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Un reboot di Ally McBeal? “Solo se scritto da una donna”

Pubblicato il 02 giugno 2019 di Marco Triolo

Ally McBeal era decisamente una serie avanti, rispetto agli anni in cui veniva trasmessa. A fine anni ’90, già trattava temi – molestie sessuali e discriminazione di genere sul lavoro – che oggi sono all’ordine del giorno. Specie nella cultura hollywoodiana post movimento Me Too. Un revival/reboot non sarebbe dunque assolutamente fuori posto, nel panorama della televisione americana odierna.

David E. Kelley, creatore della serie, non ha per ora alcuna intenzione di tornare al mondo di Ally McBeal. Dopotutto ha i suoi bei progetti in ballo, dalla seconda stagione di Big Little Lies a The Undoing. Ma non esclude che qualcun altro possa realizzarlo. Chiunque sia, avrà la sua benedizione, ma a una condizione: che si tratti di una donna.

“Credo che Ally McBeal, in seguito ai movimenti Me Too e Time’s Up, sarebbe ancora più rilevante”, ha dichiarato Kelley ai microfoni di Variety. “Non mi opporrei certo a un suo ritorno. Ma penso che, se mai dovesse essere rilanciato, dovrebbe essere realizzato da qualcun altro, preferibilmente una donna”.

Ally McBeal è andata in onda dal 1997 al 2002, lanciando la carriera di Calista Flockhart e, tra le altre cose, contribuendo a rilanciare quella di Robert Downey Jr. La serie ha vinto quattro Golden Globe (tra cui uno a Flockhart e uno a Downey) e due Primetime Emmy.

NON SOLO ALLY MCBEAL

Non si tratta dell’unica sua creazione che Kelley vedrebbe bene nell’attuale clima culturale e politico. Anche un reboot di Boston Legal, la serie con James Spader andata in onda dal 2004 al 2008, sarebbe perfetto, secondo lui, nella Washington dell’era Trump. “Boston Legal, nell’attuale realtà di Washington, darebbe molti frutti. Quella serie mi manca, ma non ho la spinta per tornare a lavorarci”.

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