POKÉMON Detective Pikachu: la nostra set visit, parte 2

POKÉMON Detective Pikachu: la nostra set visit, parte 2

Di Marco Lucio Papaleo

Il 9 maggio uscirà, nei cinema italiani, POKÉMON Detective Pikachu, primo film in live action dedicato ai “mostriciattoli tascabili” portati al successo ventennale da Nintendo e The Pokémon Company. Poco meno di un anno fa siamo stati l’unica testata italiana a poter vedere in anteprima assoluta le prime immagini del film, calcandone i set e parlando con attori, artisti e produttori della pellicola.
Oggi vi proponiamo la seconda parte della set visit, che vi racconterà del nostro incontro con tre importanti elementi della crew tecnico-artistica del film: il VFX Producer Greg Baxter, il Production Designer Nigel Phelps e la Costume Designer Suzie Harman; domani, alle 11, vi riporteremo la nostra chiacchierata con tre dei protagonisti del film, ovvero Justice Smith, Kathryn Newton e Omar Chaparro. Se vi siete persi la prima parte dello speciale, con le interviste al regista Rob Letterman e alla Produttrice Ali Mendes, potete rimediare clickando qui.

Un mondo Pokémon tutto nuovo e ultrarealistico

Il primo a svelarci qualche elemento del progetto è Nigel Phelps, Production Designer del film. Ci accoglie in una stanza tappezzata di visual art sulle scenografie e illustrazioni comparative dei vari Pokémon fotorealistici. Il primo impatto è stato piacevolmente spiazzante: ci aspettavamo sicuramente qualcosa a metà tra il pastello e il fluo, memori dell’estetica dei videogiochi e dell’anime, e invece ecco davanti a noi paesaggi futuribili e realistici, con all’interno, mescolati in scene di vita quotidiana, i Pocket Monsters che ben conosciamo, ma resi con uno stile mai visto prima. Immediatamente riconoscibili eppure inediti nella loro versione fotorealistica, ecco Pikachu, Snorlax, Eevee, Squirtle e decine di altri. Ci sono cartelloni in stile Pokédex, con i vari Pokémon in fila ma in scala, cartonati e pupazzi (o pezzi di pupazzi per quelli più grandi, come la testa di un Charizard) a grandezza naturale. L’intento è quello di rendere subito chiare le proporzioni dei vari Pokémon fra di loro e nei contesti urbani e naturali in cui sono ritratti. Tutto sembra gridare “Questo non è un semplice cartone animato: ti sembrerà di averli a fianco a te!”.
Phelps coglie il nostro stupore e ci spiega: “Noi conosciamo e siamo familiari col mondo dei Pokémon, ma qui lo vediamo in un’ottica realistica, in cui queste creature fantastiche vivono in mezzo a noi. Questa è una caratteristica importante del film. Tra le prime cose che abbiamo dovuto decidere c’era la tonalità dei colori del mondo e dei Pokèmon. Poi, lo stile architettonico. Abbiamo girato un po’ sui set, come quelli qui, e molto a Londra, che è stata una base del tutto. I paesaggi cittadini di Rhyme City però sono un mash up di città come Vancouver, New York, Londra e Tokyo insieme. Rhyme City non è ispirata a nessuna città vista nei giochi o nell’anime, per aumentare la verosimiglianza a un contesto reale.”

POKEMON DETECTIVE PIKACHU & Tim

Animare i Pokémon: una sfida degna dei Superquattro

Che sfide ha affrontato il team tecnico per trasportare i personaggi da un media all’altro? Ci ha risposto in merito Greg Baxter, VFX Producer del film.
“Tante sfide. Per cominciare, è la prima volta che vediamo questi personaggi in tre dimensioni, nel mondo reale: il mondo dei Pokémon, chiaramente, esisteva anche prima, nei giochi e negli anime, ma era logicamente un altro stile. Anche solo capire come dovessero muoversi non è stato facile, anche perché sono tanti e tutti diversi, a livello di stazza e movimenti. Una sfida enorme. Ma è stato divertente.

