Bello e dannato. Johnny Depp non è altro che una rock star che, per una serie di fortunate coincidenze, è salito sul palco sbagliato, dando il via ad a una carriera completamente diversa da quella immaginata.
Palco sbagliato per modo di dire, perché il suo percorso professionale, iniziato nell’ormai lontano 1984, è stato in grado di regalare infinite soddisfazioni, unite a ruoli memorabili che hanno contribuito a renderlo uno dei volti più famosi di Hollywood.
Il suo sogno da rock star è riuscito in ogni caso a raggiungerlo, anche se con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia, dando vita nel 2015 agli Hollywood Vampires con due amici e icone della musica come Alice Cooper e Joe Perry.
Un vero e proprio traguardo, che, inutile dirlo, è riuscito a tagliare grazie anche alla popolarità che gli è stata offerta dal mondo della settima arte.
Perché un progetto del genere riesci a renderlo concreto solo sei Johnny Depp. Quel Johnny Depp che, nei primi anni ‘80, ha deciso di intraprendere la carriera da attore.
E, come spesso accade, tutto è iniziato per puro caso, quasi per gioco. Senza delle reali aspettative e sotto il consiglio di… Nicolas Cage.
Proprio così, come confermato dallo stesso Depp, è stato Nicolas Cage a consigliargli di tentare la strada della recitazione più di trent’anni fa.
E il suo primo, timido, passo nello sfavillante mondo di Hollywood è avvenuto all’insegna dell’horror. Con un piccolo, grande film che è riuscito a segnare un’epoca, dettando nuove regole dell’horror e lanciando nell’olimpo dei villain una figura iconica come Freddy Krueger.
Stiamo ovviamente parlando di Nightmare – Dal profondo della notte, diretto dal compianto Wes Craven.
Il ruolo di Glen Lantz ha rappresentato il suo debutto sul grande schermo.
Al tempo il sogno di Johnny Depp era quello di diventare una rock star, come abbiamo già detto. Non era altro che un ragazzino con l’indole ribelle che si era presentato ai casting così, per gioco. Ma il suo fascino era riuscito a colpire le figlie di Wes Craven e furono proprio loro a convincere il padre ad affidargli quel ruolo.
Da lì tutto è iniziato. Film dopo film. Grandi titoli, come Platoon di Oliver Stone e Cry Baby di John Waters. Fino all’incontro con Tim Burton e l’arrivo nelle sale di quel gioiello conosciuto con il nome di Edward mani di forbice.
Da quel film, da quel freak incompleto con forbici al posto delle mani, protagonista di una delle storie d’amore più belle di tutti i tempi, è nato un sodalizio professionale passato attraverso sette pellicole.
Del resto Tim Burton e Johnny Depp sono sempre state due personalità complementari, in grado di viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda.
Lo hanno dimostrato con titoli come Ed Wood, Il mistero di Sleepy Hollow, La Fabbrica di Cioccolato, Sweeney Todd, Alice in Wonderland e Dark Shadows.
Burton è stato il primo a dare il giusto risalto all’espressività di Johnny Depp, a capire che le sue movenze, il suo recitare con tutto il corpo in maniera eccessiva ma al tempo stesso funzionale al personaggio, rappresentavano un’arma potentissima per raggiungere il pubblico.
Grazie a Tim Burton, Johnny Depp è diventato una star a livello mondiale. E il suo approccio al mondo della recitazione è stato direttamente proporzionale alla sua indole da rock star.
Gli anni ’90 della carriera di Depp sono stati all’insegna dell’eccesso, che ha alimentato ogni aspetto della sua vita privata.
Eccessi scanditi da amori travagliati come quello con la collega Winona Ryder, conosciuta proprio sul set di Edward mani di forbice, ma soprattutto quello con la top model Kate Moss, cui ha intrapreso una storia che le cronache scandalistiche ricordano (e ringraziano) ancora.
Scandali ed eccessi da un lato, ma anche grandi soddisfazioni personali dall’altro. I ’90 sono stati gli anni di Arizona Dream, Buon compleanno Mr. Grape, Don Juan De Marco, Donnie Brasco, Dead Man, Paura e delirio a Las Vegas.
Grandi film, grandi registi come Emir Kusturica, Jim Jarmusch, Terry Gilliam. Ma soprattuto grandi ruoli, che hanno contribuito ad alimentarne il mito.
E se è vero che ogni grande attore prima o poi incontra il ruolo di una vita, con Johnny Depp i dubbi sembrano essere veramente pochi. Si tratta di Jack Sparrow, l’iconico personaggio della saga Pirati dei Caraibi.
Una figura stralunata, che gli ha garantito una nomination agli Oscar nel 2004 come Migliore Attore Protagonista, unita all’affetto del pubblico di tutto il mondo, che in quel pirata ha trovato per certi versi un amico. Soprattutto i più piccoli, che non hanno mai smesso di amarlo avvicinandosi ad un genere, le avventure picaresche, che sembrava destinato a cadere nell’oblio.
Ma, come abbiamo già detto, Johnny Depp non è solo Jack Sparrow. Il suo ruolo iconico è arrivato dopo anni di fortunata carriera e proprio per questo risulta difficile accostarlo solo a quella figura.
Sono talmente tanti i personaggi che questo attore ci ha regalato, che sceglierne uno è sul serio difficile. Molto probabilmente ognuno ha il suo e tra questi potrebbe esserci il più recente Gellert Grindelwald, visto nella saga Animali Fantastici, basata sul mondo magico di J.K. Rowling.
Così impetuoso nella vita privata, quanto intenso sul grande schermo, Johnny Depp è pronto per donarci un’altra grande interpretazione in Arrivederci professore, il film scritto e diretto da Wayne Roberts, in arrivo nelle nostre sale il 20 giugno.
Nel film l’attore interpreta un uomo che scopre di avere pochi mesi di vita, e che proprio per questo decide di non seguire più le regole per vivere appieno quel poco che gli rimane. Senza rimpianti, senza rimorsi. Godendo ogni singolo secondo nel modo più libero e coraggioso possibile.
E questo bene o male Johnny Depp lo ha sempre fatto. Ha sempre vissuto al massimo la sua vita. Incappando in alcuni inevitabili incidenti di percorso ma riuscendo sempre ad alzarsi. Proprio per questo un ruolo del genere risulta perfetto per un attore come lui.
Vivere al massimo ogni secondo, senza pensare troppo alle conseguenze, è quello che fanno le rock star. E lui lo sa bene.
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