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Chi è Hunter Schafer? Conosciamo la modella transgender protagonista di Euphoria

Pubblicato il 20 giugno 2019 di Filippo Magnifico

20 anni, professione modella, transgender.
Hunter Schafer è già un’icona ma è destinata a diventarlo ancora di più ora che è iniziata Euphoria, la nuova scandalosa serie targata HBO che vede nel cast anche Zendaya, conosciuta per il ruolo di MJ negli Spider-Man del Marvel Cinematic Universe.

Nello show interpreta un ruolo che si potrebbe quasi definire biografico: Jules, una teenager trans che fa amicizia con il personaggio di Zendaya.
Il suo esordio nel mondo della recitazione, ma non in quello dello star system, che bazzica ormai da qualche anno.

Dalle passerelle alla serie HBO

Come modella, ha lavorato per i più prestigiosi brand, da Miu Miu a Marc Jacobs, diventando uno dei nomi di punta della Elite Model Management, tra le più importanti agenzie di moda a livello mondiale. Una carriera iniziata nel 2017, subito dopo il diploma, che l’ha fatta diventare una vera a propria icona.

La tappa fondamentale di un percorso iniziato a soli 17 anni, come attivista per la comunità LGBTQ+.
Nel North Carolina, dove è nata e cresciuta, aveva intrapreso una battaglia che l’aveva fatta finire sotto i riflettori, quando si era opposta all’imposizione dell’uso dei bagni pubblici a seconda del sesso di nascita.

Un attivismo che di certo non si è interrotto una volta conosciuto il successo. Anzi, la fama per lei non è altro che un motivo in più per proseguire, come ha confermato al New York Times.

Quello che sto cercando di fare è decostruire l’idea di gender, usare i privilegi e la visibilità che mi sono concessi come modella per puntare un riflettore su questa tematica.

In quest’ottica Euphoria rappresenta un altro grande passo all’interno di una battaglia non solo personale. Anche se lei, sempre parlando con il New York Times, sembra restia dal definirsi un’attivista:

Non so se mi posso definire un’attivista solo perché parlo del mio essere trans. Anche se questo a volte può essere visto come attivismo, perché solo esistere come trans a volte è abbastanza duro.

Ma, come lei stessa ha sottolineato:

Siamo in prima linea in una rivoluzione che vedrà l’identità di espressione avere il sopravvento sulle etichette che ci vengono assegnate alla nascita. L’autoidentificazione avrà la priorità sulla percezione. Il gender cadrà definitivamente.