Dopo la premiere al Sundance Film Festival il documentario Leaving Neverland si appresta a debuttare sulla HBO, che ha lanciato il primo trailer del film diretto da Dan Reed.
In quattro ore di documentario Wade Robson e James Safechuck raccontano come sono stati vittime di abusi sessuali da parte di Michael Jackson molti anni fa quando avevano 7 e 10 anni.
Reed ha rivelato a Variety di essere aperto ad a creare un seguito, se riuscirà a mettersi in contatto con i primi accusatori d’alto profilo: Jordan Chandler e Gavin Arvizo.
“Se Jordan Chandler dovesse farsi avanti, e se potessi sedermi con lui e parlargli come ho fatto con Wade [Robson] e James [Safechuck], credo che quello potrebbe essere il cuore di un film molto interessante su quella storia e lo stesso vale per Gavin”.
Il filmaker tiene a precisare che:
“Questo non è un film su Michael Jackson. Questo non è un film su Michael Jackson che abusa i ragazzini. È un film su due famiglie e su come due famiglie hanno fatto i conti con quello che i loro figli gli hanno rivelato molti anni dopo la morte di Jackson.”
Se riuscirà a fare un seguito su Chandler e Arvizo, Reed spiega che sarà un film molto diverso, visto che le accuse risalgono rispettivamente agli anni ’90 e agli anni 2000, quando il cantante era ancora vivo. Spiega:
“Racconterei la storia dal punto di vista di Jordan e Gavin, in parte, ma anche attraverso gli occhi di tutti gli altri soggetti”.
Leaving Neverland è un documentario in due parti che esplora le esperienze separate ma parallele di due giovani ragazzi, James Safechuck, all’età di dieci anni, e Wade Robson, all’età di sette anni, entrambi diventati amici di Michael Jackson. Attraverso le interviste strazianti con Safechuck, ora 37enne, e Robson, ora 41enne, così come le loro madri, mogli e fratelli, il film dipinge un ritratto di abusi continui, esplorando i sentimenti complicati che hanno portato entrambi gli uomini a confrontarsi con le loro esperienze dopo aver avuto entrambi un figlio.
Reed aveva provato a trovare Chandler per questo film, ma crede che voglia rimanere nascosto. In merito al suo modo di lavorare aggiunge:
“Provo ad essere allo stesso tempo un buon giornalista e un buon regista. E sono un po’ maniacalmente pignolo sulla precisione dei fatti e l’autenticità delle storie che racconto, ma voglio anche dargli un impatto e una portata, e voglio renderle coinvolgenti e avvincenti come i film. Voglio usare tutta l’armeria di un regista per raccontare delle storie vere e penso che sia una buona firma del mio stile sullo schermo”
L’estate di Jackson ha criticato la pellicola, e la scorsa settimana si è lamentata con Channel 4 che ha mandato in onda il documentario, perché ha violato gli standard del canale per una programmazione fattuale. Reed ha spiegato:
“Il film non parla di Michael Jackson, e la mia intenzione non è certo quella di far cadere Jackson dal suo status iconico, o di minare la sua eredità. Penso solo che debba essere ricontestualizzato. Dobbiamo in qualche modo essere in grado di accettare il fatto che è un pedofilo oltre al suo talento come intrattenitore”.
Leaving Neverland verrà trasmesso da HBO il 3 e il 4 marzo.
Fonti Variety
Vi invitiamo a seguire il nostro canale ScreenWeek TV. ScreenWEEK è anche su Facebook, Twitter e Instagram.