Le persone che convivono con la fibrosi cistica non possono avvicinarsi a più di un metro tra loro perché potrebbero trasmettere batteri pericolosi
alle altre persone affette da fibrosi cistica. Da questa premessa nasce l’idea della storia d’amore tra due ragazzi al centro del film A un metro da te.
Il primo ostacolo tra Stella e Will è il toccarsi. È lo spazio. È il tempo. Sono tutte queste piccole cose della vita reale che non possono essere superate da null’altro che dal cuore umano, spiega la produttrice Cathy Schulman.
Stella e Will hanno diciassette anni, si conoscono nell’ospedale dove sono entrambi ricoverati ed è amore a prima vista. La malattia li costringe a restare sempre a una distanza di sicurezza di un metro e mezzo, per non rischiare di trasmettersi tra loro batteri che potrebbero essere letali, e questo rende tutto molto complicato. Vivere in un tempo preso in prestito significa vivere ogni momento, e mentre le sfide si innalzano, Will e Stella scopriranno una forza dentro di loro imparando rapidamente che le possibilità di restare vicini sono infinite, anche senza sfiorarsi. Una storia sul potere dell’amore che lotta contro il tempo e lo spazio.
La fibrosi cistica (o “FC”) è una malattia genetica potenzialmente letale che fa sì che il corpo produca muco denso e appiccicoso nei polmoni, nel pancreas e in altri organi. Questo muco rende molto difficile alle persone con FC respirare e porta a infezioni potenzialmente letali e altre complicazioni. Circa 30.000 persone negli Stati Uniti e 70.000 persone in tutto il mondo hanno la FC.
Il cast è composto da: Haley Lu Richardson, Cole Sprouse, Claire Forlani, Parminder Nagra, Moises Arias, Gary Weeks e Kimberly Hebert Gregory.
A un metro da te verrà distribuito nelle sale italiane dal 21 marzo.
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