Cinema Noi fan dell'horror Recensioni
La saga The Conjuring è senza ombra di dubbio una delle più famose nel panorama cinematografico contemporaneo e rappresenta un caso unico, dato che ha dato vita ad un universo condiviso, proprio come quello delle pellicole di casa Marvel ma decisamente più spaventoso. Non è cosa semplice, come sappiamo, altri franchise hanno provato a ripetere l’impresa senza riuscirci e questo al di là del genere di riferimento.
Quindi se da un lato abbiamo la saga ufficiale, composta da The Conjuring e The Conjuring 2, dall’altro abbiamo titoli come The Nun e il più recente La Llorona – Le lacrime del male, ambientati nello stesso universo. E poi abbiamo Annabelle, che nasce come costola di The Conjuring ma a sua volta ha dato vita ad una sottosaga composta da ben tre pellicole.
Annabelle è una star, un’icona horror che è riuscita a ricavarsi uno spazio tutto suo nell’affollato olimpo dei cosiddetti “personaggi malvagi”, accanto a Freddy Krueger, Jason Voorhees e Michael Myers. Piace al pubblico, è un dato di fatto, e finché continuerà a piacere ci sarà sempre spazio per lei sul grande schermo.
Film dopo film abbiamo assistito alla sua creazione e abbiamo visto l’orrore di cui è stata protagonista prima di finire nella stanza dei manufatti di Ed e Lorraine Warren. Ed è proprio lì che ci porta questa nuova avventura, in quella stanza/museo che abbiamo imparato a conoscere in The Conjuring e in The Conjuring 2.
Annabelle 3 inizia nel momento in cui i Warren recuperano Annabelle da due giovani infermiere terrorizzate dal suo potere, una parte del percorso della bambola maledetta che già conoscevamo. Per contenere la sua malvagità, i due investigatori del paranormale la chiudono all’interno di una teca. Lì rimane per circa un anno, finché la giovane figlia dei Warren, Judy (Mckenna Grace), e le sue baby sitter (Madison Iseman e Katie Sarife) compiono un gesto avventato, liberando Annabelle. Il risultato? Una notte all’insegna dell’orrore.
Tra gli spin-off, Annabelle 3 è decisamente quello che più si avvicina alla saga originale. Il confine che lo separa da The Conjuring è molto sottile. A differenza dei precedenti Annabelle o dei già citati The Nun e La Llorona, i personaggi interpretati da Vera Farmiga e Patrick Wilson hanno un ruolo attivo nella storia.
Sono presenti nell’incipit e nella chiusura del film e l’intera avventura si svolge all’interno della loro casa. Gli altri spin-off non possono vantare un collegamento così stretto con la saga di origine. Sfruttano il demone di riferimento, è vero, ma non personaggi e ambientazioni così iconiche. Da un certo punto di vista, quindi, Annabelle 3 si potrebbe definire un Conjuring 2.5, ma solo perché sappiamo già che un terzo capitolo ufficiale della saga è attualmente in lavorazione.
Il fatto che la storia si svolga all’interno della stanza dei manufatti, poi, rappresenta decisamente un punto a favore. Si tratta di un luogo affascinante, all’interno del quale il male può trovare diverse valvole di sfogo. Ed è proprio su questo che punta il film, sui diversi poteri, sulle diverse storie, sul diverso orrore che ogni oggetto chiuso all’interno di quella stanza è in grado di offrire alle giovani protagoniste ma soprattutto al pubblico.
La principale caratteristica vincente di Annabelle 3 è quella di essere, a conti fatti, un vero e proprio luna park del terrore. Il luna park dell’orrore della famiglia Warren per essere precisi, ricco di figure/oggetti affascinanti, demoni da affrontare, lungo un percorso che ricorda quello di pellicole come I tredici spettri, Quella casa nel bosco ma soprattutto grandi classici del genere come Ammazzavampiri, incentrati sulle avventure di giovani protagonisti alle prese con un orrore più grande di loro.
Si tratta di una scelta godibile per lo spettatore e al tempo stesso estremamente furba, perché da un lato intrattiene e dall’altro lancia i semi per altri possibili spin-off in grado di ampliare questo universo. La stanza dei manufatti è piena di oggetti con una storia inquietante da raccontare e il film punta su alcuni di loro in modo molto particolare.
Proprio per questo è opportuno pensare che il Conjuring Universe ci accompagnerà per molto tempo ancora. Con Annabelle 3 abbiamo conosciuto molti amici della nostra bambola maledetta preferita ma, ovviamente, la grande protagonista rimane lei.
Immobile, con il suo sguardo vitreo, è qui per offrirci il perfetto giro sulla sua giostra dell’orrore.
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