Notte, un’adolescente si sveglia a pochi metri dalla porta di casa. Deve essere svenuta. Rientra in camera un po’ stordita. Alle braccia ha dei lividi. Deve essere successo qualcosa di cui però non ha ricordo. Era stata ad una festa di compagni di scuola, ma dopo? La risposta, parziale, arriva pochi secondi dopo, ovvero quando scopre che un video di lei, incosciente e molestata da un gruppo di ragazzi della festa, è diventato virale tra i suoi conoscenti. Affinché la notizia della violenza arrivi anche ai genitori e alla scuola ci vuole però qualche giorno. Nel frattempo esce fuori altro materiale video della serata, inizia un’indagine della polizia e Mandy che, forse, avrebbe preferito non fare pubblicità all’accaduto, si trova al centro di un grande scandalo nazionale coperto anche dai media. Per andare avanti a questo punto ha bisogno di capire chi sono davvero i suoi amici e come si siano svolte le cose. La rivelazione però sarà più dolorosa del previsto…
Share, condividi, è lo sviluppo in lungometraggio dell’omonimo corto che ha portato la regista Pippa Bianco nel 2015 a vincere il primo premio della Cinefondation del Festival di Cannes 2015 e di cui potete vedere qui il trailer.
SHARE – Official Trailer from Pippa Bianco on Vimeo.
Il punto più interessante sia di quel lavoro che di questa versione più ampia è nella scelta di assumere il punto di vista di un tipo di vittima poche volte è visto sullo schermo e che forse è anche quella più comune. Una ragazza forte, che vuole provare a dimenticare il prima possibile invece di abbandonarsi legittimamente al dolore. Che poi non sia forse l’approccio giusto è un’altra questione. Dall’esterno sembra passiva, in realtà ha solo bisogno di tempo per capire come e che parte delle sue certezze sono state minate da quanto successo. I punti di contatto tra Share e una serie televisiva come Tredici sono molti a livello tematico, non se si parla di linguaggio. Se nel prodotto Netflix tutto viene esplicitato, dolori, colpe e tentativi di redenzione, qui si lavora per sottrazione. A risentirne forse è il ritmo della narrazione, ma non la sua potenza.
Presentato alla Semaine de la critique del Festival di Cannes 2019, i diritti di Share in Italia sono detenuti da Sky.
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