Il casting di Pikachu è stata una bella esperienza. Sapevamo in che direzione volevamo andare, avevamo idea di certi movimenti ma abbiamo fatto caso a come certi interpreti potevano dare un’anima diversa al personaggio: qualcosa di magico è accaduto quando Ryan ha provato a dare la voce a Pikachu. In maniera inaspettata, lui ha dato vita con naturalezza al personaggio. Avere questo dolce piccoletto parlare con una vocina tanto sciolta e sarcastica ha avuto un’influenza sull’animazione. Il modo di fare di Pikachu è diventato più frenetico, per rispecchiare la parlantina di Ryan.

L’idea di Rob [Letterman, ndR] era di calare tutto in un contesto realistico. Anche se Rhyme City non esiste, è pensare per essere plausibile al giorno d’oggi, con questi mostriciattoli che potrebbero essere davvero presenti in una stanza con te. Ci siamo lasciati ispirare da alcuni elementi degli animali reali per aggiungere realismo. Abbiamo sempre, in continuazione, chiesto pareri alla The Pokémon Company su quest’aspetto di vedere queste creature immaginarie con caratteristiche fisiche riprese da animali corrispondenti realmente esistenti nel nostro mondo.”

Come fare a rispettare le aspettative del pubblico riguardo alle battaglie tra Pokémon?
“La battaglia che vediamo nell’arena era importante che fosse anche un omaggio alle battaglie che sono caratteristiche del mondo Pokémon. Nel nostro film non ricoprono un ruolo importante rispetto alla storia, ma… a Rhyme City i Pokémon sono molto tutelati e ben trattati, mentre questa è una lotta non dico illegale ma dai contorni un po’ loschi, un evento speciale in stile Fight Club. La telecamera che segue l’azione deve ricordare, in qualche modo, quel che vediamo nei giochi.
Nella scena c’è Charizard, che è uno dei nostri personaggi preferiti. Ha la coda in fiamme e sputa fuoco! E’ molto minaccioso. Qui è la prima volta che Pikachu tenta di usare i suoi poteri nel film, anche se non ne è in realtà in grado e la cosa è molto buffa.”

Nei giochi sono presenti centinaia di Pokémon. Con che criterio ne avete scelti un tot?
“Bella domanda! Ce ne sono davvero a centinaia. In altri film a cui abbiamo lavorato precedentemente c’erano dozzine di creature, e già erano un bel po’! Qui ne abbiamo più di sessanta, che è un obiettivo enorme, perché sono tutti diversi e con strutture fisiche diverse. Il numero non è stato sempre fisso, dipendeva dalla situazione, quando vedevamo cosa poteva stare bene o meno in una scena. Diciamo che abbiamo trovato l’equilibrio con sessanta, tra quelli più importanti per scene e personaggi e quelli che vediamo solo sullo sfondo. Alcuni, una decina, sono fondamentali nelle scene, altri sono intercambiabili a seconda di come crediamo rendano meglio in una scena o in un contesto. La The Pokémon Company è stata molto coinvolta in questo processo ed è stata, anche, molto utile! Anche per renderci conto dei movimenti caratteristici dei personaggi e come renderli in maniera realistica, o cosa al contrario non fosse adatto. Ma tutti i movimenti sono ispirati da quelli classici dei videogiochi. Anche se abbiamo cercato di creare qualcosa che sia fruibile sia dai fan che da chi non conosce bene i Pokémon. Abbiamo scoperto anche delle cose impensabili! Ad esempio, c’è un Pokèmon dalla pelle blu, Sawk, che indossa un karategi, un’uniforme da karate. O almeno, è quel che pensavamo! In realtà, come ci ha spiegato The Pokémon Company… il karategi è parte della sua pelle naturale! Quindi stavamo pensando di animare una cosa pensando fosse altro. (ride) Poi ci sono cose buffe da animare di base. Prendiamo ad esempio Jigglypuff: è una simpatica palla di pelo, ma in reatà è anche molto pericolosa! Se canta, la gente si addormenta. E’ molto buffo pensare che una cosa così carina possa essere anche così letale.”

