che si occupa di entertainment, a un agente. A nessuno sembra piacere. Rubenfeld, però, fa parte di PAGE: si chiama come il suo nuovo amico e socio – vedi il destino, alle volte? – ed è un gruppo di discussione a pagamento su Internet per sceneggiatori. Visto come andranno le cose, i 60 dollari all’anno meglio spesi della sua vita, probabilmente.

Tramite il circolino telematico degli sceneggiatori, Rubenfeld fa leggere la proposta a Ian Abrams, membro del gruppo che ha scritto Coppia d’azione (Undercover Blues, 1993), il film con Kathleen Turner e Dennis Quaid. Abrams ascolta l’idea durante un pranzo a Beverly Hills, ne è colpito e contatta subito una produttrice che conosce alla TriStar Television. “È la cosa più figa che abbia mai sentito” è il suo primo commento. Abrams probabilmente non sa che la faccenda del giornale del giorno dopo non è in effetti nuovissima. Era stata già al centro di un film mezzo secolo prima: Avvenne domani (It Happened Tomorrow), del 1944.

Aaaanyway, anche il contatto in TriStar è impressionato e la serie finisce alla CBS, che 24 ore dopo ordina un episodio pilota, scritto dai due creatori e da Abrams. Il colpo di teatro con cui lo stesso Abrams aveva convinto la Tristar? Far stampare un finto giornale che si era portato dietro all’incontro con i dirigenti della compagnia. Un quotidiano, con la data del giorno dopo, sulla cui prima pagina O.J. Simpson – nel pieno del processo per omicidio di cui ai tempi parlano tutti – confessava la sua colpevolezza. La serie entra così in produzione, con l’aggiunta del gatto misterioso sempre presente all’arrivo del nuovo giornale. Numeri immaginari di un quotidiano realmente esistente, il Chicago Sun-Times, che si occupa di stampare le copie usate nello show.

Il protagonista, Gary, è appunto Kyle Chandler, che all’epoca ha trent’anni, viene da un programma per giovani talenti della ABC e tra il ’91 e il ’93 è stato tra i protagonisti della serie Homefront. Accanto a lui, oltre al gatto senza nome (interpretato da tre felini diversi: Panther, Pella e Carl), il cinico e concreto Chuck (il Fisher Stevens dei due Corto Circuito) e la coscienziosa Marissa (Shanésia Davis-Williams). Chuck è nelle prime due stagioni anche la voce narrante che introduce e chiude gli episodi.

Tra le guest star che appaiono nel corso della serie, i rapper Coolio e Tone Loc, George Takei, Robert PicardoCynthia Nixon di Sex and the City, il celebre critico cinematografico del Chicago Sun-Times Roger Ebert nei panni di se stesso, il premio Oscar Louis Gossett Jr., Ernest Borgnine, i wrestler New Jack e Tommy Dreamer…

La prima puntata di Early Edition va in onda sulla CBS il 28 settembre del 1996. Da noi arriva come Ultime dal cielo, su Canale 5, nel giugno del 2000, quando negli USA era già stato trasmesso il 90° e ultimo episodio. Dopo quattro stagioni, la CBS decide infatti di non rinnovare lo show, nonostante gli ascolti non vadano male e l’amore dei fan sia a tal punto smisurato da far organizzare varie forme di protesta e ben tre convention dopo la chiusura della serie.

Ma alla fine, com’era nata questa storia del giornale del giorno dopo? Perché Gary lo riceveva?

La risposta era contenuta in quello che avrebbe dovuto essere il season finale della quarta stagione, ma che per errore venne mandato in onda come suo ventesimo episodio (su 22). Gary scopriva che questo “potere” gli era stato trasmesso da Lucius Snow, un uomo che riceveva il quotidiano prima di lui e che aveva salvato la vita di Gary quando quest’ultimo era un bambino. Il grande potere con grande responsabilità peterparkeriana annessa era rappresentato da un coltellino svizzero con le iniziali, di volta in volta, del detentore di quel potere. Alla fine dell’episodio, Gary lo regala a una ragazza, che diventa quindi la nuova abbonata al giornale del giorno dopo.

E il gatto? Perché è lì? Ah, boh. Perché tutti amano i gatti.

Più o meno.

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