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Judi Dench difende l’opera di Harvey Weinstein e Kevin Spacey

Pubblicato il 25 giugno 2019 di Marco Triolo

Judi Dench ha parlato in difesa delle opere di Harvey Weinstein e Kevin Spacey. Esatto, delle “opere”, non degli uomini, la cui condotta aveva prontamente criticato in precedenza, poco dopo che erano stati accusati di molestie sessuali.

Parlando con il settimanale britannico Radio Times, l’attrice ha dichiarato che il lavoro dei due non dovrebbe essere dimenticato o addirittura cancellato per via del loro comportamento. “Non si può negare il talento di una persona”, ha detto. “Altrimenti non dovremmo più nemmeno guardare un dipinto di Caravaggio. O andare a vedere un’opera di Noël Coward”. Dench cita il famoso pittore rinascimentale e il drammaturgo inglese non a caso: il primo fu anche un assassino. Il secondo venne accusato di essere un predatore sessuale.

IL CASO “TUTTI I SOLDI DEL MONDO”

Judi Dench si è anche pronunciata a proposito dell’eliminazione di Spacey da Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott. “Che razza di agonia è questa? Arriveremo a negare i suoi dieci anni all’Old Vic e tutto quello che ha fatto? O quanto grande è stato in tutti i suoi film? Non guarderemo più nessuno dei film prodotti da Harvey?”.

Kevin Spacey è stato direttore artistico del teatro Old Vic di Londra per undici anni, dal 2004 al 2015. Almeno venti testimonianze di comportamenti inappropriati da parte sua arrivano proprio da lì. Nessuna di esse ha portato a procedimenti penali. Spacey è invece sotto processo in Massachusetts per l’accusa di aver assalito un uomo nel 2016, accusa che lui nega.

I PRECEDENTI

L’anno scorso, al San Sebastian Film Festival, Judi Dench lo aveva già difeso nel corso di una conferenza, definendolo “un caro amico”. “Non posso approvare in alcun modo che, qualunque cosa abbia fatto, lo si inizi a tagliare dai film. Dobbiamo per caso tornare indietro attraverso la storia e tagliare fuori chiunque si sia mai comportato male in qualunque modo, o abbia infranto la legge, o commesso qualunque tipo di crimine? Dobbiamo cancellarli dalla nostra storia? Non lo so…”.

Fonte: Deadline

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