Pikachu Street Style

La Costume Designer Suzie Harman ci ha raccontato com’è andata la ricerca del giusto look per gli abitanti di Rhyme City. In particolare, ci ha incuriosito lo stile delle tante comparse della scena nell’arena che abbiamo visto girare (e che si intravede anche nel trailer).
“Quello stile non appartiene, di fatto, a tutti gli abitanti della città, ma agli avventori della roundouse. Probabilmente è lo stile più creativo in città, in cui il punk incontra il goth e lo street fashion style di Tokyo. Uno stile realistico, a metà tra quello che potresti vedere tra le strade di Londra e quelle di Tokyo. Uno stile urbano, divertente e figo. Non è una cosa cartoonesca. Non so se avete presente quel che si vede su FRUiTS magazine, rivista giapponese di street style che era molto in voga negli anni ’90 e agli inizi degli anni 2000. Lo stile dei personaggi quindi è più realistico, non è preso di peso dall’anime o dai giochi, anche se chiaramente lo abbiamo studiato per importare il feeling primario, soprattutto degli outfit dell’anime, ma mantenendolo verosimile.”

Nei giochi e nell’anime capita che gli allenatori abbiano un look che rispecchia il tipo dei propri Pokémon o il proprio Pokémon preferito. Ci sono esempi di questo anche nel film?
“L’idea c’era e abbiamo cercato di mantenere questa cosa, ma in maniera più vaga e sottile, per non dare un feeling troppo sopra le righe e rimanere verosimili.”

Possiamo aspettarci qualche sorpresa, qualche cameo riconoscibile, magari tra la folla, di personaggi con un outfit inconfondibile?
“Direi di no, abbiamo creato il nostro mondo, ci sono degli elementi ripresi e delle ispirazioni, ad esempio da Ash, ma non personaggi noti specifici, anche in questa forma. La The Pokémon Company ha supervisionato il tutto ma è stata molto aperta verso le nostre idee e visioni. La cosa forse più complicata da realizzare? “Abbiamo dovuto realizzare tanti prototipi per il caratteristico cappello di Detective Pikachu, a causa della conformazione della sua testa!”

LEGGI ANCHE: Detective Pikachu: ecco TUTTI i Pokemon mostrati nel nuovo trailer

Sinossi del film: Il mondo dei Pokémon prende vita! La prima avventura Pokémon live-action, “POKÉMON Detective Pikachu”, nella sua versione originale vede Ryan Reynolds dare la voce a Pikachu, il volto iconico del fenomeno globale Pokémon,uno dei marchi di intrattenimento multigenerazionale più popolari al mondo ed il franchise multimediale di maggior successo di tutti i tempi. I fan di tutto il mondo potranno vedere Pikachu sul grande schermo come mai visto prima, nel ruolo del Detective Pikachu, un Pokémon come nessun altro. Il film mostra anche una vasta gamma di amati personaggi Pokémon, ognuno con le sue abilità e personalità singolari ed uniche. La storia inizia quando il geniale detective privato Harry Goodman scompare misteriosamente, costringendo il figlio di 21 anni Tim a scoprire cosa sia successo. Ad aiutarlo nelle indagini l’ex compagno Pokémon di Harry, il Detective Pikachu: un adorabile, esilarante e saggio super-investigatore che sorprende tutti, persino se stesso. Avendo scoperto che i due sono equipaggiati per comunicare tra loro in modo singolare, dato che Tim è l’unico essere umano in grado di parlare con Pikachu, uniscono le loro forze in un’avventura elettrizzante per svelare l’intricato mistero. Si trovano così ad inseguire gli indizi lungo le strade illuminate al neon di Ryme City, una moderna e disordinata metropoli dove umani e Pokémon vivono fianco a fianco in un iperrealistico mondo live-action. Qui incontreranno una serie di Pokémon, scoprendo una trama sconvolgente che potrebbe distruggere la loro coesistenza pacifica con gli umani e minacciare l’universo stesso dei Pokémon.

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