Suburra Stagione 2: Dove eravamo rimasti

Suburra Stagione 2: Dove eravamo rimasti

Di Andrea Suatoni

Attesissima dopo un anno e mezzo di attesa, arriva oggi su Netflix la seconda stagione di Suburra , la primissima serie Netflix Original italiana che vede protagonisti 3 giovani criminali in ascesa sullo sfondo di una Roma corrotta. Nella nuova stagione Aureliano (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara) e Lele (Eduardo Valdarnini) sono determinati a unire le forze per assumere il controllo della capitale, mentre le nuove elezioni – con tutti i problemi e le opportunità che comportano – sono alle porte.

Se come noi avete divorato nell’Ottobre del 2017 la prima stagione di Suburra in una manciata di serate, si rende necessario un ripasso per ricordare le vicende fin qui avvenute: ecco quindi il nostro riassunto della stagione 1 per riuscire a rimanere al passo con le nuove avventure di Aureliano, Spadino, Lele e di tutti gli altri personaggi!

SUBURRA – STAGIONE 1

La vicenda inizia il 23 Febbraio del 2008, quando le dimissioni del sindaco di Roma rendono necessarie alcune urgenti manovre legali riguardanti una serie di terreni sul lungomare di Ostia per i quali diversi soggetti hanno piani diversi; tali terreni sono in parte proprietà della famiglia Adami ed in parte in mano alla Chiesa, nella persona del Monsignor Theodosiou.

Le vite di Lele, un piccolo spacciatore figlio di un poliziotto, Aureliano, membro della famiglia malavitosa Adami, e di Spadino, membro della rivale famiglia Anacleti, si incrociano per caso quando i 3 si trovano a poter ricattare il Monsignore, dedito ad uso di droghe e a festini con prostitute.
E’ Sara Monaschi (Claudia Gerini), revisore contabile del Vaticano, ad intercedere per Theodosiou, consegnando al gruppo una somma minore di quella richiesta: i 3 decidono quindi di rapire l’uomo, che in seguito, vedendo la propria vita andare a rotoli, si uccide.

La faccenda si complica soprattutto per Lele, che per aver sconfinato con le sue attività nel territorio del terribile Samurai (Francesco Acquaroli) è costretto da questi ad una serie di enormi risarcimenti; il Samurai è interessatissimo ai terreni di Ostia, che vorrebbe ottenere per costruire un porto, appoggiato dall’idealista politico Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), che pian piano inizia a cedere al fascino della corruzione. Per liberarsi definitivamente dell’influenza del Samurai, Lele accetta di uccidere per suo conto (per salvaguardare l’accordo sui soliti terreni) Tullio, padre di Aureliano, sfruttando l’amicizia con il giovane Adami.

Spadino nel frattempo è costretto a sposare Angelica, figlia del boss di un’altra famiglia malavitosa; il ragazzo è segretamente omosessuale e ma cerca invano di far funzionare il rapporto per mantenere le apparenze. A peggiorare le cose, Spadino pare pian piano iniziare a provare qualcosa per Aureliano, arrivando a risparmiarlo all’ultimo momento dopo una caccia all’uomo organizzata da suo fratello Manfredi, boss degli Anacleti.

Dopo la morte di Tullio, Livia (Barbara Chichiarelli), sorella di Aureliano, decide autonomamente di prendere in mano le redini della famiglia: accantonando la vendetta, la donna afferma di voler partecipare all’affare del Samurai, appoggiandolo. Aureliano di contro decide, insieme a Lele, Spadino e Sara, di creare un proprio clan e di acquisire i terreni tramite la società del marito di lei: Lele però, ancora sotto il giogo del Samurai, è costretto a tradire i propri amici adescandoli in una retata dalla quale però i due si salvano: fuggendo, Aureliano, uccide proprio il padre di Lele.

Il rapporto fra i 3 ragazzi si rompe quindi del tutto: anche Aureliano e Spadino si allontanano, dopo che il secondo tenta di baciare il primo. Sara, che fin dall’inizio si è destreggiata nella complicata vicenda grazie ai consigli dell’ambigua Contessa, una donna della Roma bene invischiata in molteplici affari loschi, è costretta a consegnare i terreni al Samurai, dopo essere stata tradita da questa. Giura però di vendicarsi.

Nel finale, Aureliano e Spadino diventano i rispettivi capi delle proprie famiglie: il primo estromette la sorella dal clan Adami, ma lei per vendetta uccide la sua donna, Isabel, una prostituta che aveva partecipato alle notti brave di Theodosiou; il secondo invece prende in mano le redini del clan Anacleti mentre suo fratello Manfredi si trova in coma in seguito ad uno scontro con Aureliano, sottostando ai ricatti della moglie Angelica – ormai a conoscenza dell’omosessualità del marito – che pretende un bambino da lui.

Cinaglia infine, estromesso dal proprio partito, decide di candidarsi alle elezioni per il nuovo sindaco di Roma in prima persona, con una propria lista, mentre Lele decide di seguire le orme del padre e diventare un poliziotto.

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Il primo teaser della stagione 2 di Suburra

Le foto dal backstage della stagione 2 di Suburra

Un teaser annuncia la seconda stagione di Suburra

 

 

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