Dopo Miss Hokusai, premiato ad Annecy, il regista giapponese Keiichi Hara (Un’estate con Coo) torna in concorso al festival con un lungometraggio animato.
Birthday Wonderland è basato sul libro per bambini Chikashitsu Kara no Fushigi na Tabi (Strange Journey From The Basement) scritto da Sachiko Kashiwaba e pubblicato nel 1988.
Hara è noto per aver affrontato dei temi molto profondi e forti nelle sue opere, pensiamo al suicidio e alla morte in Colorful e alla lotta contro i pregiudizi in Miss Hokusai. Questa volta ci troviamo di fronte a una storia sulla maturità e sul saper affrontare le proprie paure.
La pellicola racconta la storia di Akane, una studentessa che tende a svicolare di fronte ai problemi, ed è prona ai capricci.
Per evitare di prendere una posizione a favore di un’amica che è stata abbandonata dal loro gruppo di amiche, decide di rimanere a casa a dormire fingendo di avere mal di pancia. Ma quando si alza per mangiare, la madre la manda da un’amica di famiglia Chi (la h non si legge, ndr.), a ritirare il suo regalo di compleanno.
Al negozio Akane incontra l’alchimista Hippocrates e il suo assistente Pipo, apparsi magicamente dallo scantinato. I due provengono da un mondo parallelo dove lo sviluppo tecnologico si è fermato alla nascita del treno a vapore, ed esiste la magia.
Sono venuti a chiedere l’aiuto di Akane per salvare il loro mondo sull’orlo della distruzione, ma la ragazza non ha nessuna intenzione di aiutarli. Per uscire dall’impasse l’alchimista le mette al collo una collana che la spinge ad andare avanti.
Il trio parte così per l’altro mondo seguito a ruota da Chi, per far rivivere la leggenda di 600 anni fa. Far tornare l’acqua e così i colori e la magia che stanno scomparendo dal mondo.
Il character design è stato creato da Ilya Kuvshinov, un’idea assai interessante sulla carta, anche se risulta funzionale (semplice e facile da animare) è un po’ blando e non sempre idoneo nel caso di Akane. A seconda della pettinatura sembra che la giovane invecchi/ringiovanisca di almeno 5/6 anni.
Uno dei punti di forza della pellicola sono gli sfondi, molto dettagliati, e la colorazione, in particolare nelle scene ambientate nell’altro mondo dove ci troviamo di fronte a delle esplosioni di colore.
Come nel Wonderland di Alice ci vengono proposti posti e animali incredibili. In queste scene sono presenti alcune delle sequenze più belle del film.
I due nemici sono sviluppati come due classici villain che non hanno pietà per niente e nessuno e che perseguono solamente i loro obiettivi.
Purtroppo il colpo di scena legato al loro obiettivo è così prevedibile che lo indovinerete molto presto.
Se la protagonista del film fosse stata Chi invece di Akane, probabilmente la storia sarebbe stata più interessante.
Chi ruba letteralmente la scena nei suoi battibecchi con Hippocrates, è intraprendente e coinvolgente mentre Akane si lascia travolgere dagli eventi e trasportare, letteralmente, fino alla meta finale dagli altri co-protagonisti. Il suo è un comportamento per lo più apatico, a parte quando non vuole fare qualcosa.
Lo sviluppo di Akane nella parte finale è paragonabile all’utilità del personaggio di Chi nella storia: sono funzionali per l’avanzamento degli eventi. Per questo motivo l’arco della ragazza non offre un grande pathos rispetto a quello del principe.
Come film per le famiglie è carino, si segue facilmente e tocca un tema caro a tutti: affrontare le proprie paure.
A livello grafico la produzione è eccellente, questo purtroppo non riesce a salvare la pellicola da una narrazione poco coinvolgente che non riesce mai ad elevarsi.
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