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La nomina di Robert Pattinson come nuovo Cavaliere Oscuro ha scosso gli animi del pubblico. L’attore, dopo essere salito agli onori della cronaca per la sua partecipazione alla saga di Twilight, ha preferito farsi le ossa recitando in pellicole d’autore. Sebbene abbia raccolto il beneplacito della critica grazie ad interpretazioni molto convincenti, a livello mainstream la sua immagine è ancora legata a quella di Edward Cullen.
La percezione degli spettatori potrebbe, tuttavia, cambiare molto presto. Non solo Pattinson vestirà i panni di Batman nel film di Matt Reeves, ma sarà anche il protagonista di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan. La sua carriera si prospetta dunque in forte ascesa, e gli sforzi profusi dall’attore potrebbero smentire anche i detrattori più scettici.
In verità, il ruolo dell’Uomo Pipistrello è da sempre legato a controversie riguardanti gli interpreti selezionati per calarsi nei suoi panni. Se le polemiche relative a Ben Affleck sono assai note, persino Michael Keaton, ormai un’istituzione, venne aspramente criticato quando Tim Burton lo scelse come Batman. Fino a quel momento, Keaton era legato a ruoli comici, e la sua fisicità si accostava con fatica a quella di uno dei più grandi combattenti del panorama supereroistico. Eppure, la regia valorizzò la sua performance, fino a renderla iconica.
Il Batman di Tim Burton ha appena compiuto 30 anni. Il rilascio nelle sale americane avvenne il 23 luglio 1989. Per l’occasione, diversi addetti ai lavori hanno svelato interessanti retroscena sulla lavorazione della pellicola. Se Michael Keaton, Ben Affleck e Robert Pattinson sono stati al centro delle polemiche, possiamo ben immaginare cosa sarebbe accaduto se il ruolo del Cavaliere Oscuro fosse andato a Steven Seagal.
No, non si tratta di uno scherzo. Steven Seagal, l’attore noto per avere interpretato una lunga lista di film action negli anni ’90, era stato caldeggiato dalla Warner come possibile interprete di Batman/Bruce Wayne. Lo racconta Sam Hamm, uno degli sceneggiatori del film di Burton:
Molti addetti ai lavori della Warner volevano optare per un attore esperto di pellicole action. Volevano che l’interprete scelto fosse calzante per interpretare Batman, e non Bruce Wayne. In realtà, però, non c’era alcun bisogno di reclutare qualcuno esperto di arti marziali, perché abilità del genere possono essere ricreate sul set. Tra i vari nomi suggeriti, anche quello di Steven Seagal. Che ci crediate o meno, aveva appena fatto il suo esordio sulle scene, e le persone vedendolo pensavano che fosse davvero un tipo tosto. Quindi, un potenziale Batman.
Nella sua dichiarazione, Sam Hamm evidenzia un punto molto interessante. Se è possibile tamponare i limiti di un attore nelle scene action facendo abbondante uso di controfigure e stunt-man, è impossibile ricorrere a trucchi di sorta per migliorare le sue abilità recitative. Abilità recitative che sono richieste per interpretare al meglio l’identità segreta di Batman, ovvero Bruce Wayne. Trattasi di un personaggio complesso, la cui sanità mentale è stata spesso messa in discussione dagli autori di fumetti.
Steven Seagal si sarebbe rivelato all’altezza della situazione? Probabilmente no. Seagal è stato sì un volto molto importante per il genere action di quegli anni, ma le sue capacità recitative non hanno mai brillato. Difficile, poi, immaginarlo alle prese con la regia di Burton. Il film, inevitabilmente, avrebbe cambiato pelle, e forse anche direttore. E’ nota, poi, l’iniziale diffidenza di Jack Nicholson nei confronti del progetto, diffidenza che forse sarebbe stata alimentata ulteriormente da un casting tanto azzardato.
Tuttavia, dobbiamo considerare anche l’altra faccia della medaglia. Forse proprio l’esperienza sul set di Batman avrebbe permesso a Steven Seagal di migliorare come attore, e di dare una sferzata improvvisa alla sua carriera. La storia del cinema è popolata di attori prevalentemente muscolari, capaci però di sfornare grandi performance laddove richiesto. Recentemente stiamo assistendo alla parabola positiva di Dave Bautista, ex-wrestler in grado di scegliere ruoli calzanti per la sua figura in film dall’alto potenziale.
Facendo ricorso a un topos dell’immaginario supereroistico, è curioso immaginare come possa scorrere la vita sulla Terra parallela che ha visto l’arrivo in sala del Batman di Steven Seagal. Il film sarà stato un grande successo capace di lanciare la Bat-mania, oppure un flop responsabile del tracollo del genere dei cinecomic? Un “what if” molto affascinante. Specie se pensiamo che, inevitabilmente, Steven Seagal sarebbe poi diventato Birdman.
Fonte: Comicbook.com