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Akira, annunciata la data di uscita del remake di Taika Waititi

Pubblicato il 24 maggio 2019 di Marco Triolo

Sono anni che Warner Bros. sta tentando di far partire il remake live action di Akira, e ora forse ci siamo davvero. Con Taika Waititi, autore di Thor: Ragnarok, alla regia, il film si avvia verso una data di uscita finalmente ufficializzata, nel 2021. Il 21 maggio 2021, per essere precisi.

Parlando del progetto un paio d’anni fa, Waititi aveva detto:

Non penso che il mondo abbia bisogno di un remake dell’anime. Credo che, per quanto mi riguarda, se mai avrò davvero una possibilità di farlo, vorrei riadattare il fumetto in modo originale.

LA TRAMA DI AKIRA

Il manga originale, scritto e disegnato da Katsuhiro Otomo, è stato pubblicato dal 1982 al 1990. La storia è ambientata nel 2019 a Neo-Tokyo, la città nata dalle rovine di Tokyo, colpita da una bomba atomica nella Terza Guerra Mondiale. Al centro le vicende di Kaneda e Tetsuo, due amici d’infanzia che fanno parte di una gang di motociclisti in una città in preda alla criminalità e al degrado. Quando Tetsuo viene rapito da una misteriosa agenzia governativa e dotato di abilità telecinetiche, le vite dei due ragazzi vengono cambiate per sempre.

Il fumetto è stato poi adattato dallo stesso Otomo in un film d’animazione tra i più influenti di sempre. Un capolavoro spesso enigmatico, che semplifica molto la storia del manga (ad esempio, nel film Akira non compare mai davvero), ma che ancora oggi continua ad affascinare. E infatti l’anno scorso è tornato al cinema, ridoppiato in occasione del trentennale.

I REGISTI CHE HANNO ABBANDONATO IL PROGETTO

Adattare Akira in versione live action e per un pubblico occidentale si è dimostrata un’impresa davvero difficile per Warner Bros. Nel corso di più di un decennio, si sono avvicendati molti sceneggiatori (Gary Whitta, James Robinson, Mark Fergus e Hawk Ostby) e registi (Stephen Norrington, Ruairi Robinson, Allen e Albert Hughes, Christopher Nolan e Jaume Collet-Serra). La scelta di Waititi sembra ispirata, e i tempi sono maturi per un film che eviti l’annoso problema del whitewashing, per scritturare invece star di origine asiatica. Staremo a vedere se stavolta andrà tutto bene.

Fonte: Slashfilm

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