Alex Gibney torna a dirigere un nuovo documentario, intitolato The Inventor: Out for Blood in Silicon Valley, presentato il mese scorso al Sundance Film Festival. La pellicola espone Elizabeth Holmes ideatrice di una frode da miliardi di dollari.
Elizabeth Holmes è arrivata nella Silicon Valley con un’invenzione medica rivoluzionaria. L’ha chiamata “l’Edison”: una piccola scatola iper-sofisticata che eseguiva 200 test in pochi minuti, il tutto con una singola goccia di sangue. Gli aghi, i laboratori e le poche aziende selezionate che le controllavano sarebbero diventate immediatamente obsolete. Come Mark Zuckerberg, Steve Jobs e lo stesso Thomas Edison, Holmes intendeva abbattere e rivoluzionare un’intera industria.
L’intoppo? Tutto questo era una bugia. Il sistema era una bufala. E quella che era iniziata come una delle migliori società tecnologiche del 2014 – valutata nove miliardi di dollari – si è dissolta in una frode e nella bancarotta, mettendo a nudo il lato oscuro della Silicon Valley.
The Inventor indaga su come la Holmes abbia ingannato i suoi sostenitori influenti come Henry Kissinger e James Mattis, ma rivela anche la pratica americana di lunga data della falsificazione scientifica e della performance: numerosi inventori (incluso lo stesso Edison) hanno pubblicamente proclamato scoperte prima ancora di inventare quello di cui si sono vantati. Il grande documentarista Alex Gibney sffronta coraggiosamente i grandi miti che circondano le élite imprenditoriali americane in un periodo in cui i titani della tecnologia non sono mai stati così vulnerabili verso la propria arroganza.
The Inventor andrà in onda su HBO il 18 marzo.
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